Pignoramento del conto corrente: come funziona ora con la Manovra 2024

Con la manovra 2024 ci sono diverse novità sul pignoramento automatico del conto corrente: ecco di cosa si tratta.

Il pignoramento del conto corrente è una procedura che per alcuni casi specifici è sempre esistita. Tuttavia con le bozze della Legge di Bilancio si è tornato a discutere di questa modalità per il recupero dei crediti non versati.

I dubbi intorno alla questione si sono quindi moltiplicati: è possibile che venga applicato il pignoramento automatico dei conti correnti? In quali casi? La manovra 2024 inizialmente prevedeva una possibilità automatica del pignoramento dei conti, tuttavia sulla questione il governo ha fatto retromarcia.

Anche se la versione ufficiale e definitiva della manovra deve ancora arrivare, vediamo quali sono per il momento le decisioni prese sul pignoramento.

Pignoramento automatico del conto corrente

I timori dei contribuenti italiani riguardano il possibile pignoramento automatico del conto corrente: in questo caso il fisco potrebbe accedere direttamente al conto di chi ha un debito non saldato, per prelevare le somme da recuperare.

Secondo le prime ipotesi, con la Legge di Bilancio 2024 sarebbe dovuta arrivare una norma specifica per consentire il prelievo diretto dai conti nel caso di debiti contratti. Tuttavia questa possibilità è stata poi accantonata.

La stessa premier Giorgia Meloni ha infatti specificato che non arriverà alcun meccanismo di prelievo automatico dai conti correnti con la manovra. A seguito dell’ipotesi avanzata a questo proposito, sono sorte non poche polemiche, da parte dei contribuenti, che sono rimbalzate anche sul web.

A questo punto secondo le ultime conferme non verranno introdotte nuove norme su questi pignoramenti. Questo cosa significa? Il pignoramento verrà del tutto cancellato? No, perché questo strumento esiste già da tempo, e potrà essere utilizzato in alcuni casi specifici, come accaduto fino ad oggi.

Con la manovra 2024 tuttavia verranno introdotte novità che riguardano il sistema di riscossione italiano. Le novità avranno l’obiettivo di semplificare ulteriormente le operazioni che riguardano i debiti dei cittadini verso il fisco.

Pignoramento dei conti correnti: quando è possibile

Vediamo, per chiarezza, quali sono le procedure fino ad oggi consentite per procedere con il pignoramento del conto corrente. Questa soluzione viene introdotta per recuperare un credito, che un soggetto debitore non ha versato.

Se parliamo di fisco, un contribuente potrebbe essere a debito di alcune imposte, come l’IRPEF, l’IVA, l’IMU o altre tasse. Ma un debito può anche essere contratto da un soggetto ad un altro.

Per procedere con un pignoramento del conto in ogni caso dev’essere in atto una contestazione, con una serie di passaggi che coinvolgono anche un giudice. Non si può quindi pignorare un conto prelevando una somma di denaro, senza che queste procedure vengano messe in atto.

Il soggetto creditore deve quindi disporre di un titolo esecutivo valido, ovvero una sentenza o un altro atto che consente di recuperare tali somme dal conto del soggetto che ha contratto il debito.

Il debitore deve essere informato preventivamente, conoscere la situazione specifica e ricevere una notifica. Ad oggi è anche possibile il pignoramento presso terzi, ovvero si agisce prelevando le somme ad un soggetto terzo.

Facciamo un esempio: un soggetto a debito è dipendente di un’azienda. Il pignoramento presso terzi funziona, secondo una precisa procedura, andando a recuperare le somme dovute dal datore di lavoro.

Possiamo quindi dire che il pignoramento oggi funziona in base ad un iter preciso: non è possibile che il proprio conto venga pignorato senza essere notificati e senza una procedura giudiziaria specifica.

Manovra 2024 e sistema di riscossione

La manovra 2024 quindi non conterrà alcuna norma per procedere con il pignoramento automatico del conto. Tuttavia potrebbe contenere delle modifiche all’attuale sistema di riscossione, verso una semplificazione.

L’obiettivo è quello di velocizzare le procedure per la riscossione, utilizzando anche alcuni strumenti informatici moderni. Si prevedono inoltre nuovi meccanismi di cooperazione con i contribuenti per il saldo dei debiti.

Già con il Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri n.55 del 23 ottobre 2023 sono state introdotte delle regole specifiche su questo punto, tra cui la disposizione che ogni atto di riscossione contenga i criteri di calcolo degli interessi, data di ricorrenza e tassi applicati.

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