Tempi e fasi del decreto ingiuntivo in condominio, come tutelarsi dai creditori

I tempi per recuperare un credito sono imprevedibili e dipendono da una serie di fattori. Ecco cosa fare in caso di decreto ingiuntivo del condominio.

Il legislatore ha creato il decreto ingiuntivo per consentire al creditore potenziale di ottenere un titolo esecutivo che renda possibile l’avvio di un’azione di recupero forzato del proprio credito in tempi più rapidi rispetto alle tradizionali azioni ordinarie. Analizziamo insieme i tempi e modalità di pagamento.

Tempi del decreto ingiuntivo di condominio

Attraverso un decreto ingiuntivo del condominio, si sarà in grado di recuperare non solo somme di denaro, ma anche di ottenere un decreto che obbliga la controparte a consegnare un determinato bene. Questo procedimento è particolarmente veloce nella sua fase iniziale, poiché viene eseguito senza la presenza del debitore. Si noti che l’emissione del decreto ingiuntivo avviene a 40 giorni dal deposito del rispettivo decorso.

Per poter richiedere un decreto ingiuntivo, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere il creditore di una somma specifica che non è soggetta a termini o condizioni;

  • fornire una prova scritta dell’esistenza del tuo credito, anche se inizialmente puoi fornire documenti come fatture per ottenere l’ingiunzione.

Se la richiesta di ingiunzione viene respinta dal giudice per mancanza dei requisiti sopra indicati, è sempre possibile presentare una nuova richiesta, poiché non ci sono preclusioni processuali in tal senso.

Tipi di debiti contratti dal condominio

Chiariamo meglio alcuni aspetti che riguardano il decreto ingiuntivo. In ambito condominiale, ci sono diversi debiti a cui il condominio deve far fronte.

Tra i principali obblighi ci sono i pagamenti periodici per luce, acqua e gas destinati alle zone comuni, così come la retribuzione del portiere o della ditta che provvede alle pulizie.

I debiti possono anche derivare dall’omissione nel pagamento delle parcelle di professionisti quali avvocati (chiamati per la difesa in eventuali controversie), ingegneri (ingaggiati per la realizzazione di un progetto) o commercialisti (scelti dall’amministratore per lo svolgimento di attività amministrative e contabili).

Inoltre, i debiti possono essere generati da azioni illecite, come ad esempio nel caso di caduta di calcinacci che arrechino danni a veicoli in sosta o a passanti. In una simile evenienza, dopo aver stabilito la responsabilità del condominio, sarà necessario che tutti i residenti si facciano carico dell’indennizzo del danno.

Leggi anche: Chi non deve pagare le spese condominiali? Tutte le regole da conoscere

Le 3 fasi del recupero del credito

Le fasi per recuperare il credito con il ricorso per decreto ingiuntivo del condominio saranno spiegate di seguito:

  • Prima fase: preparatoria e deposito;

  • Seconda fase: emissione e notifica;

  • Terza fase: apposizione formula ed eventuale opposizione.

In primo luogo, si comincia con la redazione dell’atto, preceduta da un’intimazione del legale. Raccolti tutti i documenti, l’avvocato deposita il ricorso. I tempi sono brevi, di solito una decina di giorni.

In secondo luogo, dopo il deposito, si attende che il giudice emetta il decreto ingiuntivo richiesto. Una volta emesso, il tuo legale dovrà notificare copia conforme del decreto ingiuntivo al debitore entro sessanta giorni. Una volta perfezionata la notifica, si attende quaranta giorni, termine entro il quale il condominio potrà presentare opposizione.

In terzo luogo, dopo i quaranta giorni per l’opposizione, recarsi presso la cancelleria competente per far apporre al decreto la formula esecutiva. I tempi saranno molto brevi una volta lasciato il decreto. Se si riceve la notifica di un’opposizione, si dovrà attendere l’avvio del procedimento ordinario di opposizione, sperando che alla prima udienza si ottenga la provvisoria esecuzione. In caso contrario, si rischia di aspettare anche più di cinque anni.

Esecuzione infruttuosa: ecco cosa succede

Se non riceverai l’opposizione, non è garantito che il recupero del credito avverrà necessariamente, e che sarai quindi soddisfatto immediatamente delle tue ragioni. Potrebbe infatti succedere che il condominio non abbia beni da pignorare o che il conto corrente comune sia vuoto.

La soluzione sarà comunque presente, ma i tempi potrebbero allungarsi. Sarà possibile perseguire i singoli condomini in base alla quota di debito che risultano, ma per farlo, sarà necessario prima ottenere l’elenco dei condomini morosi dall’amministratore di condominio. Solo così sarà possibile agire contro i singoli abitanti dello stabile.

Le tempistiche in questo caso sono incerte, perché si rischia di passare anni dietro a spese legali e azioni senza successo. Tuttavia, la possibilità di un accordo stragiudiziale è sempre presente: sarà sufficiente contattare il proprio avvocato e, eventualmente, far presente ai debitori il rischio di dover pagare anche le spese legali maturate in caso di mancata collaborazione.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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