Irriverente, sfrontato, ribelle ma irresistibile, sono questi i primi aggettivi che vengono in mente sentendo parlare di Salmo. Uno degli artisti cardine della scena rap italiana, tra i primi a sfondare nel mondo underground della penisola, a distanza di anni continua a sfornare brani da record ed ottenere numeri da stadio.
Chi è Salmo, le sue origini
Maurizio Pisciottu, vero nome del rapper, è nato ad Olbia a giugno del 1984. Proviene da umili origini, infatti dal lato paterno molti parenti erano contadini, e pescatori dal lato materno. Tuttavia il padre è un ex body-builder, che adesso possiede una palestra. Da ragazzo era tutt’altro che una stella: infatti erano pochissimi gli appassionati di musica nel suo paese. Aveva un gruppetto con qualche amico dove c’era chi faceva il dj, chi preferiva dedicarsi alla breakdance, e Salmo stesso inizia con le bombolette, disegnando graffiti sui muri.
Nonostante il suo genere sia il rap, l’artista è sempre stato fan del rock e del punk, come è possibile notare nei suoi brani, dove vi è un sound di base contaminato. Già dagli anni ’90 inizia a registrare delle demo di genere rap classico, e fa da leader in vari gruppi hardcore e rap metal.
Dopo aver compiuto 20 anni si trasferisce a Londra in cerca di lavoro ma insoddisfatto decide di far rientro nella propria isola.
Il trasferimento a Milano
Il rapper viene prodotto nel 2011 da una piccola etichetta: la Kick Off! Records, una realtà indipendente di Milano, città dove si trasferisce. Rilascia quindi il suo primo album The Island Chainsaw Massacre, prodotto che fa sì che la fama dell’artista inizi a crescere.
Il suo primo disco risente molto dell’influenza grunge anni 90, e in città il rapper inizia a conoscere gli altri big della scena milanese. Tra di essi incontra Gué Pequeno, pilastro della scena rap italiana, che decide di produrre il suo secondo album Death USB. L’album si rivela un successo, e il cantante dà vita alla Machete Empire Records, un progetto in collaborazione con Hell Raton, Enigma e Dj Slait.
Machete ottiene un seguito imprevisto, tutti iniziano ad ascoltare le produzioni della crew, gli artisti diventano esponenti di un rap aggressivo ed incisivo. Data la popolarità, Salmo fa uscire Midnite, ultima produzione con Tanta roba, nel 2013, per poi iniziare a lavorare direttamente con Machete.
Salmo decide di produrre i propri dischi, ma questa novità non arriva in un periodo positivo, il cantante infatti è in un momento parecchio difficile, a causa di ambienti sbagliati, perdite di peso, problemi personali, la celebrità e la conseguente pressione. L’artista decide quindi di rientrare ad Olbia e trascorrere del tempo con i propri genitori. Qui il padre lo aiuta, essendo uno sportivo, lo sottopone ad una cura drastica, al sicuro da droga e qualsiasi agente esterno che potesse danneggiarlo, lo chiude in casa a lavorare sui propri disagi.
Hellvisback
1984 è il brano che annuncia il ritorno in scena di Salmo, singolo che scala le classifiche, pezzo di apertura dell’album Hellvisback. Il disco del 2016 si ispira a personaggi iconici della scena statunitense come Elvis e Johnny Cash. L’artista sardo mischia elementi moderni a questa tradizione antica, rivisitando in chiave moderna elementi del passato, riportandoli in auge tra i giovani.
Playlist, la svolta pop
Nel 2018 arriva Playlist, il primo disco dalle sonorità più pop del cantante. Il disco in realtà presenta varie sonorità, come dice appunto il titolo, ma tendenzialmente si caratterizza per raggiungere anche un target più vario, tramite alcuni brani meno aggressivi, come Cabriolet, in collaborazione con Sfera Ebbasta.
Playlist rappresenta la punta di diamante della carriera di Salmo, che ne 2021 arriva per la prima volta a San Siro.
Flop e Blocco 181
Ad ottobre del 2021 viene rilasciato il sesto album Flop. Il prodotto in collaborazione con artisti del carico di Marracash e Noyz Narcos. Anche in questo caso, Salmo non manca un colpo, e mantiene il proprio seguito con un successo clamoroso.
Inoltre, nel 2022, Sky manda in onda la serie televisiva Blocco 181, alla quale ha lavorato proprio l’artista.
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