Affitto gratis? Come fare per azzerare questa voce di spesa nel budget familiare

Impossibile ma vero. Ecco 3 soluzioni da valutare seriamente, se si desidera avere una casa in affitto gratis.

A giudicare dai prezzi alle stelle nelle grandi città, sembra quasi impossibile che qualcuno riesca ad azzerare questa voce di spesa.

E invece esiste l’affitto gratis: ma come fare?

Come andare in affitto gratis

Per i più scettici, va precisato che non esiste solo un modo per vivere in affitto gratis, bensì più di uno.

In alcuni casi, bisogna dar prova di spirito di adattamento, in altri invece solo di un po’ di intraprendenza.

Ecco 3 soluzioni da valutare seriamente, se si desidera avere una casa in affitto gratis.

Affitti agevolati

Abbiamo già avuto modo di puntare i riflettori su queste realtà, molto presenti anche in Italia, di case in affitto gratis.

In pratica, in alcune zone del nostro Paese, i comuni mettono a disposizione degli immobili a costo zero (o anche a solo 1 euro, come valore simbolico del canone di locazione), in cambio del trasferimento di residenza nel proprio paese.

Molti piccoli centri abitati infatti sono a rischio estinzione perché soprattutto i giovani vanno altrove, per studiare o lavorare.

Ecco allora che in alcuni di questi borghi si offre, oltre alla casa a costo zero, anche la possibilità di coltivare un terreno oppure dei fondi per avviare un’attività di tipo artigianale.

Tra l’altro, molti comuni provvedono anche potenziare le connessioni wi-fi e i servizi per permettere a molti professionisti di lavorare da remoto.

Benefit aziendali

Forse non tutti sono al corrente del fatto che molte aziende prevedono, tra i benefit da offrire al dipendente, anche la casa in affitto a costo zero.

Ovviamente si tratta di posizioni apicali, eppure già nelle fasi iniziali del rapporto di lavoro si sa che tra i vantaggi ottenibili ai vari scatti di carriera, c’è anche la casa in affitto gratuito.

I benefit aziendali infatti sono una sorta di bonus previsti nel contratto di lavoro, in aggiunta allo stipendio del dipendente.

Ad esempio, può trattarsi dell’accesso ad una palestra aziendale, di prestiti agevolati o nido aziendale, congedi parentali extra così come l’assistenza sanitaria, i buoni pasto o i buoni acquisto, buoni carburante e voucher per i servizi o, per l’appunto, l’affitto di una casa.

Subaffitto

Questa è la pratica senza dubbio più in voga al momento, un trend che ha trovato molti seguaci, negli ultimi anni, soprattutto alla luce del successo del modello di business proposto da Airbnb.
Ecco quando l’affitto breve conviene rispetto a quello tradizionale.

In realtà sono i proprietari di casa a cercare di ottenere una seconda entrata mensile, grazie a questa modalità. Tuttavia è possibile farlo anche prendendo in affitto un trilocale ad esempio e mettere una parte in subaffitto.

Tutto sta a trovare l’appartamento che meglio si presta a tale utilizzo. Ad esempio, in alcuni casi, l’immobile in condominio ha un doppio ingresso, uno dal portone principale e l’altro dal giardino.

Se ci sono i doppi servizi, con qualche accorgimento, è possibile ricavare un monolocale da affittare con la modalità breve. Nella migliore delle ipotesi, non solo si azzera il costo del canone di locazione da versare al proprietario di casa ma è possibile anche guadagnare un extra.

Come si chiama l’affitto gratuito

Per completezza di informazioni, è bene mettere in evidenza che è la legge stessa a prevedere un contratto di locazione senza canone da pagare ovvero il comodato gratuito.

Si tratta ovviamente di una eventualità molto circoscritta, dal momento che il comodato gratuito può avvenire solo tra genitori e figli.

Mettiamo il caso in cui il proprietario dell’immobile sia il genitore dell’inquilino (suo figlio) che va ad abitare gratuitamente nell’appartamento a disposizione.

Non è tenuto a pagare l’affitto mensile ma deve trasferire la propria residenza presso quell’abitazione. Lo stesso avviene se invece è il figlio ad essere proprietario della casa, che però mette a disposizione dell’anziano genitore, senza nulla pretendere.

Spesso questi casi si verificano nel momento in cui il genitore intesta l’appartamento al figlio per lasciarglielo in eredità ma continua ad abitarvi vita natural durante.

Si parla allora di “nuda proprietà” e di contratto di comodato gratuito, per l’appunto, da registrare però obbligatoriamente tramite gli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate