Taglio accise benzina: c’è la proroga fino al al 2 maggio!

Il taglio delle accise sui carburanti ormai non è una novità, essendo effettivo da 2 settimane, ma è arrivata una proroga della diminuzione di 30 cent/litro.

Il taglio delle accise è stata una mossa pensata dal Governo Draghi ormai diversi giorni fa e possiamo dire che ha avuto un effetto abbastanza positivo. Ora arriva la proroga fino al 2 maggio, con un taglio di 25 centesimi teorico che poi di fatto diventa di 30 centesimi effettivi, ma vediamo meglio come funzionano le accise e cosa significa questo taglio.

Di accise ne stanno parlando tutti, con il Paese che come sempre si è trasformato in un convegno di tuttologi, in questo caso esperti di tassazione ed accise, oltre che naturalmente di geopolitica internazionale visto quanto sta accadendo in Ucraina dallo scorso febbraio.

Insomma, nel 2020 erano tutti virologi, oggi tutti esperti di geopolitica e fluttazione del prezzo del petrolio… è un classico. Ma perché il petrolio aumenta di prezzo in maniera così incontrollata? Cosa possono fare i governi per fermare questo problema e riportare la situazione alla normalità?

Proviamo a spendere alcune parole per comprendere meglio il funzionamento di questo sistema, a partire da cosa sono le accise, come funzionano e cosa finanziano. Sarà chiaro, in questo modo, anche l’approccio del Governo sulla tematica, quali sono le priorità, come si possono togliere queste accise e così via.

In particolare, ecco come funziona la diminuzione delle accise sulla benzina, che effetti può generare nel medio periodo e perché il Governo ha fatto queste scelte. Inoltre, vedremo la novità appena arrivata dal Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, che si è mostrato soddisfatto del risultato raggiunto.

Proviamo anche a rispondere ad una domanda importantissima in vista della prossima scadenza: cosa accadrà dopo il 2 maggio? Vediamo qualche ipotesi.

Taglio accise benzina: la mossa di Draghi

Ormai due settimane fa Mario Draghi ha ufficializzato questa mossa importante, andando a far diminuire le accise sulla benzina di ben 25 centesimi al litro, facendo scendere direttamente il prezzo al litro della benzina e del gasolio, togliendo così il “2” davanti nel prezzo al litro.

Una mossa molto chiacchierata, in quanto all’inizio si parlava di diminuzione dell’IVA, poi si è parlato di bonus carburante (che è arrivato, ma riguarda pochi soggetti) ed infine si è arrivati alla cancellazione o al taglio delle accise, ipotesi che poi come sappiamo si è effettivamente verificata.

Ipotesi sulla cui efficacia si sono alzate tante ipotesi, tra chi è scettico verso un cambiamento ad hoc del prezzo (è pur sempre un’interferenza con i prezzi di mercato) e chi invece accoglie questa diminuzione con un sospiro di sollievo, anche se il sospetto è che sia solo l’inizio.

Infatti, a causare questo aumento sono state due grandi cause: da un lato il prezzo che già stava crescendo nelle ultime settimane, tra aumento dei costi delle materie prime ed inflazione in generale; dall’altro il conflitto tra Russia e Ucraina, con le sanzioni alla prima che è una grande esportatrice di petrolio.

Nel complesso possiamo semplificare in maniera piuttosto effiacace dicendo che la guerra genera incertezza, l’incertezza è certamente nemica del mercato e le conseguenze non possono che essere queste. Ma allora le sanzioni alla Russia sono un errore? Non possiamo dirlo, ma sicuramente hanno svantaggi per il paese che le subisce ed anche per i paesi che le esercitano, come noi e l’intera Unione Europea.

Taglio accise benzina: quante accise ci sono sul carburante?

Una domanda che viene naturale porsi in un periodo in cui si parla con questa insistenza di accise sul carburante è proprio questa: quante accise ci sono sul carburante? L’impatto in proporzione delle accise rispetto al prezzo del carburante è veramente spaventoso e ciclicamente in Italia ha generato un certo clamore questo aspetto, soprattutto se si considera che, piaccia o non piaccia, il carburante è un bene necessario per la maggior parte di noi.

