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Webuild sulle montagne russe dopo i dati preliminari 2021

Furia francese e ritirata spagnola ieri per Webuild che ha avviato gli scambi in forte rialzo e ha allungato ancora il passo prima di invertire bruscamente la rotta.

Webuil prima vola e poi chiude in rosso

Nella prima parte della mattinata il titolo è arrivato a segnare un rally del 5,5%, con un top intraday a 2,148 euro. Da questo livello è partito un movimento a passo di gambero che ha portato Webuild a terminare le contrattazioni sui minimi di giornata a 2,006 euro, con un ribasso dell’1,47%.

Molto alti i volumi di scambio, visto che a fine seduta sono transitate sul mercato oltre 5,8 milioni di azioni, quasi il triplo della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni.

Webuild: i dati preliinari del 2021

Webuild ha vissuto una seduta sulle montagne russe dopo che la società ha annunciato il dato preliminare relativo alla posizione finanziaria netta 2021 che risulta essere significativamente migliore delle attese di Equita SIM e della guidance fornita dalla società.

Nel dettaglio la posizione finanziaria netta del 2021 è positiva per 100/200 milioni di euro, contro la guidance che indicava -500/-300 milioni di euro e contro il dato di fine 2020 pari -442 milioni di euro.

L’indebitamento lordo si attesta a 2,6-2,7 miliardi di euro, contro i 3 miliardi dlla fine del primo semestre 2021.

Webuild: Equita SIM commenta i numeri del gruppo

Gli analisti di Equita SIM ritengono che il beat a livello di free cash flow sia legato ad una migliore dinamica del capitale circolante netto per effetto principalmente degli anticipi sulle commesse Italiane legate al PNRR.

Gli esperti ricordano che a fine ottobre il governo ha stanziato altri 1,3 miliardi di euro di risorse aggiuntive a RFI da erogare alle imprese coinvolte nei progetti del PNRR entro la fine del 2021 come anticipo per accelerare i lavori.

Equita SIM evidenzia che la notizia di un potenziale upside sulla guidance di debito netto 2021 era stata anticipata dalla società a novembre.Non sono invece stati forniti aggiornamenti sui risultati operativi della società.

L’ultima guidance ufficiale, fornita ad inizio 2021, prevede un fatturato pari a 6,5-7,2 miliardi di euro  un Ebitda margin pari a circa l’8%, con EBITDA a 516 milioni di euro.

Gli analisti ricordano che Webuild a novembre ha indicato una possibile revisione al ribasso della guidance di EBITDA margin a causa di cost inflation, di cui la società si aspetta un recupero solo nel corso del 2022.

Secondo Equita SIM, l’andamento del debito conferma il miglioramento della dinamica del circolante, anche per effetto del de-risking geografico avviato negli ultimi anni dalla società e del miglioramento del contesto di mercato italiano.

Da verificare invece gli impatti a P&L da cost inflation e l’impatto sulla posizione finanziaria netta dal riassorbimento degli anticipi nel corso del 2022/2023 per comprendere quanto sia migliorabile la stima di posizione finanziaria dei prossimi anni.

Per il 2022 gli analisti stimano attualmente una crescita del fatturato dell’8% a 7,4 miliardi di euro, con margini in espansione di 40 punti base all’8% che implica un’EBITDA adjusted in area 600 milioni di euro e un debito netto di 234 milioni.

Webuild: Banca Akros ritocca il target price

Ieri gli analisti di Banca Akros hanno ribadito la raccomandazione “neutral”, con un prezzo obiettivo alzato da 2 a 2,2 euro, dopo i dati preliminari del 2021.

Gli esperti evidenziano che il debito netto ha mostrato un forte miglioramento rispetto alla fine del 2020 ed è stato decisamente migliore della guidance aggiornata a metà novembre.

NoiPA: tutte le potenzialità del Self Service 2022!

