ENI ancora in rialzo: snobbati i rumor. Due buy confermati

ENI catalizza ancora gli acquisti sulla scia del rialzo del petrolio: la view degli analisti dopo le ultime indiscrezioni.

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A Piazza Affari non si ferma il recupero di ENI che anche oggi ha guadagnato terreno, salendo per la quarta seduta consecutiva.

ENI in rialzo per la quarta seduta di fila

Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rialzo di circa un punto percentuale, oggi è riuscito a fare ancora meglio.

A fine giornata ENI si è fermato a 12,9 euro, con un vantaggio dell'1,78% e oltre 6 milioni di azioni passate di mano, ben al di sotto della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 13 milioni.

ENI puntellato dalla salita del petrolio

Il titolo ha mostrato più forza del Ftse Mib e si è accodato alla positiva intonazione del settore oil, beneficiando della spinta del petrolio.

Dopo il lieve calo di ieri, l'oro nero ha ripreso la via dei guadagni e al momento viaggia in ascesa dell'1,62% a 74,15 dollari al barile.

ENI: potenziale multa da 5,1 mld per giacimento Kashagan

ENI intanto è finito sotto la lente sulla scia di alcune indiscrezioni, riportate in particolare da Bloomberg, secondo cui il Kazakistan ha presentato una richiesta di risarcimento contro il giacimento petrolifero di Kashagan per circa 5,14 miliardi di dollari di multa per la tutela ambientale.

Il Ministero dell’Ecologia e delle Risorse Naturali del Paese ha accusato la North Caspian Operating Company (NCOC), che gestisce il giacimento di Kashagan, di aver mantenuto sul sito più del doppio della quantità di zolfo consentita.

Focus su Kashagan: chi sono in partner?

Equita SIM ricorda che Kashagan, uno dei maggiori giacimenti petroliferi del Kazakistan, lo scorso anno ha dimezzato la produzione per circa due mesi a causa di una fuga di gas.

Ora il giacimento ha ripristinato completamente la produzione. I partner di Kashagan sono Shell, Exxon, Eni e TotalEnergies, tutti con una quota del 16,81% ciascuno, China National Petroleum Corp. con l'8,4%, Inpex con il 7,56% e la compagnia petrolifera nazionale kazaka KazMunayGas National Co che ha il 16,81%.

Equita SIM fa notare che il Kazakistan non è nuovo a dispute con le compagnie petrolifere.

Nel 2020 il consorzio Karachaganak (KPO), guidato da Shell ed Eni, ha risolto per 1,3 miliardi di dollari una disputa con il governo kazako sulla condivisione dei profitti del progetto, dopo che nel 2011 in un’altra disputa aveva ottenuto il 10% della quota del progetto.

ENI: la view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che la cifra in gioco sia molto più bassa per Kashagan e che potrebbero essere necessari anni per risolvere la controversia.

In attesa di novità, la SIM milanese ribadisce la sua strategia bullish su ENI; con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 19,5 euro.

ENI: Deutsche Bank taglia il target

A puntare sul titolo è anche Deutsche Bank, che oggi da una parete ha ribadito il rating "buy" e dall'altra ha ridotto il prezzo obiettivo da 15,7 a 14,9 euro.

Quest'ultima mossa è stata decisa dalla banca tedesca per riflettere minori stime sul prezzo del Brent.