Un bene necessario per vivere, per andare al lavoro e per fare quasi qualsiasi cosa, nonostante la tendenza green sicuramente positiva degli ultimi anni. Le accise, comunque, impattano sul prezzo del carburante per una quota veramente considerevole: circa il 37% sulla benzina ed il 34% sul gasolio.

Considerato che c’è da sommare anche l’IVA per arrivare al totale (il 18% del prezzo totale sia per diesel che benzina), si arriva ad un bilancio veramente assurdo: il 45% del prezzo totale è dovuto all’effettivo costo del carburante, mentre ben il 55% restante ad accise e IVA.

C’è da aggiungere anche un aspetto importante riguardo le accise: fino agli anni ’90 esse erano suddivise per obiettivi e andavano sostanzialmente a finanziare singoli costi specifici (in genere legati a calamità naturali), mentre a partire dal 1995 esse confluiscono genericamente nel bilancio dello Stato e vengono poi utilizzate in base alle esigenze, come qualsiasi altra fonte di gettito.

Taglio accise benzina: ecco a quanto ammonta!

Il taglio sulle accise, come già anticipato in precedenza, è stato stabilito diversi giorni fa e va ad abbassare il prezzo al litro al consumatore, rendendo così il pieno un po’ più economico, anche se siamo ben oltre il prezzo a cui eravamo abituati.

Benzina e diesel hanno toccato picchi anche di 2,30 euro al litro, ma ora la situazione si è stabilizzata tra l’1,70 e l’1,80 euro al litro, complice proprio questa novità introdotta dal Governo. Il taglio ammonta a 25 centesimi al litro sulle accise, mentre un ulteriore cifra pari a 5 centesimi circa è dovuta alla diminuzione dell’IVA.

L’IVA si calcola su un imponibile che comprende anche le accise e quindi, diminuendo le accise, si va a diminuire leggermente anche l’IVA. Si capisce che si tratta di un modo per tamponare il problema, perché il prezzo al litro resta molto elevato, ma rispetto a ciò che è in potere del Governo, è un passo senza dubbio importante.

Taglio accise benzina: come viene finanziato il taglio?

Un’altra domanda che può sorgere spontanea è quella di questo paragrafo, perché effettivamente il Governo ha messo 25 centesimi al litro al posto di ogni cittadino italiano che fa un pieno. L’entrata aggiuntiva che finanzia questa scelta però già c’è ed è per questo motivo che il Governo ha potuto agire tempestivamente.

L’aumento del prezzo delle materie prime, come per esempio il gas, ha infatti permesso allo Stato di incassare un extra molto sostanzioso in termini di IVA e, appunto, accise. L’IVA sul gas, banalmente, è in proporzione come su qualsiasi altro bene: sale il prezzo, sale anche l’IVA.

Ciò significa una maggiore entrata per lo Stato che ha così potuto fronteggiare una diminuzione delle entrate dovuta al taglio delle accise. Un ragionamento semplice che, però, non può essere applicato a tempo indeterminato.

Taglio accise benzina: ecco la proroga del MEF!

A tempo indeterminato no, ma già è arrivata una proroga in data 7 aprile, confermata da Daniele Franco, Ministro dell’economia. Si tratta semplicemente di una proroga alle condizioni attuali, con 25 centesimi di taglio delle accise.

Lui stesso ha confermato con le seguenti parole: “Oggi ricordo che con decreto ministeriale firmato da me e dal ministro Cingolani abbiamo esteso di 10 giorni l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio utilizzando il sovra-gettito iva, quindi l’abbattimento dell’accisa viene esteso da oggi al 2 maggio.”

Ma cosa succederà dopo il 2 maggio? Difficile pensare che la crisi Russia-Ucraina possa essere smaltita, anzi potrebbe non essere ancora terminato il conflitto. Queste accise non possono essere tolte per sempre, in quanto si tratta di un tipo di soluzione temporanea.

Potrebbe essere un ottimo assist per rivedere l’intero sistema di funzionamento delle accise, questo sì, ma con ogni probabilità ad un certo punto questo “bonus” scadrà e gli italiani torneranno a pagare il carburante al loro vero prezzo.

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