Ftse Mib: a rischio scivoloni? ENI, Enel e Saipem, che fare?

Il Ftse Mib sta mostrando una buona tenuta, ma se Wall Street scenderà ancora andrà ad allinearsi velocemente. L'analisi di Pietro Paciello.

Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Paciello Trading Academy, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib sta provando a reagire dai minimi delle ultime sedute, ma con non poca fatica. Quali le attese nel breve?

Il Ftse Mib beneficia di alcuni temi specifici, sicuramente quelli relativi al risiko bancario, ma ha anche un’altra caratteristica che lo sta avvantaggiando, ossia la sua particolare collocazione a livello temporale.

Piazza Affari chiude, infatti, quando Wall Street inizia a lavorare seriamente e fino a oggi il Ftse Mib ha evitato due brutti pomeriggi americani.

E’ successo anche mercoledì, quando il nostro mercato ha chiuso mentre Wall Street era tutto sommato stabile e nell’apertura del giorno dopo si è goduto il rimbalzo da ipervenduto degli altri listini.

Questo è quanto sta accadendo per la particolare anomalia temporale che caratterizza da sempre il nostro listino.

Il Ftse Mib tiene meglio degli altri per questo motivo e una volta tanto beneficia del suo essere sovraesposto al settore bancario che sta resistendo meglio di altri come ad esempio quello tecnologico.

L’indice delle blue chips ha disegnato una struttura triangolare di congestione orientata verso il basso, ma caratterizzata da un evidente supporto di breve a 23.000 punti e da una resistenza in zona 24.250/24.300.

Nel momento in cui il Ftse Mib dovesse uscire da uno di questi due livelli potremo parlare di un nuovo movimento direzionale, ma fino ad allora avremo un trading range abbastanza evidente, per cui bisognerà comprare la parte bassa e vendere quella alto, visto che di tendenza non ce n’è al momento.

C’è da dire che i rischi al ribasso non mi sembrano vadano configurati su Piazza Affari come mercato in quanto tale, ma in stretta correlazione con l’andamento di Wall Street.

E’ ovvio che se la discesa degli indici USA non si fermerà, il Ftse Mib si riallinerà molto velocemente e ciò potrebbe tradursi in un calo verso area 21.000. Se al contrario Wall Street avrà raggiunto una base da cui rimbalzare, allora Piazza Affari ne potrà beneficiare.

Cosa può dirci di due protagonisti del settore oil quali ENI e Saipem?

Il tema dominante degli ultimi mesi è il petrolio e questo rende interessanti i titoli del comparto.ENI tiene molto bene malgrado i recenti crolli di mercato. Il titolo si sta muovendo in un wedge ben configurato e di facile lettura, segnalando una zona supportiva in zona 13 euro e una resistenza a 14,1 euro.

Diverso il ragionamento per Saipem che ha dei fondamentali notoriamente pessimi, ma è pur vero che negli ultimi tempi si sta muovendo in una dinamica di trading range interessante e precisa.

A differenza di ENI, Saipem è molto vicino a un supporto dinamico di breve a 0,96 euro che sembrerebbe una buy zone.

Se questo buy dovesse funzionare avremo una prima resistenza in area 1,063 euro e la successiva a 1,27 euro, fascia superiore di questo enorme trading rang.Non sarei negativo su Saipem nel breve e sarei pronto a sfruttarlo come un’opportunità buy.

Enel si mantiene al di sotto di quota 6 euro. Qual è la sua view su questo titolo?

Enel sta tenendo sostanzialmente, anche se con la rottura di area 6 euro ha abbandonato una dinamica ascendente di breve molto interessante.

Il titolo ha una fortissima resistenza in zona 6,35/6,4 euro e come tutto il mercato ha un’intonazione al momento più ribassista che rialzista.

Per me Enel sta dimostrando di essere molto difensivo e sta tenendo abbastanza bene, ma non vedo motivi e presupposti per comprarlo sui prezzi attuali.

Sul titolo è abbastanza evidente il tappo resistenziale a 6,35/6,4 euro che potrebbe in futuro interrompere eventuali dinamiche rimbalziste.

Unicredit sta inviando segnali di forza, ma spunti interessanti sono arrivati anche da Bper Banca. Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?

Unicredit è sicuramente la matrice portante della tenuta del Ftse Mib. Per il titolo è stata straordinaria la difesa del supporto in area 8 euro, cui ha seguìto una rapida accelerazione che ha portato al breakout della prima resistenza dinamica a 8,65 euro.

Da quel momento in poi Unicredit ha disegnato una figura di inversione long che dovrebbe portarlo in zona 10,45 euro, dove incontrerà un ostacolo statico molto forte.

Al momento è uno dei pochi titoli di Piazza Affari con una chiara connotazione rialzista.

Bper Banca ha lateralizzato per diversi giorni, risentendo del clima generalmente negativo dei mercati.La trimestrale è stata poi molto positiva e il titolo è partito al rialzo, rompendo area 1,638 euro, fascia superiore di un piccolo canale di congestione.

Al momento Bper Banca recupera una chiave di lettura rialzista, con una prima resistenza a 1,75 euro, ma è uno dei pochi titoli insieme a Unicredit che ha un’impostazione long.

Un’eventuale chiusura sotto zona 1,61 euro andrebbe a negare questa configurazione rialzista, ma al momento uno scenario di questo tipo mi sembra abbastanza improbabile.    

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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