Con il termine del 2023, si avvicina il saldo finale della TARI, la tassa che sostiene i costi di gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Ma quali sono le novità che aspettano i contribuenti nel 2024?
Che cos’è la TARI e chi la deve pagare
La TARI, nota come tassa sui rifiuti, riveste un ruolo cruciale nella sostenibilità ambientale e nella gestione efficiente dei rifiuti urbani. Il suo obiettivo fondamentale è quello di fornire le risorse finanziarie necessarie per sostenere i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Tale tributo, imposto a carico di proprietari di immobili, residenti e gestori di attività commerciali, viene calcolato tenendo conto della superficie degli immobili e della quantità di rifiuti prodotti.
Un cambiamento significativo rispetto alla precedente Tarsu è rappresentato dalla TARI, che ha introdotto un approccio più incentivante e responsabile. In particolare, ha istituito premialità e responsabilità maggiori al fine di stimolare la raccolta differenziata e promuovere l’adozione di pratiche orientate a un’economia circolare.
Questo nuovo orientamento mira non solo a gestire in modo efficiente i rifiuti ma anche a promuovere comportamenti responsabili e sostenibili da parte dei cittadini e delle attività commerciali, contribuendo così a un ambiente più pulito e a una gestione dei rifiuti più consapevole.
Come cambia la TARI nel 2024
Di norma, i Comuni consentono il pagamento della TARI in tre rate distribuite nel corso dell’anno, una pratica che rimarrà immutata anche nel 2024. Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2023, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto nuovi vincoli e obblighi per i Comuni, focalizzati sui regolamenti dei rifiuti nel periodo triennale 2022-2025.
Una delle novità più rilevanti è la possibilità di rateizzare le quote minime della TARI destinate a persone vulnerabili e in situazioni di disagio economico, seguendo criteri specifici definiti da ARERA. Questi nuovi obblighi pongono una maggiore enfasi sulla trasparenza nella gestione della raccolta differenziata e richiedono un aggiornamento biennale del metodo tariffario.
In questo modo, si mira non solo a semplificare il processo di pagamento per chi versa in condizioni economiche difficili, ma anche a promuovere una gestione più equa e consapevole della tassa in linea con gli standard ambientali e di sostenibilità definiti dalla normativa.
Come si paga la TARI 2024
Per il pagamento della TARI 2024, i contribuenti possono utilizzare diversi metodi, tra cui il modello F24, il bollettino postale o il Mav. Il modello F24 può essere compilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, inserendo il codice tributo 3944. La comodità delle piattaforme online o dei servizi di home banking facilita ulteriormente il processo di pagamento.
Tari 2024: come fare per avere lo sconto sulla Tari
La TARI 2024 prevede sconti automatici per nuclei con ISEE non superiore a 8.265 euro, famiglie numerose con ISEE non superiore a 20mila euro e per chi beneficia del Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza. Rimangono in vigore le riduzioni facoltative e obbligatorie, che si applicano in caso di riduzione del 20% del servizio di gestione dei rifiuti o in presenza di gravi violazioni o interruzioni di servizio con conseguenze sulla salute e sull’igiene pubblica.
Il 2024 porterà con sé nuovi obblighi e opportunità per i Comuni e i contribuenti in merito alla TARI. È fondamentale essere informati su questi cambiamenti per assicurarsi di adempiere agli obblighi fiscali e, nel contempo, beneficiare degli sconti e delle riduzioni disponibili. La trasparenza e la gestione responsabile dei rifiuti rimangono al centro delle nuove disposizioni, promuovendo uno stile di vita più sostenibile e attento all’ambiente.