Fattura elettronica per tutti: ecco quando scatta l’obbligo!

La fattura elettronica, già obbligatoria per molti imprenditori, presto sarà estesa ancora di più. Quando scatta l'obbligo per i forfettari? Ecco le novità.

Sul terreno prettamente fiscale, le novità del 2022 sono veramente tante. Una di queste, che tratteremo in questo articolo, riguarda l’obbligo di fatturazione elettronica. L’UE ha dato il via libera all’estensione dell’obbligo di emettere la fattura elettronica anche per i contribuenti in regime forfetario; ma non solo, c’è un’altra novità: la fattura elettronica resterà in vigore fino al 2024!

Pertanto, a partire da quest’anno, anche se ancora non si ha una data precisa, anche i titolari di Partita Iva che operano in regime forfetario, sono obbligati ad emettere la fattura elettronica. Ovviamente, è bene precisare che anche prima potevano emettere la fattura in formato elettronico, al posto di quella cartacea. 

Ma il passaggio all’obbligo ancora non è stato ufficializzato, tramite la pubblicazione di una data. Inizialmente, si pensava, infatti, che l’obbligo sarebbe scattato entro i primi mesi del 2022. Tuttavia, arrivati alla fine di marzo, ancora non abbiamo una data certa. Pertanto, per il momento i forfettari potranno continuare ad utilizzare la modalità tradizionale di emissione e di conservazione delle fatture.

In questo articolo analizzeremo quali sono le ultime novità sulla fattura elettronica e faremo un focus approfondito sull’obbligo esteso anche ai forfettari. Ma, prima di tutto, andremo ad elencare quali sono tutte caratteristiche principali della fattura elettronica.

Cos’è e come si fa la fattura elettronica?

Seppur, ancora, può sembrare una novità di pochi anni, in realtà la fattura elettronica è in vigore già da diversi anni. Nel poco lontano 2015, infatti, era stata già istituita per i rapporti commerciali intrattenuti tra le imprese private e la Pubblica Amministrazione. 

Quattro anni dopo, però, diventa obbligatoria per moltissime categorie di imprenditori, così come è stato previsto dalla Legge di Bilancio del 2018. Quindi, la fattura elettronica entra in vigore, obbligatoriamente, per molti più lavoratori a partire dal 1° gennaio del 2019.

Una vera e propria rivoluzione rispetto alla vecchia modalità cartacea di emissione e invio di fatture. Ma quali sono le differenze tra i due metodi?

Gli aspetti, sostanzialmente, sono due: a differenza della fattura cartacea, quella elettronica deve essere redatta utilizzando un dispositivo elettronico. Si può redigere utilizzando un computer, un tablet o, finanche, uno smartphone. 

La seconda differenza tra la fattura cartacea e quella elettronica riguarda la trasmissione: com’è semplice immaginare, quella elettronica deve essere trasmessa elettronicamente, utilizzando un apposito sistema telematico: il Sistema di Interscambio.

Ritornando brevemente alla sua storia, ricordiamo che dal 1° gennaio del 2019, l’obbligo di utilizzare la fatturazione elettronica è entrato in vigore per le operazioni tra due soggetti passivi Iva e per le operazioni tra un soggetto passivo Iva verso un consumatore finale.

Ma perché è stato deciso di intraprendere questa nuova strada, imponendolo addirittura come obbligo? La fatturazione elettronica, seppur con vantaggi che andremo ad analizzare successivamente, in realtà è stata introdotta anche per un altro scopo: prevenire l’evasione fiscale e cercare di evitare qualsivoglia tentativo di frode fiscale.

Fattura elettronica: come si predispone?

Per predisporre la fattura elettronica, come abbiamo già anticipato, è fondamentale disporre di un dispositivo elettronico. È, quindi, necessario essere in possesso di un computer, di un tablet oppure di uno smartphone e, ovviamente, di una connessione ad Internet.

Ma ciò non è sufficiente. L’Agenzia delle entrate mette a disposizione un software per compilare le fatture elettroniche. Qual è? Esiste un’apposita procedura telematica, presente sul portale web dell’Agenzia delle entrate, nella sezione “Fatture e Corrispettivi”. 

In alternativa a questo primo metodo, è possibile utilizzare appositi software di compilazione a pagamento, comodamente scaricabili sul proprio computer. Tuttavia, è fondamentale che i programmi consentano la compilazione in formato XML.

Infine, per gli utilizzatori di tablet o di smartphone, esiste una specifica applicazione dal nome Fatturae, scaricabile dagli store del proprio cellulare.

Aggiungiamo un altro punto presente sul sito agenziaentrate.gov.it:

“In alternativa, è possibile utilizzare software privati individuabili in internet (soprattutto quelli rilasciati dagli stessi produttori dei software gestionali utilizzati dagli operatori per predisporre e registrare in contabilità le fatture)”.

Una volta predisposta la fattura elettronica, spieghiamo, qui di seguito, come si trasmette.

Come si trasmette la fattura elettronica? Ecco cos’è e come funziona il Sistema Sdi!

Come abbiamo già detto, una delle due differenze tra la fattura cartacea e la fattura elettronica riguarda la sua modalità di trasmissione. Essendo un documento digitale, come abbiamo già detto, si trasmette utilizzando i canali telematici dell’Agenzia delle entrate. 

