Olio di oliva, la truffa dilaga: ecco il trucco a cui prestare attenzione

Non si arresta la truffa dell’olio di oliva, contraffatto e senza tracciabilità. Ma un trucco in voga, è davvero sconcertante. Di cosa si tratta.

L’olio extra vergine di oliva è un vero e proprio alimento, che solitamente utilizziamo come condimento. Il rialzo dei prezzi di questi ultimi mesi ha condotto purtroppo a raggiri e a una clamorosa truffa dell’olio di oliva, che ha dell’incredibile.

La scarsità dei raccolti e delle riserve alimenta questo genere di frodi, perché sono molto redditizie. Infatti, se il prodotto è richiesto ma il prezzo è elevato, ecco che le persone sono tentate dall’acquistare un olio il più economico possibile.

Ma che purtroppo non è olio EVO. Come difendersi?

Come si fa a capire se l’olio extravergine di oliva è falso

Senza dubbio, proprio il prezzo è un indicatore della qualità dell’olio. Anche se il fatto di acquistare il più costoso in commercio non significa necessariamente che si tratti anche del migliore in circolazione.

Può darsi il caso ad esempio che ci siano differenze anche di un euro, sul prezzo di bottiglie di olio differenti ma comunque ottimi.

Al contrario però, se il prezzo è troppo basso, allora è certo che si tratta di un prodotto di scarsa qualità, contraffatto o proveniente da olive senza tracciabilità (e spesso marce).

Coinvolti nelle maxi truffe infatti ci sono anche ristoratori che acquistavano un litro di olio per 3 euro dalle aziende: è ovvio che non potevano ignorare il fatto che si trattasse di un olio “falso”.

Come vedere se l’olio di oliva è buono

Una delle maxi truffe che più sta spopolando tra i produttori (ricordiamo che la contraffazione è un vero e proprio reato perseguibile e punibile) è quella della “tintura” dell’olio.

A tal proposito sul web, i video dilagano. In pratica, si prende dell’olio di semi (di girasole ad esempio), che come tutti sappiamo è meno denso e molto più chiaro e trasparente rispetto all’olio EVO. Si aggiunge qualche goccia di tintura di clorofilla (che è un colorante naturale di colore verde, tra l’altro inodore) e si mescola al liquido.

Ecco che alla vista, quell’olio così ottenuto appare del colore dell’olio di oliva e invece proviene dai semi. Anche vendendo una bottiglia del genere a 5-6 euro (ovviamente con l’etichetta mendace che riporta la scritta “olio d’oliva”), per il produttore rappresenta comunque un guadagno.

Ma ovviamente il consumatore (che crede di aver risparmiato) non ha acquistato affatto un olio proveniente dalla spremitura delle olive bensì un olio di semi “colorato”.

Un buon olio EVO, a oggi, costa in media 10 euro al litro ai produttori, motivo per cui non è possibile che si tratti di un prodotto di qualità, se lo si trova a un prezzo inferiore.

Olio di oliva sempre più caro: perché il prezzo aumenta.

Qual è il miglior olio di oliva in commercio

Capire se un olio extra vergine di oliva è buono e “originale” non è semplicissimo. Però, ci sono delle caratteristiche che è possibile imparare a riconoscere e man mano, con un po’ di pratica, diventerà più facile imparare a difendersi.

Innanzitutto, l’olio extra vergine di oliva ha un odore (un profumo anzi) inimitabile e unico. Se annusiamo l’olio di girasole, ci rendiamo immediatamente conto della differenza.

L’olio di semi è più liquido rispetto a quello che invece si ottiene dalla spremitura delle olive, che risulta decisamente più denso e corposo.

All’assaggio, l’olio di oliva deve risultare amaro e anche un po’ “piccante” per così dire: il gusto è pungente, a differenza di uno di semi che assolutamente non lo è.

Paradossalmente, l’unico elemento che non è indicativo di un olio di oliva di qualità è proprio il colore.

Basti pensare che gli assaggiatori professionisti (che quindi lo fanno per mestiere) per valutare l’olio utilizzano i bicchieri blu, proprio per non essere influenzati dalla vista e condizionati dal colore.

Infine è importante imparare a leggere anche l’etichetta.

Il marchio DOP (di origine protetta) è sempre indicativo di un olio che ha provenienza certa.

Sulle etichette, è possibile trovare le scritte:

  • origine esclusiva (ad esempio 100% italiano)

  • miscela di oli di oliva originari dell’Unione Europea

  • miscela di oli di oliva originari e non originari dell’Unione Europea.

Un’altra importante differenza sussiste tra:

  • olio extra vergine di oliva

  • olio di oliva vergine.

In sostanza, il secondo deriva non dalla prima spremitura a freddo delle olive ma queste vengono sfruttate ulteriormente dopo l’uscita dell’extra vergine.

La qualità è inferiore però si tratta, a ogni modo, di un processo meccanico quindi fisico. Mentre per l’olio di oliva raffinato e l’olio di sansa si interviene chimicamente per la raffinazione.

Ecco qual è il miglior olio di oliva al mondo.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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