Tv rotta, chi paga quando si è in affitto? Cosa spetta a proprietario e inquilino

Casa in affitto, pronti ad inaugurarla. Ma la sera, accomodati sul divano, ci si accorge che la tv è rotta: chi paga? Ecco i consigli per iniziare col piede giusto.

Casa in affitto, ogni cosa è al suo posto e apparentemente funzionante e tutto sembra iniziare per il verso giusto. Ma la sera accomodati sul divano, ci si accorge di una tv rotta: chi paga?

Se è davvero il primo giorno in cui si prende possesso dell’abitazione, conviene chiamare immediatamente il proprietario di casa.

Le discussioni che riguardano gli elettrodomestici in casa d’affitto sono sempre animate, ecco come comportarsi.

Chi deve pagare i guasti agli elettrodomestici

Nel momento in cui si va a vivere in affitto, il consiglio è di verificare il prima possibile il funzionamento di tutti gli elettrodomestici.

Un primo lavaggio in lavatrice, un ciclo di lavastoviglie, ma anche l’eventuale scaldino dell’acqua calda, il forno, il frigorifero, il piano cottura e, immancabilmente, il televisore.

Se si tratta dei primi di giorni con un nuovo inquilino, solitamente il proprietario di casa è disponibile a ulteriori verifiche ed eventualmente alla sostituzione dell’elettrodomestico rotto.

La legge però è chiara a proposito di chi deve pagare i guasti in questo caso.

Se si tratta di piccole riparazioni, allora è l’inquilino che deve farsi carico dell’incombenza e della spesa. Infatti, il proprietario di casa è tenuto a sostituire l’elettrodomestico consegnato funzionante, solo nel momento in cui diventa inservibile.

Cosa si intende per piccole riparazioni a carico dell’inquilino

Purtroppo le discussioni sono sempre all’ordine del giorno, nel momento in cui inquilino e proprietario si trovano a discutere di elettrodomestici malfunzionanti e da riparare.

Il punto è che, come già evidenziato, il proprietario di casa che ha verificato insieme all’inquilino il corretto funzionamento di tutti gli elettrodomestici, non deve più occuparsi di eventuali piccole riparazioni.

L’elettrodomestico, in questo caso il televisore, va sostituito solo se è vecchio e inservibile oppure se, pur funzionando, interviene un caso fortuito a danneggiarlo.

Tutti gli interventi che non rientrano in tale casistica, allora si definiscono “piccole riparazioni”.
Non a caso, molte persone che vivono in affitto, preferiscono portare con sé i propri elettrodomestici oppure acquistarne di nuovi, invece che riparare quelli trovati nell’abitazione.

Spazio a disposizione permettendo, sono tante le famiglie che ad esempio, avendo il forno a incasso non funzionante, preferiscono acquistarne uno portatile. Lo stesso discorso vale per la tv rotta.

Tv rotta, chi paga in casa in affitto

Come riporta l’articolo 1609 del Codice Civile, nel caso di tv rotta, all’inquilino spettano le riparazioni da danno di usura, mentre al proprietario dell’immobile quelle per vetustà o caso fortuito.

Nella fattispecie:

  • all’inquilino spettano le riparazioni dovute alla quotidiana usura. Ad esempio, è tenuto a sostituire il telecomando non più funzionante o a riparare il cavo deteriorato per il collegamento alla presa elettrica o ancora a sostituire il morsetto d’aggancio allentato per l’antenna e via di seguito
  • il proprietario, invece, è tenuto a sostituire il televisore per motivi non attribuibili all’uso normale da parte dell’inquilino. Si pensi ad esempio a un guasto permanente dovuto a un temporale o a sbalzi di tensione elettrica.

Non così invece se il corto circuito è causato dall’inquilino che ha ad esempio sovraccaricato una ciabatta oppure utilizzato dispositivi non conformi. In questo caso, non solo l’inquilino deve pagare la riparazione ma se malauguratamente l’apparecchio è ormai inservibile, deve acquistare una nuova tv di pari dimensioni e funzionalità e lasciarla al proprietario quando il contratto di affitto arriverà a scadenza.

Se invece la tv rotta è vecchia, con antenna malridotta o assolutamente vetusta rispetto agli standard odierni, è bene concordare la sua sostituzione fin da subito, firmando il contratto di locazione.

Il televisore non fa parte del contratto di affitto

Questo è un punto saliente da specificare. Per quanto ormai siano presenti anche più televisori in uno stesso appartamento, la legge non lo equipara agli altri elettrodomestici ritenuti invece indispensabili per affittare una casa ammobiliata.

Come già accennato, spesso è lo stesso inquilino che vuole portare con sé il proprio televisore, magari perché si tratta di una smart tv oppure ha un particolare decoder collegato, per le funzionalità aggiuntive.
Nel momento in cui però il televisore è presente in casa e l’inquilino accetta di tenerlo, allora va menzionato all’interno del contratto di affitto.

Ecco dunque che le due pari provvederanno a inserire anche eventuali clausole sia sul suo utilizzo che sulle riparazioni varie ed eventuali da sostenere, in caso di tv rotta.

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Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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