Anche la seduta odierna prosegue ad alta tensione e all’insegna della volatilità per Banca Monte Paschi. Ieri il titolo nell’intraday è arrivato a perdere circa il 20%, per poi risalire la china e chiudere gli scambi in flessione dell’1,7%.
Banca Monte Paschi colpito da forti vendite
Oggi Banca Monte Paschi ha avviato le contrattazioni già in rosso e dopo aver segnato un minimo intraday a 28,025 euro, si presenta ora a 28,61 euro, con una correzione del 4,54% e oltre 55mila azioni già scambiate.
Banca MPS: raggruppamento azioni e decisione Borsa Italiana
Da ricordare che due giorni fa, lunedì 26 settembre, c’è tato il raggruppamento delle azioni ordinarie di Banca Monte Paschi nel rapporto di 1 nuova ogni 100 esistenti.
Ieri invece Borsa Italiana ha deciso che fino a successivo provvedimento, non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo sulle azioni Banca Monte Paschi.
Gli occhi del mercato sono tutti puntati sull’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro della banca senese che dovrebbe prendere il via il prossimo 10 ottobre.
Banca MPS: rumor sulla mossa del Tesoro
In attesa di tale appuntamento continuano a tenere banco alcune indiscrezioni di stampa.
Secondo il Sole 24 Ore, oltre ai partner industriali Axa e Anima, il Tesoro nelle scorse settimane avrebbe avviato contatti con fondazioni bancarie ed enti previdenziali: tra i nomi citati troviamo CR Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Cassa Forense.
L’obiettivo della mossa del Tesoro è quello di incrementare la contribuzione del mercato nell’aumento di capitale di Banca Monte Paschi.
Sebbene il ticket individuale sarebbe relativamente limitato, compreso tra 20 e 50 milioni di euro, la contribuzione di questi soggetti potrebbe fornire un ulteriore sostegno importante al successo dell’operazione, qualora venisse confermato l’impegno degli “anchor investors” Axa e Anima.
Banca MPS: il ruolo degli anchor investors
Questi ultimi, secondo i rumor, potrebbero mettere complessivamente fino a 400 dei 900 milioni di euro da reperire sul mercato, in cambio di un rafforzamento degli accordi in essere.
Equita SIM evidenzia che, se confermata, la partecipazione di altri investitori privati oltre ad Axa e Anima, comporterebbe una riduzione ulteriore delle probabilità di coinvolgimento del debito subordinato all’aumento di capitale, con potenziali benefici sui prezzi attuali dei bond.