Taiwan si ribella alla Cina: alleanza pericolosa con la NATO

Dire che un'alleanza tra Taiwan e la NATO in un possibile scenario di guerra può essere pericolosa è forse prematuro, ma e certo un'opzione strategica.

Il conflitto ucraino potrebbe essere tranquillamente considerato un modello d’azione, perchè anche nel lontano oriente si agitano venti che se non sono ancora di guerra, recano con sè un aspro dissenso.

Mentre l’attenzione globale è concentrata sui minimi dettagli della scacchiera europea, dagli States Donald Trump ha l’ardire di pronunciarsi con un conciso:

La Cina è la prossima ad attaccare.

secondo fonti riportate da ilquotidiano.net

La prossima ad essere attaccata nella sua sovranità territoriale sarà Taiwan? La cosa non stupirebbe affatto, dati i recenti botta e risposta del presidente Xi Jimping e del neoalleato Putin, che su Taiwan si era espresso in modo simmetrico in modo a quanto già fatto con la “sua” Ucraina:

Mosca offre il suo supporto alla Cina, negando l’indipendenza di Taiwan.

– secondo ilfattoquotidiano.it

Siccome i fatti si rincorrono con una rapidità sconcertante, ci sarebbe da specificare una nuova riserva di Pechino verso l’invasione russa in Ucraina: che il leader cinese si sia reso conto che, nonostante le mezze frasi dei suoi ambasciatori, poco disposti a sbottonarsi, i suoi entusiasmi per Putin siano stati fin troppo eloquenti?

Essendo un periodo in cui tutti inneggiano alla stabilità, fa sorridere ed è paradossale che a farla da padrone sia il termine opposto. Alleati si, alleati no.

Diciamo che il leader cinese ha dimostrato qualche perplessità nelle ultime ore, affermando che durante il colloquio avvenuto con Putin alla viglilia delle Olimpiadi, questi non l’avesse messo al corrente in modo palese di voler attaccare l’Ucraina con le proprie truppe.

Insomma, forse Putin qualche vago accenno lo aveva pur fatto ma il presidente della Cina non aveva inteso in quel modo, non si aspettava il marasma internazionale che sarebbe accaduto in seguito e si è pure sentito un po’ preso alla sprovvista: in fondo, in Ucraina, ha anche lui degli interessi da tutelare.

Va bene la sovranità popolare e dare un taglio all’eccessiva ingerenza della NATO, argomento sul quale i due hanno imbastito i primi accordi come conditio sine qua non, ma è nell’aria l’invito cinese ad agire senza creare gravosi scompensi che poi si rischia di pagare in termini finanziari.

Il supporto al Cremlino non è certo messo in discussione, a patto che tutte le trattative vengano portate a termine con garbo, in nome della negoziazione e del discernimento. Insomma, anche la Cina sembra intenzionata a dettare le proprie condizioni in merito alla questione Kiev.

Sintetizzando quanto detto in conferenza stampa il 24 febbraio dalla portavoce del ministero degli esteri Hua Chunying, i concetti principali sembrano essere: 

  • Quando accade in Ucraina non era ciò che auspicavamo
  • La Russia è una potenza straordinaria che non ha bisogno di chiedere consensi preventivi
  • Hanno agito da soli, non non ne sappiamo nulla.

Vediamo invece quali siano attualmente i rapporti tra la Cina e Taiwan, che si professa disgustata dalle esternazioni non richieste di Putin in merito alla loro appartenenza o meno al governo di Pechino.

I rapporti storici tra la Cina e Taiwan

Specifichiamo subito che si tratta di due entità politiche distinte, divise nel Pacifico dallo stretto di Taiwan, le cui relazioni bilaterali sono sempre state caratterizzate da enormi dissapori. Fino al 1972 la Cina si distingueva da quella che veniva chiamata la Repubblica di Cina, oggi conosciuta semplicemente come Taiwan.

Dopo il trasferimento dell’amministrazione dell’isola dal Giappone alla Cina, a cavallo della conclusione della seconda guerra mondiale, la collocazione geopolitica di Taiwan è stata costantemente messa in discussione dal colosso cinese, che vorrebbe accorparla, come la Russia pretenderebbe di riassorbire l’Ucraina.

Il 1946 vede lo scoppio di una guerra civile che al dato attuale non appare completamente risolta, almeno a livello diplomatico. Nel ’49 il conflitto interno trovò la sua risoluzione con la vittoria del Partito Comunista Cinese, con la spartizione in due repubbliche e il riconoscimento delle due capitali: Pechino e Taipel.

Da quel momento i contatti tra i due governi hanno vissuto fasi alternati tra silenzi pieni di stizza e nervosismi.

Il trattato di pace fu una panacea provvisoria perchè di fatto non risolse nulla: la conflittualità permane e in questo momento vecchie acredini hanno ripreso vigore proprio sull’onda delle negoziazioni tra Cina e Russia: è ben evidente, in questo senso, la necessità di ridisegnare la mappe tramite il riassorbimento delle zone periferiche.

Questa tendenza al riassorbimento accomuna gli intenti del leader russo con quello cinese: da un lato affermano la totale sovranità dei popoli, quando si parla dei popoli sotto i propri governi, dall’altro c’è la sottesa tendenza a riprendersi le minoranze perchè in quanto tale non farebbero massa critica.

