Ultima seduta della settimana nel segno dell’incertezza e della volatilità per il Ftse Mib che ha mostrato ancora nervosismo dopo le tensioni della vigilia.
L’indice delle blue chip ieri ha ceduto quasi un punto percentuale e oggi ha provato inizialmente a recuperare terreno, fallendo però in parte nel suo intento.
Ftse Mib: chiusura poco variata
Dopo aver toccato un top intraday a 34.129 punti, il Ftse Mib ha avviato un movimento correttivo che lo ha portato anche in territorio negativo.
A fine giornata, però, l’indice si è fermato a 33.764 punti, con un frazionale rialzo dello 0,15%, riuscendo a performare meglio degli altri listini in Europa.
Ftse Mib poco aiutato da Spread e BTP
Il Ftse Mib non ha trovato particolare sostegno nelle positive indicazioni arrivate dal mercato obbligazionario.
Dopo il rialzo di ieri, lo Spread BTP-Bund è tornato a restringersi, fermandosi a 137,68 punti base, con un ribasso dello 0,56%.
Bene i BTP che hanno visto prevalere gli acquisti, con conseguente ribasso dei tassi, tanto che il rendimento del titolo a 10 anni ha accusato una flessione del 3,14% al 3,696%.
Ftse Mib poco mosso all’indomani della BCE
Spread e BTP mostrano segnali di ripresa, mentre resta al palo il Ftse Mib, all’indomani del meeting della BCE e della conferenza stampa della presidente Christine Lagarde.
Come ampiamente atteso, il Consiglio Direttivo BCE ha deciso di lasciare invariati i tre tassi di riferimento: quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali restano al 4.5% quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75% e i tassi di interesse sui depositi al 4%.
BCE: taglio dei tassi a giugno?
Seppur non indicato esplicitamente, secondo Equita SIM, la BCE si è espressa a favore di un taglio dei tassi a partire da giugno, sebbene senza impegnarsi a seguire un particolare percorso di riduzione.
In particolare, è stato evidenziato che le nuove informazioni a disposizione hanno confermato le prospettive di inflazione a medio termine.
Nel dettaglio è stato ribadito che l’inflazione ha continuato a ridursi, arrivando a marzo al 2,4%, che le misure dell’inflazione sottostante “stanno per lo più diminuendo”, che l’andamento dei salari sta evidenziando una graduale moderazione e che gli incrementi salariali vengono assorbiti maggiormente dalle imprese senza scaricarsi sui prezzi finali.
Rispetto ai comunicati precedenti è stato indicato che “se la valutazione aggiornata del Consiglio Direttivo […] accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”.
BCE: ecco perché aspettarsi un taglio a giugno
Questo statement, secondo Equita SIM, rafforza la prospettiva dell’avvio di un allentamento monetario a partire dalla prossima riunione.
A rafforzare questa visione sono state le parole della Presidente Lagarde, che durante la conferenza stampa ha specificato che entro giugno la BCE avrà a disposizione molti più dati aggiornati e proiezioni di quelle attuali per poter prendere le future decisioni di politica monetaria.
Sebbene ci siano misure di inflazione che si stanno dimostrando più sticky (come l’inflazione domestica e quella dei servizi), non è necessario che su tutte queste misure ci sia evidenza di rapida convergenza verso il target del 2% prima di avviare una riduzione dei tassi di interesse.
BCE: le attese del mercato sui tassi
Equita SIM evidenzia che oggi il mercato si aspetta meno di 3 tagli durante l’anno da parte della BCE, con tasso finale in area 3,2%.
La curva forward dell’Euribor a tre mesi proietta oggi un tasso medio 2024 del 3,7% e del 2,9% al 2025.