Goldman Sachs potrebbe essere la prima big americana del settore investment banking a lasciare la Russia, secondo quanto riferito da Reuters. Le sanzioni decise da USA e UE contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina stanno creando molti problemi ai gruppi finanziari occidentali attivi sul territorio russo.
Goldman Sachs chiude i battenti in Russia
Inizia la ritirata delle istituzioni finanziarie dalla Russia in scia alle sanzioni decise dal blocco occidentale contro Mosca come risposta all’invasione dell’Ucraina. Secondo Reuters Goldman Sachs sarà il primo pezzo grosso di Wall Street a chiudere i battenti. L’agenzia riporta alcuni virgolettati di un’email in cui la prestigiosa investment bank annuncia che chiuderà le attività in Russia “in conformità con i requisiti regolatori e di licenza”. Le operazioni di Goldman Sachs in Russia non sono molto consistenti: circa 650 milioni di dollari in base al bilancio 2021.
Difficile operare con le sanzioni
La tendenza di banche e istituzioni finanziarie occidentali a ridurre la presenza sul territorio russo è evidente: troppo complesso portare avanti le operazioni in presenza delle sanzioni e di un clima che inevitabilmente diventa sempre più ostile. Ieri Citigroup ha annunciato una riduzione dell’attività di banca commerciale al dettaglio e confermato i piani per il totale abbandono di questo business in Russia. Citigroup ha un’esposizione di poco meno di 10 miliardi di dollari legata agli asset russi.
Anche Generali allenta i contatti
Per quanto riguarda i gruppi finanziari italiani ricordiamo che Generali pochi giorni fa ha annunciato la chiusura dell’ufficio di rappresentanza a Mosca e lo stop alle attività della controllata Europ Assistance. La compagnia triestina detiene anche una partecipazione di minoranza pari al 38,5% in Ingosstrakh. Generali ha deciso di non essere più coinvolta nella gestione della compagnia russa e pertanto lascerà gli incarichi ricoperti nel cda dai membri di sua nomina.
(Simone Ferradini)