Ristorante tech free, dov’è il primo in Italia: se ceni senza cellulare, il vino è omaggio

Un ristorante tech free, che invoglia a lasciare il cellulare all’ingresso, per ritrovare il gusto di chiacchierare a cena. Finalmente esiste.

Si stava meglio quando si stava peggio? No, non sempre ma sicuramente gli eccessi non portano mai buoni frutti. Un ristorante tech free, che invoglia a lasciare il cellulare all’ingresso, semplicemente per ritrovare il gusto di chiacchierare a cena, può sembrare in controtendenza ma è solo encomiabile.

Ecco dove si trova e di chi è l’idea.

Ristorante tech free: il primo d’Italia è a Verona

A dispetto di tutti i locali che si affannano a potenziare la linea wi-fi e a mettere tablet o robot al posto dei camerieri, ecco chi decide di andare controtendenza e ritornare a rendere il momento della cena una vera e propria esperienza di convivialità.

D’altronde, perché si organizza una cena al ristorante con amici e parenti, se non per creare un momento di confidenza e intimità (non di certo solo per sfamarli).

Purtroppo oggi l’utilizzo errato di smartphone e connessione internet allontanano tra loro le persone, creando distanze incolmabili anche con gli affetti più intimi.

Ecco allora che a Verona nasce “Al Condominio” un ristorante che spera di poter riscoprire il valore dell’incontro tra le persone e la capacità (che si sta perdendo) di sostenere anche un paio di ore di conversazione, senza dover al massimo commentare le notizie o i post social che arrivano sul cellulare.

L’idea è di Angelo Lella e Michele Zanichelli, l’arredamento è curato dalla designer Margherita Marfo, Federico D’Erchia è il co-fondatore del progetto.

Il locale si trova nella bellissima città veneta in via Marconi 25 A.

Una bottiglia di vino contro la dipendenza da cellulare

Le dipendenze si manifestano sotto varie forme e un bicchiere di vino a cena può risultare più salutare di un rapporto superficiale o addirittura tossico, fatto di momenti apparenti di intimità ma il cui unico obiettivo è quello di mangiare e stare al cellulare indisturbati, tra l’insofferenza generale.

L’idea ha suscitato senza dubbio scalpore, dal momento che la notizia è ormai su tutti i giornali. Da qui a prevedere se avrà anche successo, probabilmente ci sarà bisogno di qualche mese per monitorare la situazione (e le prenotazioni).

Il ristorante ha inaugurato il 21 marzo, quindi poco più di una settimana fa, e ha destato già molta curiosità.

Semplicemente, chi prenota un tavolo ha già la consapevolezza che verrà invitato a lasciare il cellulare all’ingresso (ci sono apposite cassette di sicurezza personali, adibite allo scopo).

Accomodandosi al tavolo e iniziando una piacevole conversazione con gli altri commensali, senza cellulare in mano, è già sufficiente per ricevere subito in omaggio una bottiglia di vino da condividere.

Nel frattempo, si pregusta l’attesa della cena scegliendo i piatti preferiti dal menù, commentando, magari chiedendo consiglio e confrontandosi con persone in carne e ossa e non con un asettico monitor.

Verona, lo Human Centric Restaurant è il primo tech free in Italia

Letteralmente significa che “l’umanità è al centro”,in questo locale. Incredibile ma vero, oggi ricordare che siamo esseri umani e non robot telecomandati dai nostri cellulari ha perfino un non so che di rivoluzionario.

Il nome di questo Human Centric Restaurant rafforza il concetto: “Al condominio”.

Gli chef al servizio della clientela sono “Il Manutentore”, “L’Amministratore” e “Il Giardiniere”, che tra l’altro indossano vestiti a tema, proprio per identificarsi al meglio nel personaggio.

E i piatti a disposizione nel menù? Sono quelli tipici della tradizione culinaria italiana, quelli di cui potremmo sentire il profumo in qualsiasi condominio d’Italia, da Nord a Sud.

Si prenota il tavolo e si dà il via alla serata. All’ingresso si riceve l’invito a lasciare il proprio telefono cellulare in una delle cassette di sicurezza a disposizione e ci si accomoda al tavolo.

Arriva una bottiglia di vino gratis e si ordina la propria cena preferita. E semplicemente si approfitta di questa pausa come un vero e proprio “dono” caduto dal cielo, vista la frenesia e la disattenzione della nostra via quotidiana.

E per finire? Si lascia una recensione tutti insieme, di quelle “all’antica” ovviamente, con carta e penna alla mano, per lasciare un segno tangibile della propria presenza/esperienza in quel locale e non come semplice spettatore digitalizzato della vita che ci passa davanti.

Scopri quanti soldi servono per aprire un ristorante.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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