La Russia invade l’Ucraina: shock prezzi materie prime

Mercati delle materie prime in fibrillazione dopo il via all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Non solo petrolio e gas balzano in avanti.

Le borse affondano nel giorno dell’attacco russo all’Ucraina e gli investitori cercano di limitare le perdite spostando i capitali sulle materie prime. Sotto i riflettori petrolio e gas per le ripercussioni dirette sull’inflazione. Ma anche oro e alimentari sono in forte progresso.

Materie prime: oro e petrolio sotto i riflettori

L’ingresso delle truppe russe in Ucraina non solo nelle regioni separatiste dell’Est ma anche da Sud (Crimea) e da Nord (Bielorussia) sta avendo come duplice effetto il sell-off sui mercati azionari e la corsa all’acquisto di materie prime, in primis l’oro, bene rifugio per eccellenza: il future aprile 2022 si spinge fin sui 1976 $/oncia, il massimo da gennaio 2021, per poi assestarsi sui 1964. Ma sotto i riflettori c’è soprattutto il petrolio: la Russia è il terzo produttore al Mondo e le sanzioni che con ogni probabilità Europa e USA infliggeranno a Mosca potrebbero eliminare dal mercato parte del greggio russo, creando un grosso problema dal lato dell’offerta. Il future maggio 2022 sul Brent si è spinto fin sui 102,23 $/barile (massimo da settembre 2014), il future aprile 2022 sul WTI ha toccato i 100,50 $/barile (massimo da luglio 2014).

Balza anche il gas: Nord Stream 2 bloccato come ritorsione contro la Russia 

Pressioni al rialzo anche sul gas: il future marzo sul Dutch TTF Gas quotato all’ICE (il riferimento per quanto riguarda l’Europa) ha raggiunto un massimo in area 130 euro, +46% rispetto alla chiusura di ieri, per poi assestarsi sui 125. Martedì la Germania ha bloccato il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2, arteria progettata per fornire fino a 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno, oltre il 50% del fabbisogno tedesco e l’equivalente di 15 miliardi di dollari di ricavi per Gazprom. La mossa di Berlino ha l’obiettivo di penalizzare finanziariamente il colosso russo del gas ma nell’immediato il prezzo della materia prima è schizzato verso l’alto.

Russia invade Ucraina: attenzione anche alle materie prime agricole

Attenzione anche ai prodotti alimentari. Anche i prezzi delle materie prime agricole stanno salendo con decisione. Il grano è scattato sui massimi dal 2012: la Russia è infatti il terzo produttore mondiale con 74,5 milioni di tonnellate dietro Cina (133,6 milioni) e India (103,6 milioni, dati FAO 2019), pertanto valgono le considerazioni precedenti in merito alle sanzioni. Netto rialzo anche per il mais, nonostante che la Russia non sia tra i maggiori produttori: l’Ucraina però è al sesto posto.

(Simone Ferradini)

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