Bollette non pagate, dal riscaldamento alla luce, ecco quando vanno in prescrizione

Se non hai pagato le bollette, del riscaldamento, della luce attenzione: ecco quando vanno in prescrizione.

Lo sappiamo le novità sul tema bollette non mancano mai. E se da gennaio 2024 parte definitivamente il mercato libero, la situazione rincari fa temere il peggio soprattutto per l’aumento delle nuove tensioni tra Israele e la Palestina.

Ciò fa temere un aumento dei mancati pagamenti delle bollette che generano morosità appresentanto un problema per ogni cliente.

Per evitare problemi di insolvenza è molto importante capire cosa succede in caso di bollette non pagate e di quanto tempo è il termine di prescrione.

Scopriamolo insieme.

Bollette non pagate, dal riscaldamento alla luce, ecco quando vanno in prescrizione

La crisi economica degli ultimi tempi non sembra abbandonare gli italiani alle prese con bollette di luce e gas sempre più onerose.

Molti sono coloro che non riescono i questi tempi a pagare le pagare la bolletta nei tempi e nei modi indicata dal fornitore.

Di solito il  fornitore è tenuto a inviare un’altra comunicazione per richiedere il pagamento e ciò avviene dopo qualche giorno dalla data di scadenza.

Quando arriva il sollecito, l’utente è tenuto a effettuare il pagamento e se non dovesse pagare  è tenuto ad inviare un ulteriore raccomandata con ricevuta di ritorno  dove viene specificato il termine entro il quale si deve saldare il debito prima che la fornitura del gas venga interrotta.

Il termine per legge dev’essere maggiore di 20 giorni dalla data di emissione della comunicazione e deve essere superiore a 15 giorni dalla data d’invio della comunicazione al cliente.

Ma esiste la prescrizione per le bollette di luce e gas?

La risposta è si, assolutamente si. Queste infatti possono andare in prescrizione, estinguersi e non essere più esigibili.

Superato un determinato tempo, non è infatti più possibile richiedere il pagamento delle varie utenze.

Bollette non pagate, ecco come si avvia la prescrizione

Come per tanti altri atti, anche la prescizione delle bollette va in automatico. Non è necessario ricorrere a nessun giudice ma è opportuno solo far passare del tempo.

Questa però si interrompe nel caso in cui il fornitore invii un sollecito di pagamento o un atto giudiziario.

Comunque i termini di prescrizione sono differenti a seconda del tipo di utenza e a seconda delle date: nello specifico per le bollette luce emesse a partire dal 1° marzo 2018 e per le bollette gas emesse dal 1° gennaio 2019, il termine di prescrizione è di 2 anni. 

Ma se i consumi sono riferiti a date precedenti, il termine di prescrizione è di 5 anni.

Quando contestare la prescrizione di una bolletta?

Quando viene richiesto un pagamento e questo è caduto in prescrizione bisogna come prima cosa accertarsi che sia effettivamente andato in prescrizione.

Se il Sollecito di pagamento dopo i 2 anni  è ingiusto non si deve effettuare il pagamento e in questo caso è necessario contestare attivamente il decorso dei termini personalmente oppure tramite un avvocato.

Se il Sollecito di pagamento entro i 2 anni è invece leggitimo si deve pagare l’importo.

Gli altri termini di prescrizione delle varie utenze

Lo abbiamo detto, i termini di prescrizione sono differenti a seconda della tipologia di utenza interessata.

La prescrizione per luce, acqua e gas arriva dopo 2 anni, per il telefono e oneri condominiali arriva dopo 5 anni per telefono e oneri condominiali ordinari mentre e di 10 anni per oneri condominiali straordinari. 

Hanno una scadenza di 5 anni anche le bollette della TARI, internet, televisione, riscaldamento centralizzato; servizi postali, parcheggio.

Sempre in prescrizione dopo 5 anni vanno le multe. 

Come contestare una bolletta

Per contestare una bolletta è necessario inviare una comunicazione scritta, tramite raccomandata A/R, via fax oppure PEC indicando:

  • i dati dell’intestatario e dell’utenza,ossia codice POD (utenza luce) o codice PDR (utenza gas)

  • i motivi del reclamo

  • la copia del documento d’identità

  • la fattura o il sollecito ricevuto oltre i termini

  • l’eventuale prova del pagamento.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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