Senza dubbio la digitalizzazione ha apportato vantaggi principalmente su due fronti: l’elaborazione di qualsiasi tipologia di contenuto e comodità di fruizione da un’unica postazione, in qualunque momento semplicemente da casa propria. Il livello dell’efficienza di entrambe queste novità, però, è strettamente legato alla potenza di navigazione:

più la stessa è maggiore più è grande la velocità con cui tutte le operazioni possono essere portate a buon fine. Per via di questi vantaggi le persone, almeno in teoria, si possono gestire più autonomamente, conciliando in unico luogo sfera lavorativa, l’ambito personale, specie nel rapporto con la Pubblica Amministrazione.

Velocità digitale e complessità del settore pubblico faticano a convergere: la burocrazia italiana, nello stato attuale, non può competere con il razzo della tecnologia, non solo perché sono totalmente opposti, ma anche perchè la seconda è piombata nella vita comune, senza un preavviso abbastanza sufficiente da poter evolvere soprattutto i servizi pubblici ad un cambiamento di tale portata.

Occorrerebbe un’imponente operazione di snellimento burocratico, perché tra i due poli torni ad esserci sintonia, ma l’unione tra competenza e rapidità di esecuzione, nel caso del suddetto, sono molto lontani dal raggiungimento dello stesso automatismo procedurale tipico di un computer. A peggiorare la situazione è arrivata la pandemia da Covid-19 che tutt’ora sta rischiando di paralizzare ogni sistema sociale. 

Così arriva l’intervento esterno del PNRR che, attraverso un massiccio potenziamento di risorse e offrendo grandi opportunità di investimento, grazie ai finanziamenti europei, cerca di appianare il divario tra tecnologia e Pubblica Amministrazione, attuando un ammodernamento, non solo infrastrutturale a beneficio diretto dell’economia nazionale.

Cos’è NoiPA tra trattamento economico e time management digitale

L’intermediario necessario per la realizzazione di questa varietà di progetti in programma è rappresentato dal governo Draghi che sta creando, con la collaborazione dei relativi ministeri, sempre più piattaforme online appositamente dedicate.

Una di esse è NoiPA, acronimo che significa Ente Nazionale per la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed è “realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi (DAG) del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per la gestione del personale della PA” considerando i lavoratori sia in qualità di operatore, sia come dipendente dell’amministrazione di appartenenza.

L’elaborazione digitale dell’inquadramento professionale in ambito statale permette inoltre l’estrapolazione  dati utili per il calcolo del trattamento economico indeterminato, includendo le competenze accessorie, ovvero quei compensi che vanno corrisposti al dipendente per l’avvenuta esecuzione di eventuali mansioni aggiuntive rispetto ai compiti ordinari della propria categoria professionale.

Sono anch’esse soggette a ritenute e sono visualizzabili direttamente nel cedolino. Ma un altro ruolo di NoiPA viene svolto dalla sua funzione più avanzata e consiserebbe nella gestione delle presenze o assenze del personale attraverso i servizi di Time Management, ovvero l’organizzazione efficace delle reali priorità, orari e scadenze:

Come accedere all’area riservata di NoiPA

la gestione, cioè, del lavoro, in tutti i suoi aspetti, dalla comprensione dei tempi di lavoro, alla pianificazione, fino all’esecuzione. In ogni caso il portale, ossia la homepage di NoiPA, è trovabile cliccando in alto a destra su “accedi all’area riservata”.

Ma per registrarsi la prima volta al sistema è necessario che l’Amministrazione di appartenenza abbia inserito nel sistema NoiPA i dati anagrafici, l’indirizzo e-mail e l’eventuale numero di telefono cellulare indicati dal lavoratore di riferimento. Ad operazione conclusa, il suddetto riceverà una mail con mittente “NO Reply NoiPA” che informa dell’avvenuto inserimento dell’indirizzo e-mail.

