Pos, zero commissioni sui piccoli pagamenti: quando e per chi scatta la novità

Si continua a parlare di Pos. Ora il governo vuole agevolare i pagamenti elettronici eliminando le commissioni sotto alcune soglie. Le ipotesi.

Alcune aziende offrono già i loro servizi di pagamento con pos a zero commissioni, ma il governo è al lavoro per trovare una soluzione universale.

I pagamenti inferiori a una data soglia saranno del tutto esenti da commissioni, mentre quelli un po’ più alti vedranno una commissione flessibile.

Vediamo quali sono le prime ipotesi del ministero dell’economia sui pagamenti senza commissioni, e quale sarà l’iter da seguire per arrivare all’adozione del provvedimento entro il primo Marzo.

Pos a zero commissioni: cosa cambia e per chi

Il ministro Giorgetti ha già iniziato il confronto con le parti che dovrebbero operare l’abbassamento delle commissioni sui pagamenti con Pos.

In particolare, le ipotesi sul tavolo del governo sono due:

  • I pagamenti inferiori ai 10 euro potrebbero venire effettuati con zero commissioni;

  • I pagamenti dai 10 ai 30 euro subirebbero una riduzione delle commissioni flessibile.

Queste opzioni verrebbero introdotte in via provvisoria per verificarne la fattibilità, e durerebbero un anno.

Pagamenti Pos senza commissioni: il provvedimento

In Legge di Bilancio, d’altronde, l’obiettivo è stato già fissato. Nella fattispecie, la Legge dispone che bisogna adottare un decreto per l’istituzione di un tavolo di confronto permanente tra l’Associazione Bancaria Italiana ABI e le imprese produttrici dei servizi di pagamento elettronico.

Questo tavolo dovrà essere costituito entro il primo di marzo, ovvero in 60 giorni dall’approvazione della Legge di Bilancio, e avrà lo scopo di esaminare tutte le possibili soluzioni per abbassare, e in alcuni casi eliminare, le commissioni per le transazioni elettroniche fino a 30 euro.

Commissioni zero: per chi e per quali pagamenti

Le imprese interessate dal provvedimento saranno quelle che non hanno compensi e ricavi superiori a 400.000 euro, in riferimento al precedente anno d’imposta.

Il confronto con le aziende non deve fallire: se questo dovesse succedere, i prestatori verrebbero sanzionati con una multa pari al 50% del guadagno derivante dalle commissioni al di sotto dei 30 euro.

In tal caso, si andrebbe a formare un fondo che contribuirà ad abbassare i costi sui pagamenti elettronici per professionisti e commercianti.

Leggi anche: POS, quale conviene? Ecco le alternative migliori del 2023 con le commissioni più basse

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