Ftse Mib: ecco fin dove può calare. Eur/Usd e Oro a rischio?

Il Ftse Mib è atteso sui minimi dell'anno, rotti i quali continuerà a scivolare verso il basso. L'analisi di Antonello Marceddu.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata ad Antonello Marceddu, trader indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, con una particolare attenzione rivolta a Piazza Affari.

Non mi aspetterei nulla di buono per il Ftse Mib, ma non escludo che possa creare qualche piccola illusione, anche se il trend si conferma nettamente lateral-ribassista.

A partire dalla configurazione a diamante, ossia dal gap che c’è stato tra il 10 e il 13 giugno, con i massimi e i minimi decrescenti si è creato un canale per il Ftse Mib che dovrebbe essere ipoteticamente rialzista.

Contando anche la seduta di ieri, l’indice ha toccato per quattro volte la base di questo canale e mi riferisco ai minimi segnati il 14 giugno e poi a quelli del 22 e del 23, fino ad arrivare a quello di ieri.

Questi minimi hanno creato una trendline e se il Ftse Mib dovesse violarla al ribasso, sarà inevitabile una prosecuzione del movimento discendente.

Diversamente, l’indice potrebbe provare a colmare i gap lasciati aperti nelle ultime 3-4 sedute.

I massimi della giornata del 27, 28 e 15 giugno hanno creato un’altra trendline che li unisce, donde scaturisce la configurazione a canale di cui parlavo prima. 

In caso di recupero, il Ftse Mib potrebbe puntare in primis alla copertura del gap aperto tra il 29 e il 30 giugno tra i 21.500 e i 21.800 punti.

Al momento è altrettanto plausibile e più fattibile che l’indice scenda a testare i minimi dell’anno toccati il 7 marzo scorso a 21.060 punti.

L’eventuale cedimento di questo livello aprirà le porte a ulteriori cali, con possibilità di vedere scendere il Ftse Mib a 20.350/20.400 punti.

Prima di approdare su tale soglia l’indice potrebbe trovare un supporto in area 20.700, da cui eventualmente provare a ripartire al rialzo.

L’euro-dollaro è tornato sotto quota 1,05: c’è il rischio di ulteriori ribassi?

Per l’euro-dollaro il focus è sui minimi visti di recente in area 1,037/1,035, testati in tre occasioni, ricordando le due più vicine, precisamente il 12 maggio e il 15 giugno.

I primi due minimi erano abbastanza distanti, mentre il terzo minimo è proveniente da un pull-back, visto che prima di questa discesa l’euro-dollaro aveva provato a salire, ma non era un rialzo confortato evidentemente da volumi che potessero significare un rimbalzo più deciso.

Da vedere se i recenti minimi fungeranno ancora da supporto o se al contrario l’euro-dollaro scivolerà ancora più in basso verso la parità, prima di pensare a un test del bottom dell’1 ottobre 2000 a quota 0,82, ma un simile scenario appare poco probabile per il momento.

Anche l’oro si sta indebolendo e si sta avvicinando progressivamente ad area 1.800 dollari. Cosa può dirci di questo asset?

L’oro in questo momento non sta svolgendo la sua funzione di bene rifugio, visto che al calo dell’azionario non sta corrispondendo un acquisto del gold.

In passato abbiamo visto una correlazione ben diversa che in questa fase però manca. Una prosecuzione del ribasso vedrà l’oro scendere verso i minimi del 16 maggio a 1.786 dollari.

Un’ipotesi abbastanza credibile, ma tutto dipenderà ora dalla tenuta o meno di minimi di ieri, fermo retando che in caso di discesa fino a 1.786 dollari, l’oro possa trovare su questo livello un sostegno da cui ripartire al rialzo.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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