Come si chiama il canale preposto alla trasmissione della fattura elettronica? Si tratta del Sistema di Interscambio (Sdi).

Qual è la sua funzione? Il Sistema Sdi, molto semplicemente, consegna la fattura elettronica. Ma ha anche altre funzioni. Innanzitutto, deve controllare che sulla fattura siano presenti tutti i dati necessari ai fini fiscali; deve verificare, inoltre, che sia presente l’indirizzo di posta certificata (Pec) oppure, in alternativa, il Codice Destinatario Univoco, al quale si vuole ricevere il documento.

Facciamo un breve appunto sul Codice Destinatario; come si legge sul sito ilcommercialistaonline.it:

“Il codice destinatario deve essere comunicato ai singoli fornitori che provvederanno ad inserirlo in fattura”.

Ma ha anche un altro compito egualmente importante: il Sistema ha il compito di verificare l’esistenza della Partita Iva oppure del Codice Fiscale del cliente e del fornitore.

Dopo le verifiche e i controlli e, naturalmente, al loro esito positivo, il Sistema Sdi provvede alla consegna del documento al destinatario e al mittente invia un messaggio recante “ricevuta di recapito”.

Come abbiamo già detto prima, per inviare la fattura elettronica si deve utilizzare la procedura telematica presente sul sito dell’Agenzia delle entrate, il programma per la compilazione e l’applicazione preposta. Sistemi che servono anche per la conservazione delle fatture.

Per accedere alla procedura online, l’interessato deve autenticarsi sul sito dell’Agenzia delle entrate, utilizzando le credenziali Spid, Cie oppure Cns e, successivamente, entrare nella sezione “Fatture e Corrispettivi”.

Dobbiamo anche ricordare un aspetto molto importante: il rispetto dei termini di invio della fattura elettronica. A seconda del tipo di fattura, vi sono diversi termini da rispettare. Cosa succede se si emette e invia la fattura elettronica in ritardo? Ovviamente sono previste sanzioni economiche.

Per approfondire sull’argomento vi consiglio di leggere il seguente articolo pubblicato su Trend Online: Fattura elettronica emessa in ritardo? 2 rischi da evitare!

Fattura elettronica per tutti: ecco quali sono le ultime novità!

Una delle maggiori novità per i titolari di Partita Iva, in regime forfetario, è l’obbligo della fattura elettronica

Sul sito pmi.it, leggiamo che l’obbligo:

“[…] anche per i Forfettari, in realtà, è da tempo al centro del dibattito politico, l’Italia ha anche già chiesto, e ottenuto, il necessario via libera della Commissione UE”.

Ma solo per i forfettari? Sempre come apprendiamo, leggendo l’articolo pubblicato sul sito pmi.it:

“[…] è stato presentato un emendamento che vede l’estensione della e-fattura ai contribuenti che applicano la flat tax”.

Pertanto, molto presto, probabilmente, l’obbligo di fatturazione elettronica sarà allargato un po’ a quasi tutti i contribuenti.

Ma quando scatterà l’obbligo? Secondo le previsioni, l’obbligo dovrebbe entrare in vigore già nel 2022 anche se, ancora, non c’è nessuna data effettiva. Pertanto, per il momento, tutti i lavoratori che sono esenti dall’obbligo possono continuare ad utilizzare la fattura tradizionale.

Tuttavia, è bene sottolineare che i forfettari, volendo, possono emettere le fatture elettroniche – come fanno già in molti. Infatti, per loro è previsto il regime premiale, che consiste nella riduzione di dodici mesi dei termini di prescrizione sugli accertamenti.

In ogni caso, i forfettari devono tenersi pronti e prepararsi, devono iniziare a vedere come si compilano le fatture, prendere confidenza con i software e così via.

È bene, quindi, tenersi pronti anche perché, come si legge sul sito commercialistatelematico.com:

“Con alcuni emendamenti alla legge delega fiscale che hanno ricevuto già il via libera del governo e di cui si attende il voto di approvazione, si estende la fattura elettronica a tutti. Dopo l’approvazione definitiva verranno ricompresi tutti i soggetti attualmente esentati”.

Fattura elettronica: l’obbligo è stato esteso fino al 2024!

Un’altra novità sulla fattura elettronica, riguarda l’estensione temporale dell’obbligo. Il consiglio dell’Unione Europea ha anche dato il via libera all’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica per il triennio 2022-2024.

Pertanto, l’obbligo resterà in vigore fino al 2024. Per quale motivo? Come abbiamo già detto, la fattura elettronica è entrata in vigore per contrastare l’evasione fiscale e per evitare qualsiasi tentativo di frode fiscale. Per adempiere ancora per qualche anno a questi compiti, l’Italia ha chiesto, appunto, l’autorizzazione per continuare ad utilizzare la fattura elettronica per altri tre anni, fino al 2024.

Come abbiamo già detto, la richiesta dell’Italia riguardava non solo l’estensione temporale della fatturazione elettronica, ma anche l’estensione dell’obbligo anche per i forfettari.

Pertanto, se sull’obbligo esteso fino al 2024, per il momento, non sembrano esserci molti dubbi, come abbiamo detto prima, non resta che attendere la pubblicazione di un’apposita norma che definisca, effettivamente, l’entrata in vigore dell’obbligo per i forfettari.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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