Modello 730 e 740, ecco spiegata (finalmente) la differenza e a cosa servono

Oltre al Modello 730, per la dichiarazione dei redditi esiste anche il Modello 740: vediamo di cosa si tratta, come si utilizza e a cosa serve.

Per presentare la dichiarazione dei redditi i lavoratori dipendenti e i pensionati solitamente utilizzano il Modello 730, un documento che permette di inserire le diverse informazioni sui guadagni percepiti durante l’anno.

Non tutti sanno che esiste anche un Modello 740, riservato ad alcune categorie di lavoratori, che prende anche il nome di Modello Unico o Modello Redditi PF. Questo documento si utilizza per dichiarare i redditi derivati da un lavoro autonomo o di impresa.

Il Modello Unico, ex Modello 740, è rivolto a tutti quei lavoratori che hanno una Partita Iva, ovvero che lavorano in autonomia per più committenti. Ma vediamo nell’articolo come funziona questo documento.

Qual è la differenza tra Modello 730 e Modello 740

La principale differenza tra Modello 730 e Modello 740 riguarda i destinatari, ovvero i soggetti obbligati alla compilazione per presentare la dichiarazione dei redditi.

A questo proposito, i lavoratori dipendenti e i pensionati solitamente utilizzano il Modello 730, inserendo tutte le informazioni su redditi percepiti, tasse e contributi versati, spese sostenute che danno diritto di accedere ad alcune detrazioni fiscali.

Al contrario, il Modello 740, ovvero il Modello Redditi PF, è riservato a coloro che lavorano in autonomia, con una Partita Iva, e il documento è diviso in diverse sezioni, più articolate rispetto a quello utilizzato dai dipendenti.

Questi documenti sono importanti per dichiarare al fisco quanto guadagnato, e per comprovare le tasse effettivamente versate. In alcuni casi presentare la dichiarazione è obbligatorio, mentre in altre circostanze è un’azione facoltativa.

Va ricordato tuttavia che presentando questa dichiarazione molti lavoratori possono accedere a delle importanti detrazioni fiscali, sulle spese sostenute l’anno di imposta di riferimento.

La differenza tra il Modello 730 e il Modello 740 sta anche nell’articolazione del documento: il secondo è molto più complesso, e dedicato ai lavoratori autonomi, perché deve ospitare informazioni diverse e più articolate.

In alcuni casi anche i lavoratori dipendenti devono presentare il Modello Redditi PF, per comunicare al fisco i propri redditi. Questo può accadere per alcuni casi specifici, in base ad esempio al numero di datori di lavoro nello stesso anno, oppure per aggiungere delle informazioni per cui non ci sono campi appositi nel 730.

Affidandosi ad un centro CAF o ad un commercialista è possibile conoscere nel dettaglio la propria situazione, in modo da scegliere correttamente il documento da presentare.

Modello 740: come funziona

Il Modello 740, ex Unico, serve principalmente alle Partite Iva. Sia chi aderisce al regime fiscale ordinario, sia chi segue il regime fiscale forfettario deve utilizzare questo documento per dichiarare al fisco i propri redditi.

In questo documento si inseriscono tutti i dati anagrafici della persona che lo presenta, eventuali familiari a carico fiscale, e tutti i tipi di redditi percepiti durante l’anno, ad esempio:

  • redditi da terreni;

  • redditi da fabbricati;

  • redditi di lavoro dipendente e assimilati;

  • reddito di lavoro autonomo;

  • reddito di impresa;

  • redditi da capitale;

  • redditi diversi;

  • redditi soggetti a imposta sostitutiva o tassazione separata;

  • plusvalenze di tipo finanziario.

Vanno poi inseriti dettagli sulle imposte da versare, come:

  • cedolare secca sulle locazioni;

  • Irpef;

  • addizionale comunale e regionale Irpef;

  • contributi.

Inoltre, sempre con questo documento, è possibile segnalare le spese sostenute durante l’anno, eventuali investimenti all’estero, e le informazioni per l’amministratore di condominio.

Sia il Modello 730 che il Modello Redditi PF possono essere presentati online direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite dichiarazioni precompilate, oppure è possibile rivolgersi ad un commercialista o a un centro CAF abilitato.

Da queste dichiarazioni è possibile individuare situazioni in cui l’Agenzia delle Entrate deve versare del credito a favore del lavoratore. Pensiamo ad esempio a quello derivato dall’accesso ai bonus edilizi, o a crediti per altre spese.

Al contrario, può accadere di essere ancora in debito con il fisco, non avendo versato tasse a sufficienza: in questo caso è necessario provvedere al pagamento di quanto dovuto.

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