La convivenza in condominio non è mai semplice e, molto spesso, le liti possono degenerare, fino ad arrivare nelle aule di tribunale. Chi vive in condominio lo sa bene: le cause di una lite possono essere diverse, non solo quando si tratta di dispute tra condomini, ma anche quando il danno lo ha causato il condominio stesso.
La domanda alla quale cercheremo di dare una risposta il più semplice possibile e concisa è la seguente: come fare causa al condominio? Andiamo a spiegare come procedere, quali sono i termini per il risarcimento, come impugnare l’assemblea condominiale (a seconda dei casi) e chi citare in giudizio.
Come fare causa al condominio
Chi vive in condominio deve avere a che fare con una lunga serie di problematiche. Dalle discussioni e le liti con i vicini di casa, fino a problemi più seri che coinvolgono l’interno condominio.
Quando si subisce un danno causato dalle cose o dalle parti comuni si pensa di far causa al condominio, per ottenere il giusto risarcimento danni. Naturalmente, si tratta, come tante altre, di questioni molto delicate ed è bene sempre rivolgersi ad un legale di fiducia per far analizzare il proprio caso ed avere tutte le delucidazioni possibili. In linea generale, spieghiamo come funzionano le cause al condominio.
Si distinguono in due categorie: di natura risarcitoria e quelle in cui si impugna l’assemblea. Nel primo caso, si procede quando si viene danneggiati a causa della rottura di una tubatura comune o quando cade un pezzo di cornicione. Insomma, si tratta di tutti quei casi in cui il danno viene provocato da una parte comune dell’edificio.
In questi casi, però, possono insorgere anche contestazioni sulla natura del danno e non è detto che l’accadimento si rivolva bonariamente. Sono proprio questi i casi in cui ci si deve rivolgere al giudice. Quali sono i termini? Essendo circostanze definite come fatto illecito, si può agire in giudizio entro cinque anni dalla data dell’evento.
Parliamo dell’altro caso, ovvero dell’impugnazione dell’assemblea. Si tratta di tutti quei casi in cui è stato deliberato un punto viziato, ovvero in contrasto con le regole. I vizi possono determinare l’annullabilità dell’assemblea condominiale e la nullità. Distinguiamoli:
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Nell’annullabilità, il difetto non è grave al punto da renderlo insanabile. È possibile procedere entro 30 giorni (dalla riunione, se presente, o dalla data di comunicazione del verbale, se assente);
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Nella nullità, si tratta di un punto deliberato insanabile. Non ci sono termini da rispettare e si può procedere a fare causa in qualsiasi momento.
Come si richiedono i danni
Quando si verifica un danno al proprio appartamento causato da una parte comune del condominio, il primo passo da fare è indagare sulla causa dell’evento.
La ricerca del danno è necessaria all’individuazione della causa, oltre che il responsabile a cui indirizzare la domanda di risarcimento. Se il danno deriva da una parte comune, allora la domanda deve essere inoltrata all’amministratore.
Prima di passare alle modalità formali, il condomino può anticipare la problematica tramite telefono o via e-mail. La domanda di risarcimento deve essere redatta in forma scritta e spedita tramite raccomandata o Pec. Alla lettera è opportuno allegare anche una perizia effettuata da un tecnico. Nella perizia devono emergere i rilievi e gli accertamenti svolti.
Nello stesso tempo, si deve dare la propria disponibilità per un sopralluogo, alla presenza di un perito dell’assicurazione, anche per concordare un intervento tempestivo. Naturalmente, le cose non si risolvono sempre per via bonaria. In questi casi, si procede per la causa al condominio.
Chi citare in giudizio
Nel momento in cui si decide di fare causa al condominio è bene informarsi per sapere chi citare in giudizio. Il condominio ha un rappresentante legale impersonato dall’amministratore. Pertanto, si tratta del destinatario della citazione che si dovrà inviare per fare causa al condominio. Si tratta di una precisazione necessaria per capire che non è necessario convocare tutti i condomini davanti al tribunale, ma è sufficiente indirizzare l’atto all’amministratore.
Se il condominio è assicurato da questo tipo di eventi, come la caduta di un cornicione o la rottura di una tubatura condominiale, allora l’assicurazione dovrebbe provvedere al pagamento dei danni. Naturalmente, prima di procedere con il risarcimento deve accertare l’entità dei fatti.
Non sempre, però, le cose vanno così: potrebbero verificarsi contestazioni sia sull’ammontare dei danni che sulle responsabilità del danno. Si può citare l’assicurazione? No, l’unico soggetto che deve partecipare alla causa è il condominio, essendo solo e unicamente questi, responsabile del danno. Solo davanti al giudice, il condominio potrà chiamare in causa l’assicurazione, nel rispetto delle regole processuali.
Come si determina il quantum? Chi ha subito un danno deve esibire un preventivo, nel quale sono riportate le opere necessarie a ripristinare lo status quo ante, l’elenco sintetico degli interventi che bisogna effettuare, la stima dei danni e l’importo.