Novità AdE con il Decreto Sostegni Ter: quali e per chi?

Il Decreto Sostegni Ter è stato convertito in legge ed è in Gazzetta Ufficiale: cosa succede? Ecco il punto della situazione sulle novità previste.

Il Decreto Sostegni Ter è stato convertito in legge: quindi, cosa succede? In pratica molte delle misure che prevedevano diventano realtà e sono state semplicemente riconfermate, ma ci sono anche alcune importanti novità, come per esempio gli esoneri contributivi per alcune imprese e le nuove scadenze per il pagamento delle cartelle esattoriali.

Novità che in alcuni casi non sono particolarmente rilevanti, possiamo dirlo, in quanto erano già ampiamente previste e non hanno nulla di diverso rispetto al primo decreto legge, mentre altre sono molto interessanti e rilevanti, non solo per i singoli cittadini ma anche per le imprese.

Prima di vedere di cosa si tratta, ricordiamo che il Decreto Sostegni Ter, convertito in legge lo scorso 28 marzo, è solo l’ultimo dei decreti arrivati per fare fronte alla situazione covid. Già dal primo lockdown gestito dal Governo Conte II ci siamo abituati a questo strumento, tanto che ora sembra quasi svanita la nuova normalità che sembrava acquisita.

In effetti, questi decreti servono proprio per gestire l’emergenza e, ora che si va verso la fine dello Stato di Emergenza causa covid, certe decisioni non sono più necessarie. In compenso, però, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha costretto il Governo a fare delle valutazioni tempestive per fare fronte alla situazione, compresa l’estremamente discusso aumento al 2% del PIL delle spese militari.

Escludendo quest’ultimo aspetto che non è oggetto di questo articolo (ma permette di capire meglio l’ambito in cui si colloca quanto discuteremo), proviamo a capire quali sono le novità approvate con il Decreto Sostegni Ter.

Decreto Sostegni Ter: cosa prevedeva

Il Decreto Sostegni Ter, come abbiamo anticipato, è solo l’ultimo dei tanti decreti emergenziali arrivati in questi ultimi due anni, lo strumento principale con cui i Governi hanno agito tempestivamente per arginare soprattutto gli effetti economici della pandemia, impossibili da contenere completamente per evidenti ragioni.

Con questo strumento sono state approvate tante misure che hanno permesso ad imprese e famiglie di superare la fase più complessa della pandemia, quella in cui per molti è stato impossibile lavorare, portare avanti la propria attività e semplicemente condurre la propria vita quotidiana come si faceva prima.

Il primo Decreto Sostegni è arrivato circa un anno fa, per opera proprio del Governo Draghi, e conteneva una serie di aiuti che sono poi stati erogati piuttosto velocemente, anche se non senza problemi e complicazioni burocratiche. A maggio 2021 è poi arrivato il Decreto Sostegni Bis, con obiettivi e modalità simili e continuando il lavoro iniziato dal Governo Conte II.

Ecco che poi, a gennaio 2022, è arrivato anche il Decreto Sostegni Ter, nettamente meno sostanzioso dei suoi predecessori e con misure diverse, semplicemente perché diversa era la fase della pandemia che stavamo attraversando. Non è stato previsto, per esempio, il Reddito di Emergenza, per tutti ritenuto quasi automatico una volta che è diventata pubblica la notizia dell’arrivo di un nuovo Decreto Sostegni.

Ma quindi, cosa contiene questo decreto? E, soprattutto, quali sono gli aspetti che cambiano con l’arrivo della legge al 28 marzo? Lo vediamo nei prossimi paragrafi.

Decreto Sostegni Ter: attenzione alle scadenze delle cartelle esattoriali

Un tema su cui il Governo si è a lungo confrontato ed ha prodotto delle novità è sicuramente quello del pagamento delle cartelle esattoriali scadute, tema molto caro a quelle famiglie che “vantano” un debito nei confronti della Pubblica Amministrazione, talvolta per piccoli importi, talvolta per grossi buchi lasciati nel tempo.