Per ricevere il PIN basta richiederlo al Responsabile dell’Identificazione del Dipendente (RID) presso la propria sede di lavoro, la ricezione del quale avverrebbe durante la procedura di primo accesso al portale, tramite e-mail, all’indirizzo di posta elettronica indicato dal lavoratore e convalidato, ossia immesso sul sistema NoiPA o autorizzato da parte dell’amministrazione.

Chi può registrarsi a NoiPA per contratti, CUD e modifica dell’Iban

Sulle orme dell’universo aziendale, la cui gestione, dopo una fase di acquisizione e trasformazione verso il prodotto finito, si fonda anche sugli scambi con l’esterno e sui rapporti con il personale, anche nella Pubblica Amministrazione, oltre ai propri dipendenti detti “amministrati”, gli altri soggetti che possono accedere a NoiPA secondo le indicazioni date dalla relativa area di Supporto sono costituiti dagli enti creditori della pubblica amministrazione e dai percettori di pensione. 

L’Agenzia per l’Italia Digitale può rappresentare l’intermediario perfetto per destreggiarsi, passo dopo passo, con il login. Per capire come meglio come consultare il cedolino personale, è infatti disponibile una guida completa di finestre grafiche sul sito https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/login-noipa-tutti-i-passaggi-per-accedere-allarea-riservata

Nell’area “documenti personali”, di noipa.mef.gov.it in particolare, è possibile trovare cedolino, ossia la propria busta paga su https://noipa.mef.gov.it/mypa/cedolino, nel menù “Persone” sulla sinistra della pagina web che si ha davanti, Certificazione Unica, la quale ha preso il posto dell’ormai sorpassato CUD o Certificato Unico dei redditi da lavoro Dipendente, già dal 2015:

con la medesima non ci si riferisce più, infatti, solamente a quest’ultimo o ai pensionati, ma inglobando in aggiunta, come effettiva dichiarazione a fini fiscali, redditi da lavoro autonomo e di altro tipo, derivanti dal possesso di beni immobiliari o finanziari. Poi, sempre nell’area suddetta, sono presenti il modello 730, il Cartellino delle presenze e gli appositi contratti dedicati al pubblico impiego scolastico.

Si può cambiare, inoltre, il proprio conto corrente modificando il relativo codice IBAN: basterebbe cliccare sulla sezione “Modalità di Riscossione”, una sottovoce dell’area “Self-Service” del medesimo menù “Persone” suddetto; oppure in pratica si potrebbe entrare ancora una volta con SPID o uno degli altri metodi di auenticazione consentiti, nell’area riservata.

L’area Self-Service, include tutte le funzionalità proprie del portale NoiPA e rese disponibili all’amministrato o lavoratore dipendente ivi registrato e ammesso dall’amministrazione presso cui presta servizio: il suo grado di autonomia dipenderà dall’esaustività della risposta effettivamente data da questa sezione, tramite l’interazione del con l’utente quando deciderà di cliccare su di essa.

Il menù a tendina di NoiPA nel rispetto dell’iter amministrativo

il menù a tendina “Persone”, con un’intestazione azzurra molto più evidente, sulla sinistra rimane il punto di riferimento su cui basarsi per riscoprirle cliccandoci sopra, in completa autonomia, tra detrazioni per famigliari a carico, informazioni riguardanti la residenza o il domicilio, richiesta di un piccolo prestito all’INPS direttamente online, previdenza complementare, presenze o assenze e così via.

Lo stesso rappresenterebbe una cornice delimitante l’immediatezza della funzionalità informatica e dei tentativi di semplificazione dell’iter amministrativo che, invece, è caratterizzato da moduli, dati testuali e numerici di codici e password derivanti da relative autorizzazioni all’accesso o al corretto svolgimento delle relative pratiche.

