Matrimoni, la crisi del settore. Ma tengono le seconde nozze

Istat, istituto di statistica ha elaborato una ricerca sul matrimonio. Tanti i dati a partire da un settore in forte crisi. Ma tengono botta le seconde nozze.

Istat, istituto di statistica nazionale, ha pubblicato nei giorni scorsi i dati relativi ai matrimoni che fanno riferimento al 2020 con alcune anticipazioni già al 2021.

Come noto da tempo il settore wedding e delle aziende che ruotano attorno ad una delle cerimonie più importanti come il matrimonio è in forte crisi. Molte nozze che sono state rinviate per i motivi ben noti legati alla pandemia. Vediamo tutti i dati elaborati da Istat che fotografano una grave crisi del settore.

Matrimoni: i dati del settore relativi al 2020, crollo totale rispetto al 2019

Naturalmente la pandemia ha inciso e non poco sulla crisi del settore matrimoni, eventi e wedding. Nel 2020 sono state tantissime le persone che sono state costrette a rinunciare alle nozze o quanto meno a rinviare il proprio matrimonio.

Sono stati 96.841 i matrimoni che sono stati celebrati nel 2020. Questo emerge dalla ricerca Istat.

Un dato la dice tutta. La flessione rispetto al 2019, ultimo anno intero non caratterizzato dalla pandemia è del 47,4%. Meno 67,9% molto imponente per i matrimoni che sono stati celebrati con il rito religioso.

Istat ha anche già dati parziali sul 2021: questi dati che sono ancora provvisori e fanno riferimento ai primi nove mesi dell’anno parlano di un aumento dei matrimonio rispetto al 2020.

Matrimoni in crollo: calo forte nel Sud Italia

Dai dati elaborati da Istat e relativi al 2020 si assiste ad un crollo relativo alle nozze dei giovani. In generale come detto pocanzi di dati parlano nel 2020 di 96.841 matrimoni celebrati.

Un calo maggiore rispetto al 47% rispetto al 2019 quando i matrimoni celebrati erano stati ben 87.000 in più. Da marzo 2020 si è avuto la flessione peggiore con i picchi negativi nei mesi di aprile e maggio 2020, ovvero nei mesi più duri delle restrizioni per cercare di limitare i contagi da Covid.

Non è che nei mesi successivi del 2020 la situazione sia poi così migliorata. E a queste limitazioni ovviamente va aggiunta la difficoltà sociale ed economica di molte persone che possono avere incontrato difficoltà anche di natura economica.

Volendo analizzare questo calo dal punto di vista della collocazione geografica, dalla ricerca Istat emerge che il calo è molto marcato al Sud con un meno 54,9%, al centro il calo è del 46,1% mentre al nord il calo è leggermente più contenuto con un meno 40,6%. 

Questo crollo relativo al 2020, sottolinea Istat, si inserisce in maniera prepotente in un tendenza comunque già esistente prima della pandemia ad una diminuzione storica dei matrimoni. 

La caduta dei numero dei matrimoni è attribuibile principalmente al calo dei primi matrimoni. Nel 2020 sono stati 69.743 con un meno 52,3% rispetto all’anno precedente. 

Matrimoni: più contenuto invece l’effetto negativo sulle seconde nozze

Detto del calo notevole delle prime nozze, va segnalato invece il calo meno marcato delle seconde nozze. Istat registra che nel 2020 i secondi matrimoni sono stati 27.098.

Un calo rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemia solamente del 28,6%. Di questi rileva Istat, la tipologia più frequente che si presenta è quella in cui lo sposo è divorziato mentre la sposa è nubile.

Al secondo posto una celebrazione in cui entrambi gli sposi sono divorziati mentre al terzo posto la situazione con la sposa divorziata e lo sposo celibe. Nelle regioni del Nord e nelle aree del Centro ovvero le aree del paese in cui c’è un più alto tasso di divorzi, c’è un numero maggiore di seconde nozze. 