Una tematica importante, su cui è necessario che il Governo si mostri unito e coeso, sapendo di non potersi permettere scivoloni. Effettivamente il provvedimento su quanto succede con le cartelle esattoriali, in senso proprio di date fissate, è arrivato e prevede quanto stiamo per vedere.

Le cartelle esattoriali scadute nel 2020 dovranno essere pagate entro e non oltre il 30 aprile 2022 (con ulteriori 5 giorni lavorativi di margine), quelle scadute nel 2021 dovranno essere pagate entro il 31 luglio 2022 (con ulteriori 5 giorni lavorativi di margine e quelle del 2022, invece, dovranno essere pagate entro il 30 novembre 2022 (sempre con i 5 giorni extra).

Inoltre, dal 1° aprile scade l’estensione del periodo entro il quale pagare dopo la ricezione della cartella esattoriale, aumentato straordinariamente da 60 giorni a 180 giorni. Anche sotto questo punto di vista si ritorna alla normalità, cioè i 60 giorni, decorsi i quali alcuni vantaggi svaniscono e l’Agenzia delle Entrate e Riscossione può muoversi per ottenere quanto gli spetta.

Decreto Sostegni Ter: provvedimenti per il caro bollette

Il Decreto Sostegni Ter ha previsto anche delle novità per quanto riguarda gli aiuti del Governo conseguenti al caro bollette, vale a dire l’aumento dei costi dell’energia legati al costo delle materie prime ed alla già citata guerra in corso tra Russia ed Ucraina.

Ovviamente va considerato che il Governo non decide in alcun modo questi prezzi (così come quelli dei carburanti), considerazione banale ma necessaria alla luce di tanta disinformazione che circola in queste settimane. Il Governo può, però, adoperarsi per mantenere questi prezzi ad un livello accettabile e per sostenere famiglie ed imprese.

Un caso specifico è quello delle cosiddette imprese energivore, cioè quelle realtà produttive che necessitano molta energia per portare a termine il proprio ciclo produttivo: per questo tipo di imprese i prezzi dell’energia costituiscono un problema enorme. Il Governo ha per questo previsto un credito d’imposta del 20% di quanto speso in energia per le imprese che hanno affrontato un aumento di almeno il 30%.

Decreto Sostegni Ter: contributi a fondo perduto… per pochi

Sulla stessa linea di quanto visto in precedenza, il Governo ha previsto anche degli aiuti sotto forma di contributi a fondo perduto per le imprese particolarmente danneggiate dall’ultima ondata della pandemia, quella avvenuta a ridosso e durante il periodo natalizio.

I contributi sono erogati a poche categorie di imprese, va detto, soprattutto se si paragona al passato. Parliamo di realtà legate al turismo, allo spettacolo ed agli eventi, tra cui per esempio i matrimoni. Per queste imprese sono in arrivo degli aiuti sostanziosi, legati come sempre alla perdita di fatturato rispetto agli anni “normali” (cioè pre covid, in genere il 2019).

I contributi a fondo perduto di un anno fa sono un lontano ricordo, insomma, ma questa resta una forma efficace con cui Agenzia delle Entrate può concretamente aiutare le imprese più in difficoltà causa covid.

Decreto Sostegni Ter: arrivano anche i nuovi Codici Ateco?

Un’altra novità prevista dal Decreto Sostegni Ter, ora diventato ufficialmente legge, è legata ai Codici Ateco: non solo sono il criterio per determinare quali imprese ricevono i contributi a fondo perduto spiegati nel precedente paragrafo, ma anche freschi di novità.

Sono infatti stati ritoccati diversi Codici Ateco, resi così più vicini alle effettive esigenze dei titolari di Partita IVA ed al passo anche con i tempi: come ben sappiamo, sono numerose le nuove professioni che si diffondono sempre più grazie anche alla digitalizzazione.

In ultimo, un aspetto conclusivo sicuramente di minor interesse per i lettori e non legato alle imprese ma solo ai consumatori è quello relativo al bonus terme: non più spendibile fino al 31 marzo 2022 ma fino al 30 giugno, ancora una volta a causa dell’ultima ondata di contagi da Covid-19 che ha tenuto i centri termali chiusi.

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