Mercati in rosso e rischio recessione. L’allarme della banca mondiale

Bollettino rosso per le borse mondiali in attesa della decisione della Federal Reserve di aumentare i rendimenti sulle obbligazioni USA.

Campanello d’allarme della Banca Mondiale in attesa della decisione della Federal Reserve di aumentare il rendimento dei titoli di stato USA i mercati si mantengono cauti, con scambi deboli, per lo più in negativo, che fa scattare il bollino delle principali borse mondiali, in particolare quelle europee che oggi, venerdì 16 settembre, partono tutte in negativo di oltre un punto percentuale rispetto alla chiusura di giovedì 15 settembre.

Nuovi aumenti della Federal Reserve

Dopo l’aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve di agosto, la banca centrale degli USA potrebbe puntare ad un netto rialzo dei rendimenti sui propri titoli di stato, e l’attesa della decisione fa tremare i mercati.

La forte inflazione degli ultimi mesi non ha lasciato alla Fed molto margine di manovra e, secondo molti analisti, i rendimenti delle obbligazioni del tesoro USA potrebbero raggiungere il 4,5% o addirittura il 6%.

Di questo sembra esserne convinto Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates LP, che, in un articolo pubblicato su Linkedin, ha lanciato un forte campanello d’allarme, scrivendo che i tassi di interesse dovranno aumentare molto, nel suo post Dalio punta sul 6% , definendolo l’estremità più alta del range 4,5%-6%.

Questo aumento, sottolinea il miliardario, avrà forti effetti negativi su risparmi e consumi, effetti negativi che si rifletteranno inevitabilmente sul PIL per effetto della contrazione dei consumi e quindi del calo indiretto della produzione.

Inflazione negli USA

L’inflazione negli USA sta crescendo in maniera quasi incontrollata, e a poco sono valsi i tentativi della Fed di contenerla con l’aumento dei tassi di interesse. Secondo il Bureau of Labour Statistic degli USA, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,1% rispetto al mese precedente e, su base annua, l’incremento è stato dell’8,3%, superiore dello 0,2% rispetto all’atteso di 8,1%.

Possibili nuovi aumenti degli interessi

L’economia mondiale sta rallentando, e in alcuni casi è in via di recessione, secondo i dati pubblicati da governi e banche centrali, si tratta del rallentamento più massiccio e incisivo dal 1970, e in questo scenario di crisi economica mondiale la fiducia dei consumatori sembra essere in costante calo.

Stando alle previsioni più diffuse per il 2023, l’inflazione globale potrebbe attestarsi intorno al 5%, ben oltre la media del quinquennio precedente la pandemia. 

Per porre un freno alla crescita dell’inflazione le banche centrali potrebbero essere costrette ad ulteriori incrementi dei tassi di interesse e, secondo molti analisti, potrebbero essere aumenti nell’ordine dei 2 punti percentuali.

Sull’aumento dei tassi di interesse e del costo del denaro, la Banca Mondiale lancia un campanello d’allarme, esprimendo preoccupazione per i possibili effetti negativi di questa soluzione.

Come osservato da Dalio, l’aumento del costo del denaro implica un inevitabile contrazione del credito, dei consumi e di conseguenza un calo del PIL che, per paesi con un debito molto alto, come ad esempio l’Italia, può essere estremamente problematico e condurre alla recessione.

La situazione nelle borse europee

In attesa della decisione della Fed di aumentare il rendimento dei titoli di stato USA, i mercati europei registrano scambi deboli e le principali borse europee hanno iniziato le contrattazioni di questo venerdì nel peggiore dei modi, registrando segnali negativi su tutti i listini. 

Il risultato peggiore in apertura è stato registrato dalla borsa di Francoforte con l’indice DAX in calo dell’1,83% , fanno seguito Parigi e Milano, rispettivamente con un calo dell’1,57% per l’indice CAC40 e 1,40 per l’indice FTSE MIB.

Uno scenario più moderato è stato registrato a Bruxelles, con l’indice BEL 20 in calo soltanto dello 0,84%, l’unico indice dell’eurozona ad aver perso meno di un punto percentuale. 

Antonio Coppola
Antonio Coppola
Copywriter, classe 1989. Sono nato a Napoli. Laureato in Storia Contemporanea e specializzato in geopolitica e relazioni internazionali presso l'Università di Pisa, nella vita mi occupo di divulgazione, marketing e comunicazione. Scrivo sul web da oltre 10 anni. Appassionato di scrittura e tecnologia, ho collaborato con diversi portali e riviste di settore nel mio campo e nel 2012 ho avviato un mio progetto di divulgazione storico culturale ed un podcast, grazie ai quali ho avuto modo di stringere collaborazioni con aziende, enti e riviste di settore ed ho avuto modo di esplorare e approfondire il mondo della SEO e del Web Marketing.
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