Versamenti bancomat: la Guardia di Finanza ti controlla!

Tutte le operazioni effettuate con il bancomat finiscono sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza. Soprattutto i versamenti.

Tutte le operazioni effettuate con il bancomat finiscono sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza. Soprattutto i versamenti. I nostri lettori, con ogni probabilità, si ricorderanno che il 2022 si è aperto con nuove norme e regole per quanto riguarda i pagamenti in contanti, che hanno portato a nuovi limiti per i versamenti sul conto corrente. Dal 1° gennaio 2022 scattano nuovi controlli e nuove sanzioni per i diretti interessati.

Una delle principali novità, che necessariamente andrà a modificare tutte le nostre abitudini, è il tetto massimo consentito per effettuare i pagamenti in contanti, che sarà pari a 1.000 euro. L’abbassamento di questa soglia coincide con la volontà del nostro Governo di verificare la trasparenza delle operazioni, che effettuano i soggetti coinvolti. I pagamenti tracciabili dovrebbero portare ad evitare – il più possibile – i pagamenti in nero. Nella partita entra anche l’Autorità antiriciclaggio, che sarà tenuta ad accendere una spia rossa nel caso in cui si arrivasse a versare sul proprio conto corrente una cifra superiore a 1.000 euro. Anche attraverso il bancomat.

Bancomat, sono scattati i controlli!

L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza più che i prelievi terranno sotto controllo i versamenti. Il timore è che una qualsiasi cifra versata sul conto corrente – anche tramite lo sportello bancomat – sia il frutto di un lavoro in nero. E che, come tale, si possa sottrarre al sistema di tassazione. Gli obiettivi del fisco sono molto chiari: l’intenzione è quella di recuperare la bellezza di 16 miliardi di euro di gettito fiscale. Per raggiungere questo scopo saranno effettuate almeno 390mila verifiche dall’Agenzia delle Entrate e 170mila dalla Guardia di Finanza. Il periodo di riferimento è quello compreso tra il 2021 ed il 2023.

Un ruolo molto importante sarà svolto proprio dal sistema interbancario, che permette di tenere sotto controllo le posizioni dei titolari di un conto corrente. Indipendentemente dal fatto che procedano ad effettuare delle operazioni nella propria banca. Particolare attenzione sarà posta ai bonifici bancari, ai pagamenti online ed ai prelievi all’estero. Saranno vigilati anche i pagamenti contactless, libretti degli assegni, carte di credito e bancomat.

Bancomat, quando scattano le sanzioni!

Versamenti oltre i 1.000 euro sul proprio conto corrente – anche tramite bancomat – rischiano di far scattare un allarme da parte dell’Autorità antiriciclaggio. Le sanzioni sono previste nel caso in cui si dovessero riscontrare delle anomalie, dopo che sono stati effettuati tutti i controlli del caso. Il rischio è quello di vedersi arrivare una multa, che potrebbe oscillare da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro. Ovviamente se sono riscontrate delle irregolarità in qualche operazione.

È importante ricordare che le sanzion,i che sono previste per quanti utilizzano i contanti e non si dovessero attenere alle nuove regole, sono le seguenti: 1.000 euro per i contribuenti privati che abbiamo superato il tetto; dai 3.000 ai 15.000 euro per i professionisti. Questo limite di 1.000 euro non si andrà ad applicare nel momento in cui si effettuano i prelievi ed i versamenti in banca, dato che non si tratta di una operazione tra due soggetti diversi, ma viene considerata come personale. Questa soglia, non dovrà essere superata nel momento in cui si effettuino delle operazioni nei negozi, negli alimentari o dall’elettricista.

Salta l’obbligo del Pos. Per il momento!

Rimandato, invece, l’obbligo per i commercianti e per quanti abbiano delle attività aperte al pubblico di avere il Pos per accettare i pagamenti con le carte di credito ed il bancomat. Dal prossimo anno imprenditori e professionisti, che si rifiuteranno di accettare i pagamenti con mezzi tracciabili saranno puniti con delle multe ad hoc. Per tutto il 2022 non cambierà nulla, ma le nuove regole partiranno dal 1° gennaio 2023.

Ecco un Governo che non vuole fare nulla contro l’evasione fiscale. Lo conferma l’ennesimo rinvio di un anno delle sanzioni a chi rifiuta i pagamenti elettronici – ha affermato Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL -, una beffa per tutti i lavoratori e i pensionati che fanno il loro dovere con il fisco.

Sempre che non intervengano particolari novità nel coso di quest’anno, le regole sono chiare. Nel caso in cui il commerciante sia sprovvisto di un Pos, o semplicemente rifiuti di accettare un pagamento con il bancomat o la carta di credito, riceverà una multa, il cui importo varierà in base al valore della transazione che è stata negata. La sanzione minima sarà pari a 30 euro, a cui dovrà essere aggiunto il 4% dell’importo totale che è stato rifiutato

Non è la prima volta che il Governo prova ad introdurre questo obbligo. Confartigianato ha spiegato che

si tratta del secondo recente tentativo di introdurre una sanzione per gli esercenti già soggetti all’obbligo di Pos da quasi dieci anni ma di fatto senza alcuna previsione sanzionatoria in caso di inadempienza. Si era già provato lo scorso anno, nel DL fiscale collegato alla Manovra 2021, a inserire tale disposizione, alla fine stralciata dal testo del provvedimento.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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