Leonardo meglio del Ftse Mib. Verso deal con Fincantieri?

Leonardo sale sul Ftse Mib grazie a vari fattori, tra cui l'upgrade di un broker. Tengono banco i rumor di una possibile integrazione con Fincantieri.

A Piazza Affari la seduta odierna prosegue in rialzo per Leonardo che, pur avendo già ritracciato dai top intraday, mostra più forza del Ftse Mib.

Leonardo al top da febbraio 2020

Il titolo non più tardi di ieri ha ceduto circa un punto e mezzo percentuale, prestando il fianco ad alcune prese di profitto dopo ben cinque sedute consecutive in rialzo.

Quest’oggi Leonardo ha imboccato da subito la via dei guadagni ed è arrivato a toccare un massimo intraday a 10,3 euro, riportandosi su valori di prezzo che non si vedevano da febbraio 2020.

Dal top il titolo ha ritracciato, presentandosi ora a 10,15 euro, con un vantaggio dell’1,66% e oltre e circa 1,3 milioni di azioni passate di mano fino a ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 7,7 milioni.

Leonardo: nuovo contratto da 29 mln di dollari

Diversi sono i fattori che contribuiscono ad alimentare oggi il sentiment positivo su Leonardo.

In primis la società ha reso noto di essersi aggiudicata un contratto da 29 milioni di dollari da parte del Dipartimento della difesa USA per la fornitura di elicotteri AW119Kx nell’ambito dei programmi Foreign Military Sales per Israele.

Nella nota diffusa dalla società si legge inoltre che l’esercito statunitense sarà responsabile degli aspetti contrattuali e gli elicotteri verranno prodotti presso lo stabilimento Leonardo di Philadelphia, in Pennsylvania.

Leonardo promosso da Morgan Stanley

A sostenere gli acquisti su Leonardo sono intanto le buone notizie arrivate da Morgan Stanley, i cui analisti hanno riservato una doppia promozione al titolo.

Da una parte la raccomandazione è stata rivista da “equalweight” a “overweight” e dall’altra il prezzo obiettivo è stato incrementato da 6,65 a 11,8 euro, valore che implica un potenziale di ulteriore upside di oltre il 16% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Secondo la banca USA, Leonardo avrebbe le carte in regola per sovraperformare il settore della difesa a livello europeo.

Leonardo: rumor su possibile deal con Fincantieri

Come se non bastasse, a tenere alta l’attenzione sul titolo sono anche alcune indiscrezioni di stampa in merito ad un possibile deal di cui si è parlato già altre volte in passato.

Ci riferiamo in particolare ad una potenziale integrazione di Leonardo con Fincantieri, operazione che potrebbe essere favorita dal prossimo rinnovo del management.

In vista della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione di Fincantieri, alcune fonti di stampa parlano di Lorenzo Mariani, executive director di Mbda, come possibile candidato alla carica di Amministratore Delegato.

Equita SIM ricorda che Mariani vanta una lunga esperienza in Leonardo, visto ch è stato managing director della divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale.

La scelta di Mariani, secondo i rumor, proprio per la sua esperienza nell’ex Finmeccanica, potrebbe facilitare l’integrazione tra Fincantieri e Leonardo. Giuseppe Bono rimarrebbe il favorito per la carica di presidente data la sua profonda conoscenza di Fincantieri, anche lui ex Ceo dell’allora Finmeccanica dal 2000 al 2002.

La decisione definitiva di Cdp, primo azionista di Fincantieri con circa il 71% del capitale, verrà presa entro domani, quando sarà presentata la lista.

Leonardo: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita non ritengono che questa scelta possa rappresentare una decisione presa sulla fusione.

Questo tema è comunque già stato riproposto a inizio mese in un’intervista pubblicata da Il Giornale all’onorevole Perego, vicepresidente di Forza Italia alla Camera, che la ritiene necessaria per creare un leader nella difesa in grado di competere a livello internazionale.

Ipotesi di questo tipo tornano a cicli regolari. La principale difficoltà operativa rimane la gestione dei business civili.

Nell’attuale contesto geopolitico, gli analisti ritengono che la creazione di un unico polo nazionale della difesa, con ramificazioni nel civile, con dimensioni tali da colmare almeno in parte il gap rispetto ai principali concorrenti, possa essere rispolverato.

Resterebbero però da chiarire le modalità e i tempi di realizzazione. Con una semplice fusione ai prezzi attuali la quota di controllo dello Stato andrebbe intorno al 36%.

Il debito su Ebitda del 2022 sarebbe 2/2,4 volte a seconda del metodo di calcolo del debito di Fincantieri, un livello che richiederebbe un’attenta valutazione.

In attesa di novità Equita SIM mantiene una view bullish su Leonardo, con un raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 11 euro, mentre per Fincantieri il rating è “hold” con un target price a 0,69 euro. 

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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