Ftse Mib: rischi al ribasso. ENI, Enel e Saipem, che fare?

Il Ftse Mib ha meno probabilità per ora di segnare nuovi top almeno nel breve.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su diverse blue chip.

Il Ftse Mib mostra un andamento incerto dopo lo storno dai top di periodo. Quali i possibili sviluppi nel breve?

Nell’ultima intervista avevamo ricordato come pure in mancanza di segnali tecnici, l’area dei 35.000 fosse una resistenza importante per il Ftse Mib.

Si tratta di un possibile livello di prese di profitto, dopo che si è confermata questa ipotesi e sono partite delle prese di beneficio da associare a una serie di fattori geopolitici, macroeconomici e obbligazionari.

Ftse Mib: nessun rialzo nel breve?

E’ partito una sorta di alleggerimento sul mercato equity che ha riguardato anche Piazza Affari e ora, salvo smentite, lo scenario rialzista per il Ftse Mib ha perso in termini probabilistici la possibilità di effettuare nuovi massimi almeno nel breve termine.

Ci spostiamo da un’analisi con orizzonte di medio periodo a uno di breve, perché partendo dall’assunto che il trend rialzista del Ftse Mib riprenderà solo al superamento dei massimi, ora conviene assumere un atteggiamento più legato al breve termine.

In tale contesto l’indice si trova all’interno di un range di oscillazione tra i 33.700 e i 30.350 nel breve, con un pivot ribassista a 33.150 punti, la violazione dei quali rappresenterà un’ulteriore possibilità di alleggerimento verso la proiezione di area 32.500.

Anche in caso di accelerazioni rialziste, da subordinare al superamento dei 33.700 punti, non sarebbe consigliabile l’apertura di nuove posizioni long con orizzonte di medio periodo, mentre si potrebbero effettuare con una logica di trading di breve termine, tenendo presente che il top di periodo poco sotto i 35.000 punti rappresenta una resistenza su cui alleggerire le posizioni in essere.

La view su ENI e Saipem

Visti i recenti movimenti del petrolio, quali indicazioni operative ci può fornire per ENI e Saipem?

All’interno del panorama italiano, quelli energetici sono tra i top titoli che hanno confermato segnali di forza nell’ultima settimana.

Sugli altri comparti c’è stato un progressivo alleggerimento, mentre ENI ha confermato una certa forza relativa.

Nel breve termine vediamo anche in questo caso un movimento ribassista con il cedimento dei 15,5 euro e così ENI passa da una posizione di trend positivo a uno neutrale nel breve termine.

Il petrolio è uno dei punti interrogativi nello scenario economiciùo generale e sicuramente ENI è un titolo che si può tenere in portafoglio nel medio termine, mentre nel breve potrebbero sussistere elementi di incertezza che consentano un riposizionamento delle quotazioni verso area 14,5 euro.

Saipem mostra un andamento più volatile e nella giornata di mercoledì si sono avuti i primi segnali di chiusura delle posizioni in essere.

Il titolo è rientrato per ora all’interno di un movimento di neutralità e il primo livello di supporto di breve termine è a 2,2 euro, mentre la soglia di 2,1 euro potrebbe essere un ulteriore target ribassista.

Siao sul Ftse Mib che su Saipem si sono definiti dei canali ribassisti che sono abbastanza chiari nel delimitare la tendenza di breve termine.

Sotto la lente Enel

Enel offre spunti interessanti sugli attuali livelli di prezzo? Quali strategie ci può suggerire per questo titolo?

Enel è arrivato su livelli di quotazione interessanti, considerando che è partito da un top relativo a 6,2 euro ed è sceso fino a 5,55 euro.

Il titolo ha ceduto terreno e rispetto agli altri ora gode di un vantaggio competitivo, ma questo non vuol dire che la tendenza sia positiva.

Potrebbero esserci dei segnali di interesse al superamento dei 5,95 euro e in quel caso, analizzando il grafico con un’ottica intraday, potremo definire la formazione di un testa spalle di inversione rialzista che consenta alle quotazioni di tornare verso i 6,1 euro.

E’ assolutamente essenziale che si verifichi il superamento dei 5,95 euro, pena un’accelerazione ribassista verso l’area dei 5,5 euro.

L’analisi di Leonardo

Dopo la corsa al rialzo messa a segno fino a ora, Leonardo è ancora un tema interessante?

Leonardo ha dato vita a un rialzo sicuramente entusiasmante, cui ha fatto seguito una gamba ribassista che ha determinato il passaggio da 24 a 21 euro.

Si è avuto poi un pull-back che si è attestato al 61,8 di Fibonacci, con un ritorno del titolo verso il basso.

Si sono delimitare ora due opzioni di breve termine: un’ulteriore prosecuzione del movimento di ribasso al cedimento dei 21 euro, con target a 20 euro, o attese di rialzo, per ora meno probabili, da condizionare al superamento dei 23 euro.

Si conferma anche per Leonardo il principio per cui nel medio termine lo scenario è passato da positivo a neutrale, quindi le operazioni al rialzo vanno struttura in un’ottica short term.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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