SOS Blog: come aprire siti web senza partita iva?

E' possibile aprire un blog o un sito web senza partita Iva? Ma certo che si! Scopri come in questo articolo che ti aiuta in ogni passaggio.

Sei arrivato in questo articolo perché hai bisogno di capire come aprire un sito web senza partita iva, giusto? Ti anticipo che creare un blog per monetizzare è un’ottima soluzione e idea di business. In quale contesto è possibile aprire un blog senza partita iva

Nel caso di guadagni tramite affiliazioni o pubblicità in un blog è necessaria la partita iva? Le domande sono lecite e così diffuse che ci ha spinto a parlarne per approfondire con te l’argomento. Gli aspetti legati alla questione del blog è senz’altro un tema popolare al giorno d’oggi. 

Pertanto, è bene informarsi su ogni fronte. Vuoi vendere libri o oggetti? Il dubbio che ti stai ponendo è proprio se devi aprire la partita iva per un sito web o un blog? Ti forniremo tutte le risposte esaustive dopo un’attenta analisi dei vari casi. 

Come aprire siti web senza partita iva? Come fare nel caso di un blog? Ti posso anticipare che diversamente dal regime dell’e-commerce, i siti web e i blog funzionano in maniera differenza rispetto al discorso della partita iva. 

Tuttavia, se fornisci informazioni, contenuti o servizi fisici, non c’è assolutamente bisogno di aprire la partita iva poiché inutile ai fini fiscali. Perché? Non vendi regolarmente, a cosa serve? Generalmente i siti web e i blog non comportano l’aggiunta della partita iva diversamente dai siti e-commerce. 

Ancora non sei convinto? Oggi ti forniamo delle informazioni molto utili per comprendere come aprire un sito web senza partita iva. Come si fa per un blog? Parleremo di tutto questo e di tanti altri dettagli e particolari da affrontare ogni qualvolta si pongono queste domande. 

La risposta non cambia: i blog e i siti web non hanno bisogno di partita iva nel caso in cui non vendono. Invece, se vendono, cosa succede? Scopriamolo insieme durante la lettura di questo articolo! Sei pronto?

Secondo mistersito.com:

Sì, è possibile vendere online senza partita IVA se hai un’attività di vendita che svolgi occasionalmente. La maggior parte delle piccole imprese fa parte della cosiddetta attività occasionale: questo significa che l’attività deve essere svolta “in modo saltuario e saltuariamente”.

Cosa scoprirai in questo articolo? Patiremo da che cos’è un blog, a cosa serve la partita iva per un blog, le possibilità in cui un blog e un sito web permette il via libera senza partita iva, come aprire un sito web senza partita iva e alcuni esempi. Ti auguro di divertirti con il tuo blog! Buon proseguimento di lettura! 

Cos’è un blog?

Un sito web personale, una sorta di diario, che principalmente può essere un contenitore di contenuti di valore, il quale viene aggiornato dall’utente in tempo reale. Esso si tiene in vita grazie ad un software e per mezzo di Internet. Cos’è un blog tratta una definizione molto più ampia di tutto ciò.

Secondo Treccani è:

Pagina internet personale, aperta ai commenti dei lettori, di norma organizzata in ordine cronologico e arricchita con link ad altri siti, articoli, immagini, video disponibili in rete. Il termine (contrazione da web log «diario di bordo della rete») è stato coniato nel 1997 dal blogger americano Jorn Barger. Da allora, i b. si sono rapidamente diffusi per la semplicità di realizzazione e l’immediatezza della comunicazione. 

Inizialmente il b. è stato utilizzato soprattutto come mezzo di espressione individuale o di organizzazione di propri hobbies, ma con il tempo è andato assumendo un’importanza sempre maggiore come mezzo di circolazione delle idee e di informazione. Alcuni blogger con il tempo sono diventati opinion maker in vari ambiti (politica, economia, giornalismo), costituendo una fonte analoga alle testate giornalistiche (con le quali talvolta collaborano, mantenendo però il carattere dialogico con i lettori).

Con il termine blog ci riferiamo ad un particolare sito web cui contenuti sono visualizzati in ordine cronologico. Viene gestito dai bloggers, i quali pubblicano in maniera costante informazioni utili all’utente finale. Esso si presenta in forma di testo, di post o di contenuti video. 

Il blog diffuso per eccellenza è il giornale. La parola deriva da “diario in rete”. Vediamo rapidamente a cosa serve la partita iva per un blog di seguito.

A cosa serve la partita iva per un blog?

Hai intenzione di trasformare il progetto in un lavoro? Ti stai chiedendo quando hai bisogno di aprire la partita iva per un blog? Si procede prima o successivamente al guadagno? Non temere, sono i dubbi di tanti! Un libero professionista ha la necessita di aprire una partita iva per un sito web, ad esempio. 

Come mai? Ti starai chiedendo! Un blogger ha la necessità di emettere fattura nel caso in cui guadagna più di 5.000 euro all’anno. Detta questa doverosa premessa del quadro più generale, dobbiamo farne un’altra ancora più importante. L’apertura della partita iva è vincolata dalla modalità in cui svolgi l’attività. 

Cosa significa? Nel caso in cui la svolgi in maniera abituale e continuativa, devi proprio aprire la partita iva. Diversamente, se svolgi l’attività non in maniera regolare e quindi riesci a mantenerti nelle regole del regime, in quel caso non sei tenuto ad aprire la partita iva per un sito web o un blog. 

La partita iva per un blog serve innanzitutto a dimostrare la tua professionalità e poi anche a fatturare i tuoi guadagni. Pertanto, i siti web senza partita iva sono tali per essere dei semplici blog.

In maniera differente, la partita iva serve per un blog nel momento in cui devi vendere prodotti o servizi, i cui guadagni superano i 5.000 euro l’anno. È possibile aprire un blog senza partita iva? Certo che sì, te lo racconto nel prossimo paragrafo!

Aprire un blog senza partita iva: si può?

Esperto di tecnologia? Musica? Giochi? Arte? Sei una fashion blogger? In qualsiasi posizione e ruolo tu ti trovi devi considerare sempre gli aspetti finanziari di ogni settore che stai commercializzando. I guadagni molto alti ricevuti tramite un blog devono essere dichiarati. 

Alcune volte non è necessaria la partita iva. In questi casi è possibile dichiarare tali soldi dopo aver emesso delle ritenute d’acconto. Si può aprire un blog senza partita iva? La risposta è assolutamente sì! 

Zerodigital ci fornisce la risposta sul loro portale:

Aprire un sito web senza partita iva è possibile solamente se questo non prevede nessuna forma di guadagno. Quindi l’unica cosa che puoi fare è aprire un sito vetrina, cioè un sito che parla di qualsiasi argomento ma che non propone la vendita di beni o servizi.

Webpc.it riporta che:

Prendiamo il tipico caso di chi vuole aprire un proprio blog: in linea di massima questo NON comporta automaticamente la necessità di aprire partita iva. Se sono appassionato, ad esempio, di un hobby e voglio scrivere, creare delle guide online, pubblicare delle fotografie riguardanti l’argomento questo non comporta alcuna necessità di avere una partita iva attiva.

Gestire un sito web senza partita iva comporta la condivisione di contenuti senza alcuna forma e volontà di monetizzazione diretta o indiretta. Il sito vetrina o un sito web della tipologia riferita ai blog non sono assolutamente vincolati da partita iva poiché non vendono prodotti. 

Praticamente, anche se stai partecipando ai programmi di pubblicità e di affiliazioni, non sei costretto ad aprire la partita iva sul blog. Come mai? 

Per la mancata normativa fiscale dedicata. Infatti, non esiste una regolamentazione giuridica o fiscale in proposito, la quale disciplina come devono essere dichiarati i guadagni che avvengono sul web. Bene, detto ciò, passiamo in termini pratici a come aprire un sito web senza partita iva.

Come aprire un sito web senza partita iva

Aprire un blog senza partita iva è più che immaginabile: è realizzabile! Un hobbista o un appassionato di un settore può aprire un blog senza partita iva poiché non ci sono prezzi sul portale. 

Più nello specifico si intende che, nel caso in cui la tua attività di blog prevede un guadagno, deve essere occasionale per poter aprire un sito web senza partita iva. Un blog non deve assomigliare ad un e-commerce, altrimenti si è soggetti al regime forfettario. 

Laleggepertutti.it lo spiega bene:

Si parla, invece, di vendita online occasionale quando l’attività di vendita su internet non sia di tipo professionale e le transazioni abbiano carattere sporadico od occasionale (ossia quando non si realizzino con continuità e ripetitività nel tempo). 

Costituisce un esempio di vendita online occasionale quella effettuata dagli hobbisti, i quali, per definizione normativa, sono operatori non professionali che vendono, espongono, barattano o propongono sporadicamente ed occasionalmente, oggetti di modico valore realizzati a mano [2]. In questo caso, non è necessario aprire una Partita Iva ed i proventi conseguiti, ai fini della eventuale dichiarazione, rientreranno nella categoria dei “redditi diversi”.

Cosa considerare per mantenersi della soglia dell’irregolarità e incostanza dei guadagni? Per non aprire la partita iva per un blog è fondamentale che i guadagni non superino i 5.000 euro l’anno. Altrimenti, bisogna aprire la partita iva per il blog nel caso in cui si supera questa cifra. Diversamente, se il blog non vende ma produce solo contenuti: dimenticati della partita iva!

Blog e siti web senza partita iva: esempi di guadagno

Il suggerimento nonché consiglio principale per chi vuole monetizzare con il proprio blog e per aprire un sito web senza partita iva è essenzialmente riportare una sezione dei prodotti e servizi che vendi su un portale esterno sul tuo sito web e vendere senza partita iva. Come fare? 

Inizia a vendere su qualsiasi portale che lo permette e successivamente inserire i link, le immagini o le sezioni che consentono di arrivare sul portale ed acquistare i tuoi beni. Quali sono i siti web senza partita iva dove vendere per il tuo blog? 

Alcuni siti celebri che ti aiuteranno in questa missione online gratuita sono: Ebay, Miss Hobby, A Little Market, Blomming, Babirussa, Etsy, Dawanda, Vinted, Facebook Marketplace, Subito e tanti altri.

Concludiamo con una citazione di squeezemind.itper fare il punto:

Vendere su Amazon senza partita IVA è possibile aprendo un account di vendita Base. Naturalmente questa tipologia di account presenta diversi limiti rispetto al venditore professionista, come quello del numero massimo di 40 vendite mensile.

In Italia la vendita online senza partita IVA è possibile solo in caso di vendita occasionale o tra privati. Sono due forme simili ma differenti in quanto sottostanno ad obblighi diversi.

Carmela Maggio
Carmela Maggio
Seo Copywriter e Graphic Designer, classe 1996.Di origine lucana, laureata in Disegno Industriale, indirizzo Design della Comunicazione, tesi sulla progettazione di UI e UX, presso l'Università degli Studi G. d'Annunzio” di Pescara. Dopo la laurea
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