Lavanda dei piedi giovedì Santo, il vero significato di una tradizione antichissima

Qual è il significato della lavanda dei piedi, e perché è uno degli appuntamenti più apprezzati da papa Francesco? Ecco l'origine della tradizione.

La Settimana Santa che precede la Pasqua rievoca i momenti cruciali degli ultimi giorni di Gesù, dall’ingresso festoso a Gerusalemme fino al processo farsa che condurrà alla sua morte, e poi, secondo la fede cattolica, alla sua resurrezione nella notte fra sabato e domenica (ovvero Pasqua).

Fra i vari appuntamenti chiave di questi giorni, al centro della cristianità, si trovano anche alcune rievocazioni concrete di questi eventi, che possono avere un carattere più o meno teatrale.

Così, anche la cosiddetta lavanda dei piedi, tra l’altro uno dei momenti più apprezzati da Papa Francesco durante la settimana santa (e che, a riprova della potenza visiva di questi gesti, ha in passato scatenato anche diverse polemiche).

Scopriamo allora a quale tradizione del mondo antico si rifà questo rituale, perché è tanto importante e dove lo ripeterà anche quest’anno il pontefice.

La lavanda dei piedi: ecco qual è il vero significato della ricorrenza

La lavanda dei piedi ha un significato molto antico, e per comprenderlo appieno è necessario fare una breve premessa storica sul contesto culturale ebraico.

La palestina è infatti una terra principalmente desertica, dove è facile trovare diverse strade polverose e secche. Inoltre, date le alte temperature che può raggiungere, i sandali erano le calzature più utilizzate durante l’anno (anche se ovviamente esistevano anche nell’antichità calzature chiuse, dato che in inverno può anche fare molto freddo).

Ora, come segno di rispetto e di accoglienza, si usava accogliere un ospite proprio con un catino d’acqua, dove i suoi piedi venivano lavati dalla polvere o da uno schiavo o dal padrone di casa.

Questo gesto era compiuto anche in famiglia, soprattutto dai figli e dalle mogli nei confronti dei padri o dei mariti.

Nell’Antico Testamento sono diversi i riferimenti a questa pratica, che con il profeta Samuele diventa anche un simbolo di grande umiltà da parte di chi lo esercita.

Nel momento in cui Gesù, prima dell’Ultima cena, decide di fare lo stesso, si ricollega così a una tradizione religiosa di lunga durata, ma compie anche un gesto estremamente concreto e tipico della sua cultura.

Nei Vangeli, in effetti, si racconta lo stupore dei discepoli di fronte a questo atto, che rappresenta proprio l’umiltà e la volontà di Gesù di mettersi a servizio dell’umanità.

La lavanda dei piedi, inoltre, anticipa diversi temi trattati anche nel Venerdì Santo, altro momento dal profondo significato religioso e culturale.

La lavanda dei piedi nell’epoca moderna e contemporanea

Nel corso della storia della Chiesa, la lavanda dei piedi è sempre stata praticata, nel contesto dell’imitazione della figura di Gesù. Anche alcuni monarchi, particolarmente interessati a legare la loro immagine alla Chiesa e a proporsi come gli esecutori terreni della volontà divina, hanno in passato compiuto lo stesso rito, soprattutto in Spagna e in Austria.

Nel corso del Novecento, è soprattutto la lavanda dei piedi compiuta dal papa ad essere oggetto di grande attenzione; prima momento separato dalla messa, diventa poi un momento istituzionale della messa del giovedì santo, nel quale si ricorda appunto l’Ultima cena.

Se in passato soltanto uomini cattolici potevano partecipare alla lavanda dei piedi, nel 2013 papa Francesco ha deciso di includere anche due donne e alcuni musulmani, scatenando tra l’altro diverse polemiche.

Per effettuare la lavanda dei piedi è infatti necessario inginocchiarsi, e una parte del mondo cattolico non ha gradito l’immagine (qui sotto) di un papa che lava i piedi a un carcerato musulmano.

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Dal 2016, inoltre, sono state modificate le indicazioni ufficiali in merito alla lavanda dei piedi, permettendo anche alle donne di parteciparvi.

La lavanda dei piedi è dunque un momento molto importante, e proprio per i suoi richiami all’umiltà e al servizio attivo nei confronti degli altri è fra i momenti più apprezzati da papa Francesco, nella sua lunga e complessa agenda di eventi legati alla Pasqua.

Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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