La Partita IVA Ordinaria prevede alcune regole specifiche, tra cui l’applicazione dell’IVA, la tenuta di una contabilità complessa e l’obbligo della fattura elettronica. Il regime ordinario è il regime fiscale obbligatorio per chi non può accedere al regime forfettario. Il regime ordinario si applica, a chi solitamente ha un fatturato superiore a €65.000 oppure a chi ha molte spese. Il regime fiscale ordinario prevede l’applicazione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) che si applica sulle vendite dei beni e sulle prestazioni dei servizi e l’applicazione dell’imposta sul reddito annuo chiamata IRPEF per le persone fisiche e IRES per le società. In questa guida di Trend Online scopriamo gli adempimenti di una Partita IVA Ordinaria e le tasse da pagare.
Partita IVA Ordinaria: le regole fiscali
La Partita IVA Ordinaria prevede l’applicazione di alcune regole, tra cui l’applicazione dell’IVA e l‘obbligo di fatturazione elettronica. Ciò implica che oltre al prezzo del prodotto o del servizio venduto deve essere aggiunta l’IVA. Inoltre, è previsto l’obbligo della fattura elettronica: i documenti fiscali vengono inviati al cliente nel cassetto fiscale presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate o al suo indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Gli ulteriori adempimenti che una Partita IVA Ordinaria deve assolvere sono i seguenti:
- il versamento dell’IVA, che può avvenire mensilmente o trimestralmente
- la dichiarazione IVA
- l’invio di una comunicazione trimestrale sulle fatture estere (esterometro)
- l’eventuale applicazione della ritenuta d’acconto per anticipare una parte delle tasse nelle fatture
- la compilazione di un modello per la verifica dei ricavi e dei compensi (modello ISA).
Inoltre, è necessario conservare una serie di registri e libri contabili che variano a seconda del fatturato e in base all’attività svolta.
Partita IVA Ordinaria: Contabilità semplificata e ordinaria
Le persone fisiche e le ditte individuali possono adottare il regime di contabilità semplificata. Questo è applicabile solo alle Partite IVA con ricavi inferiori ai 400.000 euro per chi ha un’attività di servizi. Negli altri casi il limite è di €700.000 annui. Con la contabilità semplificata è previsto l’obbligo di conservare solo alcune scritture contabili, tra cui il registro dei beni ammortizzabili, i registri IVA, il registro degli incassi e dei pagamenti ed il libro unico del lavoro.
La contabilità ordinaria deve essere adottata dalle grandi imprese e dalle società di capitali (SRL, SRLS, SPA). Oltre ai libri contabili previsti per la contabilità semplificata, sono previsti anche altri libri, tra cui: libro inventario, libro giornale, libri sociali e bilancio di esercizio.
Regime Ordinario: calcolo delle tasse
Nel regime ordinario le tasse si calcolano sulla base del fatturato annuo, dal quale vanno sottratti i costi dell’attività e i contributi previdenziali versati. Le persone fisiche applicano l’IRPEF: la percentuale delle tasse cambia in base al reddito e l’imposta dovuta.
Gli scaglioni IRPEF 2022 sono:
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro,
- 25% per i redditi di importo compreso tra i 15.000 ed i 28.000 euro,
- 35% per i redditi compresi tra i 28.000 euro e i 50.000 euro,
- 43% per i redditi di importo superiore ai 50.000 euro.
Partita IVA Ordinaria: calcolo tasse
Supponiamo che un lavoratore autonomo con Partita IVA Ordinaria abbia guadagnato 45.000 euro di fatturato e i costi sostenuti siano stati i seguenti:
- affitto pari a 7.200 euro,
- commercialista pari a 2.000 euro,
- Camera di Commercio pari a 120 euro,
- acquisto pubblicità pari a 1.000 euro,
- spese bollette pari a 2.500 euro.
L’utile lordo è pari a 45.000 – 12.820 = 32.180 euro. Nel caso si paghi 8.500 euro di contributi INPS, l’utile al netto dell’INPS è pari a 23.680 euro.
L’ultimo step consiste nel sottrarre all’utile al netto dell’INPS l’aliquota riguardante l’IRPEF. L’aliquota applicabile è pari al 25%. Pertanto, l’IRPEF da pagare è pari a 5.920 euro. L’utile netto è pari a 17.760 euro.