Un emendamento inserito nella Legge di Bilancio del 2023, ha introdotto la possibilità di chiedere la modifica del mutuo, passando dal tasso variabile al tasso fisso.
Si tratta di una possibilità introdotta per venire incontro a tutti coloro che si ritrovano di fronte ad un rialzo eccessivo del costo del denaro e, quindi, del tasso.
La rinegoziazione del mutuo, infatti, è stata pensata apposta per chi aveva scelto il tasso variabile, considerato all’epoca della stipula più conveniente, rispetto al tasso fisso. Il passaggio si può effettuare senza costi aggiuntivi, ma l’istituto bancario può comunque predisporre alcuni paletti come, per esempio, rispettare una determinata soglia Isee.
Nel testo spieghiamo come chiedere la rinegoziazione del muto, in quali casi è possibile e quali condizioni bisogna rispettare.
Tasso fisso e tasso variabile, quale conviene nel 2023?
La Legge di Bilancio del 2023, per venire incontro ai mutuatari, ha introdotto la possibilità di rinegoziare i mutui a tasso varabile fino alla fine di dicembre 2023. Pertanto, gli istituti bancari non possono rifiutarsi e devono aderirvi necessariamente.
Non è di certo un buon periodo per i mutui a tasso variabile: già dallo scorso anno gli interessi stanno subendo rialzi non indifferenti. I mutui si distinguono in base al tasso di interesse applicato. Il tasso variabile, in alcuni casi, sembrerebbe essere di gran lunga conveniente. Bisogna stare, però, molto attenti in quanto, essendo variabile, appunto, variano nel tempo per tutta la durata del contratto, in base all’andamento del costo del denaro.
Nelle fasi fragili dell’economia, come può esserlo una congiuntura, il tasso variabile può avere variazioni non indifferenti. Si parla, invece, di tasso fisso quando non ci sono variazioni durante tutta la durata del contratto di mutuo stipulato. In questa particolare fase storica, in un momento in cui l’economia ha subito diversi contraccolpi, la scelta migliore è quella di optare per il tasso fisso, anche quando la differenza con quello variabile è molto bassa. Conviene sempre mettersi al sicuro, sapendo che gli interessi applicati non cambieranno.
Come funziona la rinegoziazione del mutuo 2023
Per calmierare una situazione che si ripercuote soprattutto sulle fasce più economicamente deboli della popolazione, nella Legge di bilancio del 2023 è stata introdotta la possibilità di rinegoziare il mutuo, passando dal tasso variabile al tasso fisso. Si tratta, appunto, di una norma introdotta per salvare dalla continua impennata del tasso tutti i contribuenti che avevano scelto il tasso variabile. Ai contribuenti converrebbe chiedere il passaggio al tasso fisso, indenne dai continui rialzi del mercato.
Cosa significa rinegoziare il mutuo? I mutuatari interessati che rispettano le condizioni possono richiedere il cambio: rinegoziare significa, appunto, avviare una procedura per cambiare le condizioni contrattuali in corso attraverso un nuovo accordo con l’istituto bancario. La rinegoziazione del mutuo si potrà chiedere solo fino al 31 dicembre del 2023. Vediamo, nel dettaglio, cosa prevede la norma.
A chi è rivolta? Ai mutuatari che, prima dell’entrata in vigore del decreto, avevano stipulato oppure si erano accollati un contratto di mutuo a tasso variabile. Il contratto di mutuo ipotecario originale non deve essere superiore a 200.000 euro, sia per l’acquisto che per la ristrutturazione di unità immobiliare adibita ad abitazione. In sostanza, la rinegoziazione assicura ai mutuatari l’applicazione di un tasso annuo nominale fisso con i limiti quantitativi prefissati. Il tasso fisso così applicato sarà valido per il periodo della durata residua del finanziamento oppure, tramite accordo tra le parti, anche di durata inferiore.
Inoltre, la banca e il mutuatario hanno anche la possibilità di concordare l’allungamento del piano di rimborso per massimo cinque anni, a condizione che la durata residua, all’atto del cambio, non superi i venticinque anni.
Rinegoziazione mutuo, quali sono le condizioni per accedervi
Non tutti i cittadini che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile possono richiedere la rinegoziazione: si può accedere solo e unicamente rispettando alcune condizioni.
In base alle disposizioni inserite nella Legge di Bilancio del 2023, si può accedere al cambio dal tasso variabile al tasso fisso solo se:
- •
Il mutuo era stato stipulato a tasso variabile;
- •
I richiedenti hanno un Isee fino a 35.000 euro;
- •
Il mutuo originario non sia superiore a 200.000 euro;
- •
I richiedenti non abbiano rate arretrate da pagare.
Inoltre, come abbiamo già anticipato, per poter chiedere la rinegoziazione, i contratti di mutuo devono essere finalizzati all’acquisto oppure alla ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione. Ricordiamo, ancora una volta, che la procedura di rinegoziazione del mutuo, per passare dal tasso variabile al fisso, deve essere richiesta entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2023.
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