Rito abbreviato: cosa significa e come funziona

Con la richiesta del rito abbreviato, l'imputato chiede di saltare il dibattimento e di passare direttamente alla sentenza, in cambio di uno sconto di pena.

Il rito abbreviato, definito con maggiore esattezza dal Codice di procedura penale con il termine di “giudizio abbreviato”, è un procedimento speciale che consente all’imputato di chiedere al giudice che deve prendere una decisione nei suoi confronti, di assumerla direttamente all’udienza preliminare, evitando la fase relativa al dibattimento vero e proprio.

In questa guida mostreremo tutto ciò che riguarda il suo significato, il relativo funzionamento e i vantaggi che può avere l’imputato usufruendo di questa possibilità che gli viene concessa dall’ordinamento giuridico nazionale.

Che cos’è il rito abbreviato

Con questa procedura, il giudice dovrà pronunciare la rispettiva sentenza di condanna oppure di assoluzione semplicemente basandosi su quelle che sono le documentazioni e le prove raccolte sul conto dell’imputato durante il corso delle indagini, e racchiuse all’interno di un fascicolo personale da parte del pubblico ministero (così come viene disciplinato all’interno del comma 1 bis, dell’art. 442 del Codice di Procedura Penale).

Questa decisione che viene presa dall’imputato, il quale, per l’appunto, sceglie di saltare l’intera fase relativa al dibattimento, permette di avere una riduzione delle tempistiche per quanto riguarda il processo che viene effettuato nei suoi confronti, e, perciò, quest’ultimo avrà diritto ad ottenere un consistente sconto sull’eventuale pena che gli verrà inflitta dal giudice.

Quest’ultima disposizione legislativa, riguardante lo sconto delle sanzioni inflitte all’imputato, viene disciplinata, precisamente, all’interno del secondo comma, dell’art. 442 del Codice di Procedura Penale, il quale prevede, in maniera esplicita, che:

“In caso di condanna, la pena che il giudice determina tenendo conto di tutte le circostanze è diminuita della metà se si procede per una contravvenzione e di un terzo se si procede per un delitto.”

Come avrai ben capito, il giudizio abbreviato, il quale viene denominato anche “rito speciale”, si differenzia dal procedimento ordinario stabilito per giudicare l’imputato in molti aspetti, che andremo ad osservare durante il corso di questo breve articolo.

Con questo procedimento, il soggetto che è chiamato a difendersi dall’accusa di aver commesso un illecito penale, dovrà rinunciare alla discussione delle prove che vengono fornite sul proprio conto, durante il procedimento finale, da parte di un giudice terzo ed imparziale, a fronte di un eventuale sconto di pena, il quale gli sarà dato solamente nel caso in cui, ovviamente, verso l’imputato gli sarà pronunciata una sentenza di condanna.

Come funziona

Per conoscere qual è il funzionamento e che cosa prevede l’ordinamento giuridico nazionale a riguardo del procedimento relativo al rito abbreviato, occorre andare ad osservare quanto viene disciplinato all’interno degli articoli 438 e seguenti del Codice di Procedura Penale, i quali dispongono tutto quello che bisogna sapere per quanto riguarda questo particolare istituto giuridico.

Nello specifico, ecco quali sono gli organi competenti, i quali sono presenti durante il procedimento relativo al giudizio abbreviato:

  • il pubblico ministero (P.M.);
  • la polizia giudiziaria (P.G.);
  • il giudice per le indagini preliminari (il GIP) oppure quello del dibattimento;
  • il giudice dell’udienza preliminare (il GUP).

Il rito speciale, il quale prevede che l’imputato decida di richiedere al giudice la rinuncia della fase dibattimentale, porta a quest’ultimo un consistente sconto di pena, dovuto alla riduzione delle tempistiche del processo. Questo sconto di pena sarà diverso a seconda che il soggetto sia indagato per una aver commesso una violazione di una norma giuridica oppure perché ha commesso un delitto. In particolare:

  • se l’imputato ha commesso una violazione, allora lo sconto di pena sarà pari al 50% della sanzione pecuniaria che gli è stata inflitta;
  • se l’imputato ha commesso un delitto, allora lo sconto di pena sarà pari ad un terzo del periodo di reclusione che gli è stato imposto.

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Quante tipologie ne esistono

L’ordinamento giuridico nazionale prevede due differenti tipologie di rito abbreviato, ovvero:

  • quello ordinario, il quale viene denominato anche “giudizio abbreviato secco” ed attraverso il quale il giudice sarà obbligato ad accettare la richiesta dell’imputato di saltare l’intera fase dibattimentale e, dunque, di pronunciare la sentenza di condanna oppure di assoluzione basandosi solamente su quelli che sono gli atti contenuti all’interno del fascicolo del pubblico ministero, il quale riguarda il soggetto che viene indagato con l’accusa di aver commesso un reato;
  • quello condizionato, attraverso il quale l’imputato richiede al giudice di procedere con il rito speciale, ma solamente con una integrazione probatoria, ovvero con una richiesta, del soggetto che viene accusato di aver commesso un illecito penale, di far testimoniare un soggetto terzo, dal momento che, secondo il suo parere, risulta di fondamentale importanza la relativa deposizione per la sua difesa.

