Imu: ecco chi non deve pagare l’acconto di giugno

Quali sono i soggetti tenuti al pagamento dell'acconto Imu entro il 16 giugno? Quali sono le disposizioni speciali che rimangono ancora in vigore nel 2022.

Quali sono i soggetti tenuti al pagamento dell’acconto Imu entro il 16 giugno? Quali sono le disposizioni speciali che rimangono ancora in vigore nel 2022. Cerchiamo di capire quali sono i soggetti, che sono tenuti al pagamento dell’Imu, e chi può ancora beneficiare delle esenzioni previste per gli immobili destinati agli spettacoli ed al teatro. Ma soprattutto quali contributi siano ancora in vigore per il settore del turismo.

La maggior parte delle agevolazioni, che erano state introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid 19, sono terminate. Per quanto riguarda l’acconto Imu 2022 rimane ben poco in vigore. I contribuenti possono usufruire di un’unica disposizione agevolata, la quale è prevista per gli immobili appartenenti alla categoria catastale D/3. Stiamo parlando degli immobili che sono utilizzati per:

  • spettacoli cinematografici;
  • teatri e sale per concerti/spettacoli;
  • rispetto ai quali è stata prevista l’esenzione Imu, sia per il 2021 che per il 2022, qualora destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli. 

Per poter continuare a beneficiare dell’esenzione Imu è necessario che i gestori delle attività siano anche proprietari degli immobili nei quali la esercitano. Attenzione, però, perché prima che per questo esonero arrivi effettivamente il riconoscimento, è necessario che ci sia l’autorizzazione della Commissione Ue.

Esenzione Imu: è meglio fare qualche chiarimento

La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto un’importante novità: con lo scopo di favorire lo sviluppo turistico e contrastare la desertificazione commerciale è stato introdotto un vero e proprio contributo per pagare l’Imu. Questa misura è stata pensata, nel dettaglio, per quegli artigiani che decidano di iniziare, proseguire o trasferire la propria attività in un comune delle aree interne con meno di 500 abitanti. Il contributo per pagare l’Imu varrà per gli anni 2022 e 2023.

Questa particolare agevolazione verrà applicata rispettando i dettami del regolamento Ue n. 1407/2013 della Commissione del 18.12.2013. Il contributo, che dovrà essere utilizzato per saldare l’Imu, sarà erogato alle aziende beneficiarie per un importo totale pari a 10 milioni di euro per ognuno degli anni 2022 e 2023. Attraverso un decreto emanato dal Ministero della Cultura in collaborazione con il Mise, il Mef ed il Ministero dell’Interno si provvederà a stabilire i criteri e le eventuali modalità attraverso le quali verrà erogato il contributo.

Imu: chi la deve pagare

Esclusi i soggetti che abbiamo appena elencato, tutti gli altri contribuenti sono tenuti al pagamento dell’Imu. Fatta eccezione, ovviamente, per la prima casa, se questa rientra tra gli immobili che godono della consueta esenzione. Ricordiamo, infatti, che il presupposto per il quale si deve pagare l’Imu è il possesso dell’immobile: l’obbligo del pagamento nasce nel momento che si vanta sullo stesso un titolo di proprietà od un altro diritto reale. Dovranno pagare l’imposta anche i soggetti che non siano residenti nel nostro paese, purché siano proprietari di un immobile. L’Imu deve essere pagata da:

  • proprietari;
  • titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie;
  • genitore assegnatario dell’immobile della casa familiare;
  • concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
  • locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria dal momento della consegna e per tutta la durata del contratto. 

Nel caso in cui l’immobile risulti essere in comproprietà e si sia in presenza di più soggetti passivi al pagamento Imu sullo stesso immobile, ogni singolo contribuente è titolare di un’autonoma obbligazione tributaria. Nel momento in cui si dovrà pagare l’Imu sarà necessario tenere conto degli elementi soggettivi ed oggettivi riferiti ad ogni singola quota di possesso, anche nei casi di applicazione delle esenzioni o agevolazioni. 

Come abbiamo accennato in apertura di questo paragrafo, le abitazioni principali e le relative pertinenze godono dell’esenzione Imu, salvo il caso degli immobili di lusso.

Imi, acconto di giugno. Quanto si paga

Sostanzialmente le aliquote Imu possono essere sintetizzate in questa maniera:

  • ordinaria, pari allo 0,86%. Le singole amministrazioni comunali hanno la possibilità di aumentarla fino all’1,06% o diminuirla fino ad azzerarla. Ulteriori aumenti dell’aliquota possono essere adottati nel caso in cui si vengano a creare determinate condizioni;
  • ridotta, pari allo 0,5%. Può essere aumentata dello 0,1% o essere ridotta fino all’azzeramento.

Sono inoltre previste due aliquote da applicare in alcuni casi particolari:

  • 0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale. Questa aliquota può essere diminuita fino all’azzeramento;
  • 0,1% per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, non locati.

I contribuenti che devono versare l’Imu possono farlo suddividendo l’importo in due rate di pari importo: la prima, considerata di acconto, da pagare entro il 16 giugno; la seconda a saldo da pagare entro il 16 dicembre.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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