Conto corrente cointestato: chi è il titolare del conto? Arriva la sentenza

Come funziona il conto corrente cointestato: ecco tutto quello che c’è da sapere su chi è il titolare del conto e quali sono le regole.

Molto spesso si crea confusione quando si parla di conto corrente cointestato, non comprendendo quali sono le regole alla base del suo funzionamento e chi è il vero titolare del conto corrente cointestato.

A questo proposito, si è espressa recentemente la Corte di Cassazione fornendo finalmente degli importanti chiarimenti in merito alla titolarità del conto corrente cointestato e a come funziona.

Vediamo, quindi, in questo articolo tutti i dettagli in merito al conto corrente cointestato, chi è il titolare e quali sono le implicazioni legate alla recente sentenza emessa da parte della Corte di Cassazione.

Cos’è un conto corrente cointestato

Innanzitutto occorre chiarire cos’è un conto corrente cointestato e quando è possibile aprirlo.

A questo proposito, con questo termine si intende fare riferimento ad un conto aperto presso una banca a nome di due o più persone. Dunque, ciascuna delle persone, detti “cointestatari”, ha il medesimo diritto di effettuare delle operazioni sul conto corrente.

Ciò significa che ciascun cointestatario del conto potrà effettuare delle operazioni bancario, come ad esempio dei versamenti di denaro ma anche dei prelievi.

In tal senso, qualora il conto corrente cointestato risulta essere a firma congiunta, le operazioni dovranno essere autorizzate da parte di entrambi i cointestatari.

Mentre, se si tratta di un conto corrente cointestato a firma disgiunta, significa che in questo caso ognuno dei cointestatari è libero di operare, senza dover avere alcun tipo di operazione da parte degli altri titolari del conto.

In alcune circostanze, è possibile richiedere la prima disgiunta esclusivamente per una certa soglia di denaro. In questo modo tutti i cointestatari potranno effettuare liberamente delle operazioni bancarie di importo più basso.

Conto corrente cointestato, chi è il titolare

Solitamente il conto corrente cointestato presume la proprietà di tutti i cittadini cointestatari per quote pari. Ciò significa che se ad esempio il conto corrente è cointestato tra moglie e marito, significa che i due coniugi hanno ciascuno la quota del 50% degli importi in giacenza sul conto.

Dunque, nei casi in cui una delle due persone risultava inizialmente titolare del conto corrente e successivamente decide di trasformare lo stesso conto in un conto cointestato, tale operazione si traduce come una donazione della metà degli importi depositati sul conto.

Le regole sul conto corrente cointestato sono quelle legate all’articolo 1854 del codice civile. In base a tali disposizioni, in un conto corrente cointestato, sia i debiti che i crediti si presumono essere divisi in due quote di pari importo tra i vari cointestatari, a meno che non venga dimostrato il contrario.

Cosa vuol dire? Significa che nei casi in cui il saldo sul conto viene versato unicamente da parte di una sola persona, l’altro contestatario non può avanzare diritti sul saldo stesso.

Tuttavia, la banca non potrà sottrarsi alla richiesta di prelievi o di pagamenti avanzata da parte della persone che non versa il saldo sul conto corrente. Tuttavia, resta l’obbligo di restituzione degli importi illegittimamente spesi verso l’altro contestatario.

La sentenza della Corte sul conto corrente cointestato

Recentemente è state resa nota la sentenza della Corte di Cassazione in merito ad un caso di conto corrente cointestato. Si tratta della sentenza n. 23403 del 27 luglio 2022.

A questo proposito, la discussione riguardavano in modo particolare la titolarità degli importi in un conto cointestato tra madre e figlia, dove la figlia aveva effettuato prelievi particolarmente elevati.

Da questo punto di vista, la Corte di Cassazione ha chiarito che, nonostante la cointestazione del conto corrente con la madre, il saldo attivo di un conto corrente non appartiene in modo automatico in parti uguali a tutti i cointestatari.

Questo in quanto va appunto dimostrata e presa in considerazione la provenienza delle somme versate sul conto corrente cointestato e la presenza di un consenso  della madre per i prelievi effettuati da parte della figlia.

Ne consegue che in generale se un cointestatario preleva delle somme superiori alla sua quota, senza il consenso da parte di tutti gli altri cointestatari, potrebbe essere obbligato a provvederne alla restituzione degli importi eccedenti alla sua quota.

Leggi anche: Conto corrente cointestato, indagini del Fisco al via: attenzione a queste operazioni.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate