Temu o Shein? I due colossi dell’e-commerce cinese a confronto, tra etica e consumo

Il post-pandemia ci ha reso più digitali, anche per quanto riguarda gli acquisti. Quale piattaforma scegliere per il nostro shopping tra Temu o Shein?

Siamo nel post pandemia, un mondo in cui l’e-commerce e la trasformazione digitale stanno rivoluzionando i mercati a livello globale.

Impossibile quindi non parlare di Temu e Shein, due titani dell’economia cinese, entrambi con l’ambizione di conquistare una posizione dominante nel panorama occidentale.

Pur operando in settori affini, le due imprese adottano modelli di business e strategie che divergono in maniera significativa. Quindi, quale delle due piattaforme offre un servizio superiore? E quali sono le implicazioni ambientali del loro operato?

Il modello di business di Temu

Temu è una piattaforma di e-commerce nata dall’ingegno del collettivo di imprenditori noto come Pinduoduo Holdings nel 2019. Sebbene sia una presenza piuttosto recente nel paesaggio e-commerce, le sue aspirazioni sono tutt’altro che modeste.

Da prodotti per la casa ad accessori per auto, passando per abbigliamento, skincare, e gingilli promossi con una strategia di marketing definibile aggressiva sui vari social, la piattaforma è progettata per agire come un intermediario efficace tra produttori e consumatori, puntando a eliminare la necessità di ulteriori intermediari o rivenditori.

La sua struttura di business è quella di un marketplace puro, cioè un luogo digitale in cui i produttori possono non solo esporre ma anche vendere direttamente i propri prodotti ai consumatori finali.

Questo modello pone Temu in una posizione vantaggiosa, poiché – almeno nella teoria – servirebbe a fornire una maggiore trasparenza nei prezzi e un rapporto più diretto tra produttore e cliente.

Aspetti particolarmente apprezzati in un’epoca in cui i consumatori desiderano una connessione più autentica con le aziende da cui acquistano, senza la distorsione delle tradizionali catene di approvvigionamento.

Con queste ambizioni elevatissime, non sorprende che Temu stia pianificando una significativa espansione, soprattutto nel mercato occidentale, dove mira a replicare e forse anche a superare il successo di piattaforme più consolidate. Sì Amazon, parliamo di te.

Il modello di business di Shein

Al contrario, Shein rappresenta una realtà ben diversa. Fondata nel 2008, la piattaforma ha vissuto una crescita particolarmente esponenziale nel 2020, focalizzandosi prevalentemente su abbigliamento e accessori.

A dispetto del modello di Temu, Shein non si limita a fare da intermediario: essa stessa diventa un produttore, fungendo da ombrello per una varietà di aziende tessili indipendenti.

Queste aziende vengono integrate sotto il marchio Shein, beneficiando di un notevole grado di visibilità e di opportunità per espandersi su scala globale.

Shein utilizza un modello di business che potremmo definire come un ecosistema di produzione. Aggregando diversi produttori tessili, la piattaforma riesce a offrire un’ampia gamma di prodotti, da abiti a accessori, soddisfacendo così una vasta demografia di consumatori.

Questa strategia ha permesso a Shein di generare un fatturato annuo straordinario e di conquistare una base di utenti attivi che si conta in decine di milioni, rendendola una delle piattaforme di moda più discusse sui social media, specialmente su TikTok, dove il brand gode di un’immensa popolarità.

Con un track record di successo e una presenza digitale sempre più pervasiva, Shein si posiziona come un attore chiave nel settore, con strategie ben distinte da quelle di Temu.

Temu o Shein, qual è il migliore?

Determinare quale tra Temu e Shein sia la migliore opzione è un’impresa non semplice e altamente soggettiva in base alle esigenze e alle priorità del consumatore.

Se l’obiettivo è avere accesso a un assortimento eclettico che spazia da elettronica a arredamento, passando per abbigliamento e accessori, Temu potrebbe essere il candidato più adatto.

La piattaforma si presenta come un marketplace generalista, che offre una varietà quasi infinita di prodotti provenienti da diversi produttori.

D’altra parte, per gli appassionati di moda alla ricerca di vestiti e accessori all’ultimo grido, Shein potrebbe risultare più accattivante. Il suo modello di business, che aggrega diversi produttori tessili sotto un unico brand, permette a Shein di offrire una gamma di prodotti particolarmente vasta ma altamente focalizzata.

Per quanto riguarda le considerazioni etiche, sia Temu che Shein hanno dovuto navigare attraverso acque turbolente. Entrambe le piattaforme hanno affrontato critiche significative relative alla gestione dei dati degli utenti e ai potenziali rischi per la sicurezza, senza dimenticare questioni come la sostenibilità e le condizioni lavorative.

In questo contesto, affermare che una delle due piattaforme sia eticamente superiore all’altra diventa un compito arduo, se non impossibile.

L’impatto ambientale dei colossi e-commerce cinesi

Tuttavia, è fondamentale rilevare che sia Temu che Shein presentano un significativo impatto ambientale negativo attraverso i loro modelli di business.

Il paradigma del fast fashion su cui si basa Shein è particolarmente critico in questo contesto, con una produzione massiva di vestiti che, con elevata probabilità, finiranno in discariche o inceneritori.

Il ciclo di vita breve dei prodotti, accoppiato all’enorme volume di produzione, alimenta una spirale di spreco e inquinamento che è in netto contrasto con i principi della sostenibilità ambientale.

Anche se Temu non è specializzata in abbigliamento come Shein, la piattaforma non è immune da critiche. Temu opera all’interno di un ecosistema di consumo che privilegia la produzione su larga scala e la rapida obsolescenza dei prodotti.

Questo tipo di modello economico spesso incoraggia pratiche non sostenibili come l’uso eccessivo di risorse naturali, l’emissione di sostanze inquinanti e l’accumulo di rifiuti.

Viviamo in un periodo storico in cui la crisi climatica dovrebbe essere una priorità assoluta nel dibattito pubblico e nelle scelte di policy. Pertanto, è indispensabile che i consumatori siano pienamente consapevoli delle implicazioni ambientali legate alle loro decisioni d’acquisto.

La corsa di Temu e Shein per acquisire sempre maggiori fette di mercato non deve farci dimenticare che entrambe sono inserite in un sistema industriale e di consumo che sta esacerbando la crisi climatica e ambientale globale.

La competizione tra i due giganti dell’e-commerce non dovrebbe distogliere l’attenzione dalla necessità di un’azione collettiva per mitigare gli impatti ambientali di tali modelli di business.

Francesca Di Feo
Francesca Di Feo
Copywriter SEO e Social Media Manager per piccole e medie imprese, classe 1994. Ho studiato Scienze Politiche e Sociali presso l'Istituto Federico Albert. Grazie al mio ruolo di Project Manager e Writer nell’ambito del programma Erasmus + ho sviluppato un forte interesse sui temi della Transizione Ecologica e Digitale. Appassionata da sempre di scrittura e tecnologia, ho continuato a formarmi autonomamente su come farne un lavoro attraverso il Marketing Digitale. Attualmente sono redattrice per Trend Online e Social Media Manager per due piccole aziende, e sto lavorando per costruire Valade D’Lans, Travel Blog sulle Valli di Lanzo, gioiello montano piemontese.
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