In tempi più contemporanei, il dibattito si è focalizzato sulla situazione politica e legislativa di Taiwan che vorrebbe dichiarare come proprie le acque dell’omonimo stretto, sintetizzando ancora l’antica diatriba: o Taiwan torna in Cina o afferma in modo insindacabile la propria sovranità.

Le ostilità cinesi permangono, tanto che Taiwan si dichiara stufa di tutta questa tracotanza e accusa Pechino di continuare a diffondere notizie false o fuorvianti al fine di apparire migliore sotto la lente internazionale.

La Cina dal canto suo non getta la spugna e continua a rivendicare ciò che ritiene di sua appartenenza, pur nell’implementazione di scambi commerciali tra i due litiganti, che per quanto nemici rimangono vincolati a doppio filo da questioni essenziali, come trasporti e comunicazioni, ripristinate nell’ultimo decennio. 

Taiwan non riconoscerà mai la Cina come la propria patria.

– è la secca affermazione di J. Michael Cole del Global Taiwan Institute, riportata su huffingtonpost.it

Perchè Taiwan è un nodo tra Stati Uniti e Pechino

Taiwan gode di una posizione chiave, al centro de commerci che attraversano il pacifico, oggetto di una diatriba tra USA (e di conseguenza la NATO) e la Cina.

“Gli USA sono dalla parte di Taiwan e non permetteranno un’invasione proveniente della Cina”

– ha asserito il presidente Biden durante un’intervista alla Cnn.

La promessa americana è di tutelare gli alleati, sia quelli della NATO, sia i giapponesi, i sudcoreani e gli abitanti di Taiwan.

Pechino ha ribattuto semplicemente con l’ingiunzione rivolta agli States di non intromettersi nei rapporti che intercorrono tra i membri della “Cina Unita”, ad esprimersi con cautela e discernimento e non fomentare il secessionismo, onde evitare di rovinare i negoziati.

Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin ha insistito sul fatto di non compromettere le relazioni internazionali, facendo presente che la Cina non si presta ad alcun tipo di trattativa in merito alle sue questioni interne.

Questo dialogo dai toni solo apparentemente pacati è il risultato del forte interesse che orbita su Taiwan, cosa capace di gettare Pechino nell’ansia perchè l’attenzione internazionale sulla sua “provincia dissidente” manderebbe a monte i piani di un’unione simile a quella originaria.

Perchè un alleanza di Taiwan con la NATO è pericolosa?

Taiwan ha il suo rilievo perchè rappresenta la dimostrazione pratica di una politica liberale e democratica, modello che gli USA hanno tentato di promuovere a livello internazionale ed è quanto mai emblematico in un momento in cui si sta sfiorando la terza guerra mondiale a causa di politiche di segno opposto.

La storia e l’attivismo di Taiwan in termini democratici, di autodeterminazione e di spinta indipendentista la rende il candidato ideale per partecipare alla tutela e alla divulgazione di questi valori in una zona del mondo in cui l’autoritarismo non ha dato spiragli.

Inoltre, la questione sfocia sempre in ragioni di propaganda e opinione pubblica: Taiwan è un’ottima carta da giocarsi per recuperare credibilità sul campo internazionale.

La sconfitta della sua emancipazione farebbe perdere ulteriore terreno ai valori in cui la NATO sta investendo per conquistare il consenso globale a discapito di Mosca. Le vicende sono troppo analoghe e troppo intrecciate per non dare il giusto peso alla questione.

Oltretutto Taiwan gode di una postazione privilegiata, espleta la funzione di roccaforte marina nel caso in cui la Cina decidesse di espandersi con mezzi navali e sottomarini, anche questa funzione di barriera di controllo non è da sottovalutare nell’ottica di una strategia di contenimento della potenza alleata di Putin.

La Cina potrebbe in futuro, se le cose dovessero precipitare, tentare anche un attacco via mare, verso gli Stati Uniti, ma anche verso il Giappone: Taiwan in questo potrebbe rivelarsi un avamposto prezioso. 

In definitiva, dire che un’alleanza tra Taiwan e la NATO in un possibile scenario di guerra globale può essere pericolosa è forse prematuro, ma chi sa guardare ha compreso che si tratta di un’ottima opzione strategica. Se non pericolosa, sarebbe un’alleanza assolutamente intelligente.

Legami più serrati tra Taiwan e la UE

Per volontà del Parlamento Europeo, verranno dunque sanciti nuovi accordi con Taiwan. Tali negoziati potrebbero riguardare gli investimenti, in modo da aiutare l’isola ad affrancarsi commercialmente dalla Cina e incrementare la sua indipendenza, diminuendo il potere ricattatorio di Pechino.

L’UE ha tutto l’interesse di includere Taiwan nei mercati internazionali, sia per consolidarne la resistenza, sia per scoraggiare l’eventualità di un’aggressione da parte di Pechino.

Vedremo come proseguirà questo gioco di pesi e contropesi, spostamenti di equilibri e nuovi negoziati dal potenziale ancora tutto da scoprire.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
785FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate