La guida definitiva per aprire e-commerce partendo da zero!

Nelle prossime righe vi spiegheremo passo per passo tutte le mosse da compiere per aprire un e-commerce partendo da zero.

La società del 2022 è ormai estremamente tecnologica: la continua evoluzione di Internet e dai vari canali social sembra non avere un arresto. 

Sull’onda di questo continuo sviluppo della rete, sono sempre di più le persone in cerca di una propria fortuna online.

Eh già! Perché come saprete oggi Internet non si usa più solo per informarsi e fare shopping. Così come i social network non rappresentano solo un momento di svago con i nostri amici. 

Infatti, tutte queste piattaforme vengono utilizzate anche per tentare di ottenere un guadagno. 

I modi per farlo sono davvero tantissimi e con il trascorrere del tempo se ne scoprono sempre di più. 

In questo articolo, però, vogliamo parlarvi di uno in particolare: l’apertura di un’attività online! 

Sicuramente a molti di voi potrà sembrare un’ardua impresa dar vita ad un proprio business e riuscire a non farlo fallire. 

Tuttavia, vi assicuriamo che con le giuste conoscenze di base ed una buona motivazione si può arrivare dovunque.

Nelle prossime righe vi spiegheremo passo per passo tutte le mosse da compiere per aprire un e-commerce partendo da zero. 

Successivamente ci focalizzeremo su come avviare gli affari e soprattutto come promuoverli attraverso le strategie di marketing. 

Aprire un e-commerce: costi e informazioni di partenza

Sicuramente l’idea di lanciarsi in un business online partendo da zero non è una cosa da tutti.

Oggigiorno, infatti, gli offerenti sul mercato di Internet sono veramente molti, quasi troppi, ed il pericolo di effettuare un investimento poco sicuro è elevato. 

Alla fine però bisogna pensare che qualsiasi tipo di percorso lavorativo, soprattutto in fase di avvio, ha una percentuale di rischio intrinseca non indifferente. 

Cominciamo quindi con una piccola rassicurazione mettendovi al corrente di alcune informazioni utili da sempre prima di fare un salto nel buio. 

Innanzitutto, bisogna tenere a mente una cosa fondamentale: la gestione di uno shop online corrisponde a quella di un negozio fisico su strada.

Non fate l’errore di pensare che un’attività in rete richieda meno sforzi o meno impegno, perché questo è il primo passo sbagliato che porta al fallimento.

È quindi necessario approcciarsi al percorso in maniera seria, determinata e funzionale al raggiungimento degli obiettivi, primo tra i quali la stesura di un corretto e completo business plan. 

Realizzare un piano di business a regola d’arte non è così semplice come sembra, poiché dietro ad un semplice foglio di carta ci sono in realtà numerosi studi, grafici, statistiche e confronti effettuati in diversi ambiti.

Un buon business plan comprende diverse sezioni, da quelle introduttive della struttura dell’azienda, agli obiettivi da raggiungere nel tempo, sino a tutte le strategie di pubblicità e marketing che si vogliono utilizzare a fini commerciali. 

In seguito alla stesura del piano è necessario impegnarsi per trovare tutti i soggetti utili alla realizzazione del progetto. Ad esempio i fornitori degli articoli in vendita nel caso in cui non si abbia una produzione interna indipendente.

Infine, si potrà procedere alla creazione del sito vero e proprio, partendo dalla scelta del dominio, del tipo di piattaforma, etc… insomma tutti passaggi che vi spiegheremo meglio più avanti.

Per adesso è importante capire un ultimo tassello fondamentale: il prezzo!

Quanto costa aprire un e-commerce?

Per rispondere in modo corretto a questa domanda bisogna effettuare una serie di analisi in merito alle decisioni di impostazione scelte per l’azienda. 

Il prezzo di un negozio online, infatti, varia in base alle seguenti variabili:

  • Costo dell’hosting: si tratta della piattaforma che ospita lo shop online. Gli hosting per siti piccoli con poche pagine prevedono un prezzo che va dai 4€ ai 10€ al mese + IVA, mentre gli hosting per e-commerce di grandi dimensioni arrivano fino a 40€ al mese + IVA.
  • Costo di eventuali modifiche ed estensioni del sito web
  • Costo di elaborazione dei metodi di pagamento: ad ogni attività di vendita online viene addebitato circa il 3% per ogni transazione effettuata sul sito
  • Prezzo delle campagne pubblicitarie: la pubblicità è indispensabile per la promozione dell’e-commerce e solitamente richiede circa il 7% del valore delle entrate 

Primo step apertura e-commerce: iter burocratico

Prima di poter dare libero sfogo alla vostra fantasia, dovete essere a conoscenza di tutta la parte burocratica precedente alla messa in attività del sito web.

Più nello specifico l’iter burocratico necessario all’apertura di un e-commerce prevede 6 passaggi obbligatori.

Scopriamoli qui di seguito:

  • 1. Apertura della partita IVA 

La richiesta di apertura della partita IVA può essere fatta direttamente all’Agenzia delle Entrate, la quale invierà al richiedente il codice numerico a 11 cifre relativo all’e-commerce in questione. 

Successivamente, entro e non oltre 30 giorni dall’inizio effettivo dell’attività è necessario compilare e presentare sempre all’Agenzia delle Entrate uno dei due modelli seguenti: modello AA9/12 per le persone fisiche o modello AA7/10 per qualsiasi altro soggetto. 

  • 2. Iscrizione al registro delle imprese 

Una volta confermata la partita IVA sarà necessario iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio relativa alla zona di residenza. 

Anche in questo caso l’iscrizione dovrà essere effettuata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività ed ha un costo di circa 100€ l’anno. 

Nella maggior parte dei casi il procedimento è affidato al proprio commercialista che agisce tramite la presentazione della Comunicazione Unica. 

  • 3. Richiesta del VIES

Per quanto riguarda questo passaggio, si rende obbligatorio solo ed esclusivamente nel caso in cui si vuole adibire l’e-commerce anche alle vendite estere fuori Italia.

In tal caso, infatti, è necessario possedere il VIES (Vat Information Exchange System), ovvero una normativa che legittima gli scambi intercomunitari. 

  • 4. Apertura della PEC

Per avere uno shop online è necessaria l’apertura della PEC, in quanto rappresenta sia l’indirizzo digitale riportato sul sito web, sia la sede virtuale del negozio. 

La PEC è obbligatoria per tutte le società, le ditte individuali e le pubbliche amministrazioni e la sua apertura è semplice tanto quanto quella di una casella di posta elettronica. 

Fate però attenzione ad inserire correttamente i vostri dati personali, poiché saranno quelli utilizzati a livello commerciale. 

  • 5. Presentazione del modulo SCIA 

L’avvio dell’attività va comunicato anche al proprio comune di residenza attraverso quello che viene chiamato modulo SCIA (Segnalazione Certificata di Inizia Attività).

Una volta compilato e consegnato il modulo, il comune si occupa di verificare l’idoneità dell’e-commerce e, se l’esito è positivo, rilascia una ricevuta di avvenuto controllo.

  • 6. Iscrizione alla gestione commercianti dell’INPS 

Ultimo passaggio ma non meno importante è l’iscrizione alla gestione commercianti dell’INPS, la quale prevede il versamento annuale di circa 3.600€ di contributi.

Il pagamento può essere effettuato tramite modello F24 rispettando le seguenti scadenze: 16 maggio – 20 agosto – 16 novembre – 16 febbraio. 

Secondo step apertura e-commerce: scelta della piattaforma

Una volta completata la parte burocratica, potrete finalmente cominciare a dar vita al vostro sito web. 

In questa fase potrete dare libero sfogo alla vostra creatività e fantasia, cercando di curare nei minimi dettagli tutte le varie sezioni e categorie del sito, proprio come si farebbe per un negozio fisico.

Come abbiamo detto, infatti, il metodo di approccio è esattamente lo stesso: così come curereste la vetrina di una boutique, dovrete curare l’interfaccia del vostro e-commerce.

Il primo passo da fare però è scegliere il nome di dominio, ovvero l’identificativo dello shop online: è sempre consigliato far corrispondere il dominio al nome dell’attività o dell’azienda, così da non creare disordine e confusione. 

A questo punto sarà possibile scegliere la piattaforma sulla quale aprire ufficialmente l’e-commerce. 

Al giorno d’oggi ne esistono veramente tante e, data la continua crescita dei siti web, di conseguenza anche le piattaforme disponibili sono in aumento. 

Per di più, la maggior parte di queste piattaforme non offre solo la possibilità di creare un sito, ma anche di personalizzarlo e modificare l’intero design a proprio piacimento. 

