L’operazione di aumento di capitale di Banco Monte dei paschi di Siena è iniziata, l’operazione prevede l’immissione sul mercato di nuovi titoli per circa 2,5 miliardi di cui 1,6 miliardi assicurati dallo stato.
I rimanenti 900 milioni circa verranno venduti all’asta ad un prezzo di circa 2€ ad azione, tuttavia, il crollo delle azioni MPS ordinarie, già presenti sui mercati, da 9€ a poco più di 2€ potrebbe rendere necessario l’intervento del consorzio di garanzia formato da banche, fondi e investitori privati.
Crollano i diritti di opzione
La scorsa settimana il Consiglio di Amministrazione ha definito i termini del concambio, stabilendo che i titoli correnti, quelli emessi prima dell’inizio delle operazioni di aumento di capitale, possono essere scambiati con quelli di nuova emissione, in un rapporto 374 a 3, ovvero 374 nuove azioni ogni 3 azioni possedute.
A picco anche le azioni di MPS
Dopo l’avvio delle operazioni di aumento di capitale per banco MPS, il titolo è crollato in borsa facendo scivolare le azioni già presenti sul mercato a poco più di 2€, circa 2,01€ ad azione, un valore appena superiore a quello delle azioni di nuova emissione il cui prezzo di vendita è fissato a 2€.
Se il titolo dovesse continuare la propria discesa, andando sotto i 2€ ad azione, si renderebbe necessario l’intervento in forze del consorzio di garanzia.
Cos’è il consorzio di garanzia?
La scorsa settimana, in preparazione dell’aumento di capitale il cui inizio era fissato al 17 ottobre e si concluderà il 3 novembre, il banco toscano ha trovato un accordo con un consorzio di banche, investitori privati e fondi di investimento che avrebbe assicurato la copertura integrale dell’aumento di capitale.
Nello specifico, dei 2,5 miliardi di aumento previsti, come già anticipato, 1,6 miliardi sono stati garantiti dal ministero del tesoro italiano, mentre i rimanenti 900 milioni verranno venduti all’asta con la disponibilità ad intervenire sottoscritta da diversi gruppi bancari, finanziari e privati.
Di questi almeno 500 milioni sono certi e già annunciati, 200 milioni dovrebbero arrivare da AXA e altri 200 milioni da alcuni fondi di investimento, mentre altri 70 milioni circa dovrebbero arrivare da partner come Anima Holding e vari investitori privati.
Non si hanno informazioni chiare su chi rileverà le rimanenti azioni per circa 400 milioni qualora la vendita all’asta non dovesse produrre risultati positivi.
Hanno tuttavia dato la propria disponibilità ad intervenire nell’acquisizione dei titolo MPS diversi colossi della finanza internazionale tra cui Bank of America, Santander e Credit Suisse, quest’ultima però sta attraversando una propria crisi interna.