Ragioniamo sul Mes

Ragioniamo sul Mes: cos'è questo strumento senza precedenti in nessun'altra parte del mondo e quanto è pericoloso?

Si fa un gran parlare del Mes e allora mi sembra utile dedicare un paio di video all’argomento, ecco il primo.

Cosa sia il Mes penso che lo sappiate tutti, sono però convinto che non si debba mai dare nulla per scontato e sia buona cosa non solo ricordare cosa sia il Mes, ma quale sia la pericolosità di un simile strumento.

Come noto, il Mes non ha precedenti e non esiste un simile strumento in nessuna altra parte del mondo. Il Mes, quindi, è un unicum.

E allora partiamo proprio dal significato di questo acronimo.

L’acronimo MES sta per Meccanismo Europeo di Stabilità. Concordo con voi, anche conoscendo il significato dell’acronimo, ossia Meccanismo Europeo di Stabilità, non si riesce a capire di cosa si tratti.

Cos’è? È un meccanismo che dà stabilità all’Europa? Esisterebbe quindi un meccanismo in grado di dare Stabilità all’Europa?

No dai usciamo dall’equivoco. Anche se dal nome non si direbbe, il Meccanismo Europeo di Stabilità è un fondo, un fondo creato attraverso dei versamenti effettuati dai Paesi europei dell’area euro.

Verrebbe da chiedersi, ma perché non lo hanno chiamato “Fondo”. Non lo so, ipotizzo che forse il termine Fondo è quasi volgare, mentre Meccanismo è certamente più nobile.

Ma non solo: il termine stabilità è estremamente generico, a quale tipo di stabilità ci stiamo riferendo? Ebbene, anche se non viene specificata espressamente, possiamo dire con certezza che ci stiamo riferendo alla “stabilità finanziaria”.

Tuttavia, lasciamo perdere queste disquisizioni e cerchiamo innanzitutto di capire perché il Mes è “una esclusiva” dell’eurozona, in altre parole, e perché non esiste da nessun’altra parte al mondo.

Ebbene, non esiste in nessun altro Paese al mondo perché non è necessario istituire un fondo per garantire la stabilità finanziaria. A questo scopo è deputata la Banca Centrale.

Beh! Ma anche noi abbiamo una Banca Centrale, la Bce, e allora perché abbiamo bisogno del Mes?

Semplicemente perché la nostra Banca Centrale, la Bce, non è una vera e propria Banca Centrale, o meglio, nel suo statuto non ha alcune prerogative tipiche delle Banche Centrali. Come suol dirsi, la Bce è una Banca Centrale zoppa.

Oddio, e perché?

Semplicemente perché è la Banca Centrale di 20 Stati diversi, non è la Banca Centrale di un solo Stato, ma di 20 Stati differenti e questi Stati sono fra loro concorrenti. Quindi, nessuno Stato vuole pagare per esempio i debiti contratti da un altro Stato.

In effetti non dovremmo nemmeno chiamarla Unione europea, semplicemente perché non è un’unione. Dovremmo al massimo definirla una comunità, ossia un gruppo di Stati diversi che hanno stipulato fra loro accordi di diverso tipo.

Ma torniamo alla Bce, che, nonostante la denominazione, non è una Banca Centrale. Non può definirsi una Banca Centrale. E ora spiego il perché.

Fra le caratteristiche delle Banche Centrali ve n’è una essenziale, e qui purtroppo devo utilizzare il linguaggio tecnico. Si dice infatti che la Banca Centrale sia “prestatrice di ultima istanza”.

E ora spiego cosa significa.

Come si finanzia uno Stato? Questo naturalmente lo sapete tutti, emettendo titoli dello Stato, titoli del debito pubblico che vengono sottoscritti da diversi investitori. Quindi gli investitori versano soldi in cambio di titoli dello Stato.

Lo Stato utilizza quei soldi per i motivi più disparati e si impegna a restituirli alla scadenza dei titoli agli investitori, riconoscendo loro, ovviamente, anche degli interessi.

Ma qualora non si trovino investitori che intendano sottoscrivere quei titoli, ossia acquistarli, cosa accade?

Oddio verrebbe da dire, niente! Lo Stato farà a meno di indebitarsi, certo … fosse facile, ma lo Stato con quei soldi deve pagare stipendi ai dipendenti pubblici e pensioni. Non è che possa dire ai dipendenti pubblici e ai pensionati “guardate, dato che non ho trovato investitori per i miei titoli, non posso pagarvi lo stipendio o la pensione”.

Insomma quei soldi sono assolutamente necessari allo Stato, quindi?

Quindi il Presidente del Consiglio, o meglio, il Ministro del Tesoro si reca dal Governatore della Banca Centrale e gli dice “Caro Governatore, tu che puoi emettere moneta, ti prego emetti moneta e con quella moneta acquista i miei titoli dello Stato, perché ne ho assolutamente bisogno, devo pagare stipendi e pensioni.

E il Governatore della Banca Centrale, che è una persona indipendente dalla politica, ma che ha fra i suoi compiti quello di supportare la stabilità finanziaria del suo Paese, emette moneta con la quale acquista i titoli dello Stato. Così il Ministro del Tesoro potrà pagare gli stipendi ai suoi dipendenti e le pensioni.

Per questo, la Banca Centrale si caratterizza come prestatore di ultima istanza, ossia finanzia lo Stato quando nessun altro è disposto a farlo, evitando così di far fallire lo Stato.

Ebbene, alla Bce non è stata concessa la possibilità di agire come prestatrice di ultima istanza. Per quale motivo?

Il motivo è semplice.

La Bce non è altro che l’insieme delle venti diverse Banche Centrali nazionali, quindi se la Bce agisse come prestatrice di ultima istanza a favore di un determinato Paese, acquistando i suoi titoli del debito pubblico, di fatto sarebbero gli altri Paesi a finanziare quell’operazione e a nessun Paese piace finanziare i debiti degli altri se non con adeguate garanzie.

Ebbene mi direte, ma tutto ciò accade perché esiste la Bce, ma le Banche Centrali nazionali non sono scomparse. Quindi uno Stato potrebbe dire: “cara Bce non vuoi, o meglio, non puoi agire come prestatrice di ultima istanza? E allora sai che ti dico? Io esco dall’euro, ho ancora la mia Banca Centrale nazionale e lei mi garantirà il mio debito pubblico, visto che potrà operare come prestatrice di ultima istanza”.

E qui mi fermo, la seconda parte del video … a brevissimo.

Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti
Giancarlo Marcotti è laureato in Scienze Statistiche ed Economiche all’Università di Padova. Nella sua attività professionale ha collaborato con importanti Istituti Finanziari, ricoprendo diversi ruoli. Giancarlo Marcotti è Direttore Responsabile di Finanza In Chiaro, oltre che curatore della rubrica I Mercati e redattore della sezione portafoglio nella quale, giornalmente, riporterà le scelte di investimento effettuate. Giancarlo Marcotti cura la trasmissione Mondo e Finanza su Youtube di Money.it.
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