Pignoramento: 3 meccanismi di recupero crediti nel rispetto dei diritti del debitore

Quali sono i 3 meccanismi attuati dalle società di recupero crediti? Ecco cosa deve sapere il debitore per tutelarsi.

Il recupero crediti è una società legittimata, con specifica autorizzazione, a effettuare al recupero dei debiti non saldati dal debitore. Il recupero di tali somme può avvenire con l’attuazione di una delle seguenti procedure:

  • Sollecito telefonico, la strategia in questo caso è di insistere, fino allo sfinimento, con il debitore. Qualcuno tenta anche con minacce velate volte ad assicurarsi il raggiungimento del risultato: farli saldare il debito;
  • Andare incontro all’attuale esigenza del cliente, in questo modo si vuole aiutare il debitore, in difficoltà, a saldare il debito a rate oppure spostando la scadenza del pagamento;
  • Procedere al pignoramento dei beni. Lo scopo è quello di accorciare i tempi attraverso la vendita all’asta dei beni.

Cosa può pignorare il recupero crediti?

Il pignoramento è l’ultimo step percorribile dal recupero crediti. Per questa ragione non è la strategia maggiormente messa in atto. Dunque scopriamo quali beni possono essere pignorati da questa società:

  • Solo un quinto dello stipendio;
  • Parte delle liquidità presenti sui vari conti correnti a lui intestati;
  • L’autovettura;
  • le abitazioni e ogni altro bene immobile a lui intestati;
  • altri beni di grande valore come ad esempio i quadri.

Il creditore però può ottenere il pignoramento solo se il tribunale gli concede l’autorizzazione a procedere. Ottenuto il consenso, si procede ad avvisare il debitore con una notifica.

Esistono beni non pignorabili

Sebbene il creditore possa richiedere il pignoramento su tutti i beni del soggetto che non ha saldato il debito, esistono comunque beni intoccabili che non possono essere sottoposti a pignoramento nemmeno su richiesta del recupero crediti. Si tratta di beni indispensabili per condurre una vita dignitosa. Pertanto non sono pignorabili il letto, il tavolo con le rispettive sedie, il computer o altri attrezzi utili a svolgere la propria attività lavorativa.

Come funziona nel dettaglio il meccanismo del recupero crediti

Ciò che però bisogna chiarire un quesito, come può adempiere alle sue funzioni il recupero crediti e giocarsi come ultima carta quella del pignoramento con tutte le sue nuove regole? Esistono 3 meccanismi:

  1. la diffida del pagamento: in questa prima fase il recupero crediti invia questa comunicazione al debitore. Il soggetto viene invitato a pagare entro la data di scadenza indicata;
  2. il recupero dei crediti tramite telefonata oppure domiciliare: si mette in atto se, dopo la diffida, il debitore dopo la scadenza non ha ancora effettuato il pagamento. Anche in questo caso si rinnova l’invito a saldare il debito;
  3. il procedimento giudiziale: è l’ultimo meccanismo che s’innesca. Infatti se anche dopo il secondo avviso il soggetto non paga, si procederà con il pignoramento inteso come mezzo per attuare un pagamento forzato.

Va comunque sottolineato che il recupero crediti non può spingersi oltre i limiti previsti dalla legge.

Infatti, come nel caso del recupero crediti INPS in cui hanno precisato a chi tolgono i soldi dalla pensione, la società responsabile dell’incarico è tenuta a rispettare i diritti del debitore e a osservare quanto segue:

  • è obbligato a informare direttamente solo ed esclusivamente l’interessato;
  • non può chiedere il numero di cellulare ad altri soggetti se il debitore ha deciso di mantenerlo privato;
  • non può fare stalking, sono tenuti a contattarlo in una fascia oraria ragionevole;
  • non può affiggere sulla porta nessun avviso di mora;
  • l’incaricato del recupero crediti domiciliare non può, per nessuna ragione, violare la privacy del debitore;
  • deve cancellare i dati personali del debitore, una volta che ha saldato i debiti, e comunicarlo alla Crif;
  • non può fornire informazioni false anche se l’obiettivo è quello di fargli saldare il debito.
Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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