Tra le piattaforme più famose e maggiormente utilizzate troviamo WordPress, Shopify, Woocommerce, Squarespace

Una volta scelta la piattaforma vi consigliamo di prendere un po’ di dimestichezza con l’interfaccia per capire tutte le varie opzioni disponibili. 

Dovrete occuparvi di creare le varie pagine, il catalogo, il carrello, la sezione pagamenti, il servizio clienti e tutti i vari collegamenti con eventuali link esterni e pagine social. 

Terzo step apertura e-commerce: target e prodotti

Una volta completata la creazione del sito e-commerce, potrete passare alla selezione delle varie componenti che andranno a formare il catalogo. 

Principalmente sono due gli elementi da definire in partenza: il target di riferimento ed i prodotti. 

Conoscere il pubblico con cui ci si interfaccia è fondamentale per il successo degli affari e per il miglioramento della brand awareness. 

Come si piò definire il target?

Innanzitutto, bisogna effettuare un attento studio sulla concorrenza, sul contesto in cui si opera e soprattutto sui bisogni dei consumatori. 

Individuare diverse nicchie di persone a cui proporre i propri prodotti è il primo passo per affermare un brand o un’azienda sul mercato. Senza conoscere le preferenze e le scelte degli acquirenti è infatti impossibile pensare di vendere, e senza vendite non c’è alcun guadagno.

Oltre al target di riferimento, altrettante ricerche vanno effettuate per la scelta dei prodotti che si intendono includere nel catalogo. 

In questo caso ci sono due possibili strade:

  • Vendere prodotti di propria produzione
  • Vendere prodotti acquistati da terzi 

Sicuramente questo rappresenta un primo passo decisivo, nonché uno dei motivi di maggiore confusione per molti commercianti. 

Il pensiero di non fare la scelta giusta fa infatti riflettere molte persone che, spesso e volentieri, alla fine ci ripensano e decidono di non avviare l’attività.

Vediamo quindi alcuni consigli per essere sicuri di non sbagliare a prescindere dalla strada che si decide di intraprendere.

La prima cosa da fare in questo caso è effettuare un’analisi sulle tendenze e sugli articoli maggiormente ricercati. 

In questo modo si riuscirà a subentrare sin da subito nel gioco della concorrenza proponendosi come dei validi competitor. 

In secondo luogo, è importante non puntare eccessivamente su prodotti troppo popolari, poiché in quel caso il confronto con le varie offerte di mercato sarà evidente ed inevitabile. 

Infine, consigliamo sempre di spaziare tra prodotti di vario genere, così da poter catturare l’attenzione di diverse nicchie di persone. 

Siamo consci del fatto che la selezione del catalogo rappresenta uno degli step più difficili da affrontare, ma non dimenticate che per qualsiasi difficoltà potete consultare Google Trends per conoscere le ricerche e le tendenze del momento. 

Quarto step apertura e-commerce: inizio attività e marketing

Una volta terminata la preparazione del sito, l’attività di e-commerce vera e propria può avere inizio!

Resta solo un obiettivo del business plan da portare a termine: le attività di promozione, le campagne pubblicitarie e le strategie di marketing. 

Tutti le aziende hanno bisogno di diverse tattiche di sponsorizzazione per mandare avanti i propri affari, a prescindere che queste operino online o offline.

Al giorno d’oggi la maggior parte delle imprese possiede un vero e proprio team finalizzato unicamente alla realizzazione di tutte le attività pubblicitarie, proprio perché l’impegno da dedicare è tale da necessitare persone che si dedichino solo a quello.

Esistono diversi tipi di campagne pubblicitarie che si distinguono tra di loro soprattutto per l’ambito in cui si esprimono.

È possibile fare pubblicità sia in rete che fuori dalla rete, ad esempio tramite volantinaggio, cartelloni, spazi inserzionistici, radio e tv.

Nonostante questo, dobbiamo essere onesti: ad oggi il metodo più efficace è il mondo dell’online, in particolare quello dei social network. 

Questi, infatti, garantiscono una vetrina espositiva senza precedenti, poiché ogni giorno contano milioni di accessi da qualsiasi parte del mondo e a qualsiasi ora. 

I canali social maggiormente utilizzati sono Facebook, LinkedIn, Twitter e Instagram e su tutte e quattro le piattaforme consigliamo di creare account business.

Questo perché garantiscono un maggiore spessore e credibilità alle inserzioni ed allo stesso tempo assicurano un monitoraggio dei feedback molto più efficiente e mirato. 

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