Il valore delle obbligazioni, che siano statali o emesse da aziende private, è strettamente connesso a due fattori, l’interesse degli acquirenti e i loro tassi di interesse, ma allora perché, quando i tassi di interesse aumentano, generando così rendite maggiori per gli investitori, il valore delle obbligazioni cala?
La logica vorrebbe che, ad un aumento del tasso di interesse, con una prospettiva di guadagni maggiori, il valore delle obbligazioni dovrebbe aumentare, e pure, non è così. Cerchiamo allora di capire cosa succede ai BTP e le obbligazioni quando i tassi di interesse aumentano.
Cosa sono le obbligazioni?
Cominciamo con il definire cosa sono le obbligazioni. Le obbligazioni sono dei titoli di debito, si tratta sostanzialmente di certificati che attestano un avvenuto prestito da parte degli investitori. In altri termini, quando vengono emesse delle obbligazioni, l’emittente ottiene del denaro in prestito da chi sottoscrive l’obbligazione, ed ha l’obbligo di rimborsare il capitale ricevuto, con degli interessi.
Detto più semplicemente, quando un istituzione o un azienda emettono delle obbligazioni, non fanno altro che chiedere un prestito dilazionato tra molti creditori. Va però precisato che non si tratta di un prestito fine a se stesso. Il prestito è finalizzato a determinati obiettivi stabiliti dall’emittente. Il tasso di interesse che viene applicato alle obbligazioni corrisponde agli interessi che l’emittente dovrà pagare ai creditori nel corso del tempo e dipende, in parte, dagli obiettivi. Maggiore è l’interesse quindi, maggiore sarà la differenza tra il capitale anticipato e il capitale rimborsato. Ed è proprio questo il motivo per cui con l’aumentare del tasso di interesse, il valore delle obbligazioni cala.
Perché aumenta il tasso di interesse?
Vi sono innumerevoli fattori che possono causare un aumento del tasso di interesse, o meglio, che possono indurre l’emittente ad aumentare il tasso di interesse.
Tra questi motivi vi sono il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, un rallentamento negli obiettivi o una scarsa domanda di una data obbligazione.
Per quanto riguarda gli obiettivi, questi sono il cardine stesso dell’obbligazione. Da loro dipende tutto, pertanto, se un azienda o un istituzione ha emesso delle obbligazioni per un determinato obbiettivo, e nel corso del tempo, non fa passi verso il raggiungimento di quel dato obbiettivo, il tasso di interesse è destinato ad aumentare e allo stesso tempo, il valore di quelle obbligazioni è destinato a calare.
Il tasso di interesse aumenta più in generale per coprire una mancanza di fiducia degli investitori nei confronti di una data obbligazione. La fiducia degli investitori per le obbligazioni può dipendere da numerosi fattori che vanno dalle difficoltà finanziarie dell’emittente, che possono sfociare nell’impossibilità di rimborsare alla pari gli investitori, al mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Cosa succede quando aumentano i tassi di interesse?
Fino a questo punto abbiamo visto cosa provoca un aumento dei tassi di interesse, ma cosa consegue dall’aumento dei tassi?
Cerchiamo di capirlo con un esempio pratico e prendiamo come modello di riferimento un obbligazione dal valore iniziale di 100 euro, dove per valore iniziale si intende il prezzo di acquisto dell’obbligazione. Assegniamo quindi a questa obbligazione un tasso di interesse annuo dell’1%.
Questa obbligazione, dopo un anno varrà 101€ ovvero il prezzo iniziale più gli interessi maturati in quell’anno.
Procediamo quindi con l’incrementare il tasso di interesse dello 0,5%, portando così il tasso all’1,5%.
Con l’aumento del tasso di interesse, sarebbe impossibile vendere l’obbligazione al prezzo iniziale, poiché dopo un anno otterrebbe interesse dell’1% nonostante l’aumento dell’1,5%.
Ne consegue che, l’unico modo per poter rendere appetibile un obbligazione a cui sono stati innalzati i tassi di interesse è venderla ad un prezzo ribassato, in modo tale che, il tasso di interesse porti rendimenti pari ai rendimenti originali, di conseguenza, nel nostro esempio, all’aumentare dell’interesse dello 0,5% ne consegue automaticamente un deprezzamento dello 0,5%
Va precisato che, la perdita di valore dell’obbligazione, interessa solo gli investitori che vogliono rivendere le obbligazioni, se invece si preferisce mantenere le obbligazioni e godere delle cedole con i tassi di interesse, allora il valore corrente dell’obbligazione appare irrilevante.
Alcune avvertenze sulle obbligazioni
Va fatto presente che, le obbligazioni sono soggette a tassazione (agevolata nel caso delle obbligazioni di stato) e presentano una serie di costi, soprattutto se rende meno dei tassi di mercato.
Va inoltre ricordato che il capitale investito in un obbligazione è sostanzialmente bloccato fino alla sua liquidazione o al disinvestimento, pertanto, investire grandi quantità di denaro su obbligazioni a lungo termine, se bene possa produrre rendimenti di un certo valore, implica l’impossibilità di accedere a quel capitale per un periodo di tempo molto lungo. Inoltre, le obbligazioni a lungo termine sono soggette a forti oscillazioni e variazioni di mercato e potrebbero andare in contro all’impossibilità di un effettiva liquidazione, soprattutto nel caso di obbligazioni emesse da enti privati.