In quest’ultimo caso, il giudice potrà decidere di accettare la richiesta che viene effettuata dall’imputato, oppure di rifiutarla qualora sussistano queste due specifiche condizioni relativamente all’integrazione probatoria, ovvero quando le prove richieste dall’accusato siano considerate:

  • non necessarie ai fini del giudizio e della decisione finale;
  • incompatibili con l’obiettivo relativo all’economia del processo, il quale non potrà essere raggiunto a causa di un appesantimento del procedimento stesso, dovuto alla presenza della nuova testimonianza, la quale, per esempio, potrebbe semplicemente sovrapporsi ad altre precedenti prove già esistenti in merito ad una determinata questione.

Qualora il giudice dovesse rigettare la richiesta dell’imputato, relativamente all’istanza del giudizio abbreviato condizionato, quest’ultimo potrà, ad ogni modo, procedere con una nuova richiesta per le seguenti tipologie di procedure, ovvero:

  • il rito speciale ordinario o secco;
  • un’altra volta quello condizionato;
  • il patteggiamento.

Quali sono i vantaggi

Ecco quali sono i vantaggi che potrà ottenere l’imputato grazie alla richiesta al giudice di prendere una decisione sul suo conto mediante il procedimento relativo al rito abbreviato:

  • una riduzione della sanzione che gli viene inflitta attraverso un’eventuale pronuncia di una sentenza di condanna da parte del giudice, la quale potrà essere del 50% in caso di multa oppure di un terzo nel caso di reclusione;
  • una durata minore del processo, il quale diventa estremamente più rapido e snello rispetto ai processi ordinari, in modo da risparmiare, oltre al denaro, anche il tempo.

Quali sono gli svantaggi

Ecco quali sono gli svantaggi che dovrà tenere in considerazione l’imputato, nel momento in cui decidere di richiedere al giudice di pronunciare una sentenza sul suo conto, mediante l’utilizzo del procedimento con il rito abbreviato:

  • il giudice pronuncerà la sua sentenza di condanna o di assoluzione nei confronti dell’imputato, basandosi solamente sugli atti che sono stati raccolti dal pubblico ministero durante la fase delle indagini e che vengono racchiuse da quest’ultimo all’interno del fascicolo riguardante il soggetto che viene accusato per aver commesso un reato;
  • l’imputato non potrà presentare nessuna prova con il fine di discolparsi;
  • anche scegliendo il rito speciale, l’imputato non avrà automaticamente il diritto ad uno sconto di pena, dal momento che il giudice potrebbe decidere di infliggere nei suoi confronti una sanzione maggiormente severa, sempre avendo l’onere di dimostrare la motivazione che l’ha spinto a tale scelta, in modo da neutralizzare la riduzione guadagnata dall’accusato;
  • egli rinuncia alla fase del dibattimento e, dunque, probabilmente, anche alla possibilità di ottenere una sentenza di assoluzione;
  • dato che il procedimento del giudizio abbreviato si concluderà in breve tempo con la sentenza di condanna o di assoluzione da parte del giudice, l’imputato dovrà rinunciare alla speranza di ottenere la prescrizione del reato.

Quali sono le tempistiche

Il rito abbreviato, come dice anche il termine stesso, prevede dei tempi relativi al processo più ristretti rispetto al procedimento ordinario. Ma di quanto saranno ridotti?

E’ difficile stabilirlo con esattezza, ma, comunque, possiamo dire che con questo procedimento si risparmierà la maggior parte del tempo che solitamente viene impiegato per portare a termine un normale processo, dal momento che si salterà l’intera fase dibattimentale, la quale risulta essere quella maggiormente dispendiosa in termini di tempo.

In questo modo, in pochi mesi, dopo la fase delle indagini, il giudice provvederà ad emettere il giudizio finale direttamente all’udienza preliminare, saltando tutte le discussioni, le testimonianze e lo studio delle prove durante il processo.

Come si conclude

Al termine della fase delle indagini, non viene effettuata la fase del dibattimento, ma si passa direttamente alla pronuncia della sentenza da parte del giudice, la quale potrà essere di:

  • assoluzione;
  • condanna, la quale prevederà uno sconto di pena per l’imputato ritenuto colpevole;
  • proscioglimento;
  • estinzione del reato.
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