Riforma del Fisco Meloni: come cambia l’Irpef veramente e quanto si risparmia

Con la riforma fiscale cambia l'Irpef, una delle principali tasse in Italia. Ecco quanto si risparmia e chi ci guadagnerà.

Con la riforma fiscale del governo Meloni, presto arriveranno dei cambiamenti per ciò che riguarda l’Irpef, la tassa applicata sui redditi di lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.

La riforma fiscale contiene diverse novità sul sistema di tassazione italiano, tuttavia ancora non è arrivata la versione definitiva del testo. La principale novità a proposito dell’Irpef riguarda la diminuzione dell’attuale sistema a quattro aliquote ad uno a tre scaglioni.

Anche se è presto per sapere con esattezza quali saranno le conseguenze di queste modifiche su stipendi e paghe, si possono già ipotizzare i possibili beneficiari di questo cambiamento, e quanto si risparmia.

Riforma fiscale: come cambia l’Irpef

L’Irpef sarà ridotta ad un sistema a tre aliquote, contro le quattro previste attualmente. Ricordiamo che già lo scorso anno questo sistema era cambiato, passando da 5 a 4 scaglioni.

L’ulteriore riduzione prevista dal governo è in linea con gli obiettivi di semplificazione dell’intero sistema fiscale, e per cui la meta finale è una flat tax, ovvero una tassa unica, estesa a tutti i lavoratori.

L’Irpef potrebbe quindi cambiare in base alle diverse ipotesi attualmente al vaglio. Per fare un esempio, potrebbe presentarsi con i seguenti scaglioni:

  • aliquota al 23% per chi ha ricavi annui inferiori a 15.000 euro;

  • aliquota al 28% per chi ha ricavi annui da 15.000 a 50.000 euro;

  • aliquota al 43% per chi ha ricavi annui oltre 50.000 euro.

In questo caso è possibile che a guadagnarci saranno soprattutto i redditi medio alti, ovvero chi rientrerà nell’aliquota intermedia, che al momento è composta da due differenti percentuali.

Ma ci sono anche altre ipotesi che riguardano il nuovo sistema di aliquote. Se sarà organizzato come nel seguente esempio, a beneficiare di tale riforma saranno soprattutto i redditi alti, ma ci sarà un risparmio anche per quelli più bassi:

  • aliquota Irpef al 23% per chi ha ricavi annui inferiori a 28.000 euro;

  • aliquota Irpef al 33% per chi ha ricavi annui da 28.000 a 50.000 euro;

  • aliquota Irpef al 43% per chi ha ricavi annui superiori a 50.000 euro.

Come è facile intuire, rispetto al primo esempio in questo caso l’aliquota più bassa sarebbe estesa ad un maggior numero di beneficiari rispetto all’esempio precedente, per cui a guadagnarci in termini di risparmio sulle tasse saranno anche coloro che hanno un reddito più basso.

Esiste anche una ulteriore ipotesi per cui l’aliquota centrale sarebbe del 35%, e le restanti stabilite come nell’esempio qui sopra. Anche in questo caso verrebbe ampliata la possibilità di risparmio, ma le cose non cambierebbero di molto rispetto al secondo esempio.

Riforma fiscale, quanto si risparmia con le nuove aliquote Irpef

Con le nuove aliquote Irpef quindi i lavoratori, ma anche i pensionati, potrebbero risparmiare delle somme di denaro, date dalla minore pressione fiscale. In tutti gli esempi visti prima è possibile risparmiare.

Nel primo caso saranno soprattutto i ceti medio alti a risparmiare, mentre negli altri esempi potranno ottenere dei benefici in termini economici anche i lavoratori che rientrano nelle fasce di reddito più contenute.

Anche se al momento è difficile dire con precisione chi guadagnerà di più dal nuovo sistema, che è in via di definizione, saranno i ceti medio alti ad ottenere i maggiori vantaggi.

Tuttavia anche chi percepisce un reddito inferiore potrà assistere ad alcuni cambiamenti in busta paga, in base alla minore tassazione applicata.

In termini di numeri, possiamo dire che si potrà guadagnare da 100 a qualche centinaia di euro con la nuova riforma fiscale: l’obiettivo del governo con questi cambiamenti è proprio quello di ridurre la pressione fiscale.

Dato che l’Irpef va a impattare su diversi tipi di reddito prodotto dalle persone fisiche, come quelli derivati dal lavoro dipendente e autonomo, ma anche dalle pensioni, un gran numero di persone potrà ottenere qualche forma di risparmio dalla riforma.

Va poi considerato che con la riforma del fisco non cambierà solamente l’Irpef, ma anche altre imposte, che verranno ridotte o accorpate. In quest’ottica quindi si parla di diversi tagli e semplificazioni dell’attuale sistema.

In particolare il governo intende favorire lo sviluppo dell’economia detassando le imprese, cancellando ad esempio l’Irap e inserendo una nuova aliquota, più agevolata, per l’Ires.

L’obiettivo finale, da realizzare nei prossimi anni, è quello di arrivare ad una tassazione unica, la flat tax, simile per tutti i lavoratori, sulla scia di quella prevista attualmente per il regime fiscale forfettario.

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