Matrimoni, uno sposo straniero in quasi il 20% dei matrimoni

Sempre dai dati Istat emerge che quasi un matrimonio su cinque ha almeno uno dei due sposi che è straniero. Quasi il 20% dei matrimoni che si sono celebrati nel nostro paese hanno almeno uno sposo straniero. Nel 2020 sono stati celebrati 18.832 matrimoni che hanno almeno uno sposo straniero. Una percentuale sul totale quindi che va poco al di sotto del 20%.

I matrimoni misti con uno sposo italiano e l’altro straniero sono circa 14.000. In questo caso la “combinazione” più frequente è data da uno sposo italiano con una sposa straniera.

Meno frequente il caso con una donna italiana e uno sposo straniero.

Istat ha fotografato anche la situazione per nazionalità: gli uomini italiani che hanno sposato una cittadina straniera hanno sposato nel 18% dei casi una donna della Romania, nel 14,9% dell’Ucraina, della Russia nel 7,5% dei casi e del Brasile nel 5,9% delle situazioni.

Diversa invece la situazione opposta. Le donne che hanno sposto un cittadino straniero hanno sposato nel 15,5% dei casi un cittadino del Marocco e nel 10,6% dei casi dell’Albania.

Matrimoni, l’Italia è sempre stato un paese capace di attrarre coppie dall’estero

L’Italia ha da sempre attratto anche coppie di cittadini non italiani che hanno scelto la penisola per celebrare le nozze. Anche in questo caso nel 2020 per ovvi motivi c’è stata una flessione molto pesante.

Anche questa situazione è stata di grave sofferenza: si è passati dai 4.094 matrimoni del 2019 ai 918 del 2020. Anche qui un calo enorme del 77.6%,

Matrimoni, la natura delle nozze. Con rito civile due matrimoni su tre

Istat ha fotografato anche la natura delle nozze. Nel 2020 sono stati celebrati con rito civile oltre due matrimoni su tre. Le limitazioni legate alla pandemia hanno portato ad un calo molto più spiccato dei matrimoni celebrati con un rito religioso. 

Da evidenziare che il rito civile è molto più diffuso in seconde nozze anche perchè in molti casi è una scelta obbligata. Rito civile che è la scelta che si sta facendo più frequente anche nel caso dei primi matrimoni. 

La scelta del regime patrimoniale che si fa è sempre più basata sul regime di separazione dei beni: nel 2020 riguarda il 74,7% dei matrimoni.

Matrimoni: cala la propensione al matrimonio tra i giovani

Istat ha elaborato la sua ricerca dalla quale si evince che è ancora in calo la nuzialità tra i giovani.

Tante le ragioni legate questa situazione. Di certo anche una permanenza allungata nella propria famiglia d’origine anche per ragioni di studio o per la precarietà di diversi lavori fa sì che questo passo venga rinviato.

E’ evidente che in periodi complicati come questo la prima cosa che si decide di fare spesso è quella di rinviare le spese che non si ritengono essenziali.

E il matrimonio spesso rientra tra queste spese che vengono rinviate. Sempre più diffuso inoltre il fenomeno delle convivenze pre matrimoniali.

Matrimoni: i dati delle Unioni Civili tra persone dello stesso sesso

Dal giugno 2016 nel nostro paese è possibile fare unioni civili tra persone dello stesso sesso, ricorda Istat. Nel secondo semestre 2016 ci sono state 2.336 unioni civili di questo tipo di persone che da tempo attendevano di potere ufficializzare questa situazione.

Nel 2020 ci sono state 1539 unioni civili tra persone dello stesso sesso nel nostro paese. Di queste dal punto di vista geografico, rileva Istat, il 35% delle Unioni civili è nel Nord Ovest.

Il 29% nel centro. In testa alla classifica c’è la Lombardia e poi seguono Lazio, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte. Nel 2020 il 12,2% delle unioni civili è a Roma, il 7,1% a Milano.

Nel 2020 si conferma anche la prevalenza di coppie di uomini rispetto a coppie di donne. In questo caso specifico le unioni tra uomini sono state 961 ovvero il 62,4% del totale.

Questa linea di tendenza è simile in tutte le zone geografiche del nostro paese: in Lombardia ad esempio le unioni civili di uomini sono il 66,9% mentre nel Lazio sono il 68,1%.

Nei prossimi giorni la seconda e ultima puntata sul Report Istat sul matrimonio. 

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