La necessità di rispettare, anche digitalmente, il procedimento amministrativo, mentre sembrerebbe che si trovi in sintonia con l’esigenza di sicurezza e riservatezza informatica, continuerebbe invece a non esserlo con l’immediatezza dell’elaborazione digitale:

Grazie al menù a tendina, dunque, esisterebbe il primo “baluardo” di una semplificazione che, altrimenti, resterebbe puramente grafica, di superficie, riflettendo solamente la complessità burocratica delle infinite situazioni umane più diverse. La prima è riuscita a delimitare la seconda in uno spazio virtuale sempre minore, ma non a ridurne la reale portata, sempre pronta ad “esplodere” in un qualsiasi passaggio successivo.

Cosituisce la prova di ciò, la continua richiesta, ancora presente, di scansione di determinati documenti. Tuttavia il colpo d’occhio di un’unica finestra dal colore più acceso e significativo per molteplici sottovoci permette di focalizzarsi ancora meglio sull’obiettivo, con l’apporto di strumenti o applicazioni sempre più avanzati.

NoiPA cedolino e Self-Service 2022: dove si trova e quando paga

Nell’attesa, l’arco di tempo da prendere in considerazione per l’accredito dei pagamenti dovuti comprende i giorni che vanno dal 21 al 27 Gennaio 2022 e si possono intravedere all’orizzonte decisivi aumenti di stipendio per i dipendenti pubblici che non subiranno più tassazioni addizionali regionali e IRPEF fino a marzo 2022. Essi costituiranno il perno del potenziamento dell’area “Self-Service” di NoiPA:

Alleggerimenti fiscali, quindi, coronerebbero ulteriormente l’adesione alla piattaforma di NoiPA come premio per aver provato a connettersi con una versione della Pubblica Amministrazione davvero inedita, indicante non solo gli estremi del versamento, le modalità di pagamento relative al cedolino scelto e le ultime registrate.

Ma soprattutto può essere il netto ammontare dei propri stipendi e di quello relativo all’ultima rata elaborata, in anticipo alla pubblicazione del suddetto. La fruizione ancora sperimentale di questa nuova funzionalità è possibile cliccando su “Consultazione ordini di pagamento” in fase di aggiornamento. 

Cosa fare quando NoiPA si blocca o non funziona

L’intero ammodernamento tecnologico del sistema pubblico, però, non sarebbe completo senza un’apposita applicazione di riferimento: la cosiddetta App NoiPA o NoiPA+, molto utile per consultare e scaricare gratis direttamente da Google e Apple Store su dispositivi mobili IOS e Android, il cedolino, le Certificazioni Uniche ed essere sempre aggiornati in tempo reale in merito alla piattaforma.

Il download di applicazioni e la Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga avente lo scopo di raggiungere una potenza di navigazione internet pari ad 1 Gbit al secondo su tutto il territorio nazionale entro il 2026, diventeranno così i veri pilastri su cui si fonderà la nuova Italia contemporanea.

Il valore di tale cambiamento, però, rimane profondamente legato alla reale efficienza del “problem solving automatico” attraverso il Supporto NoiPA. Cliccate sulla pagina web https://noipa.mef.gov.it/web/guest/faq-accesso-al-sistema-e-ai-servizi, mettete il sistema alla prova e fatevi così trovare preparati, a discapito di ogni blocco ed imprevisto.

Bonus TV senza ISEE: come funziona nel 2022? Ecco le ultime!

Bonus rottamazione TV e bonus TV e decoder, due bonus diversi ma ovviamente di simile natura e con il medesimo obiettivo: permettere agli italiani di “aggiornarsi” ed avere dispositivi adeguati per poter continuare a fruire dei contenuti televisivi anche in futuro. Bonus confermati per tutto il 2022: ecco come funzionano.

Per quanto riguarda i bonus tv c’è sicuramente stata un po’ di confusione nelle ultime settimane, in particolare perché si tratta di un tema su cui continuano a cambiare le scadenze. Sono state rimandate diverse volte le deadline del cambiamento di trasmissione del segnale e questo ha generato appunto della confusione.

Proviamo dunque a fare ordine tra le notizie che si sono susseguite negli ultimi mesi, offrendo così ai lettori una panoramica sul funzionamento dei due bonus e sulle motivazioni per cui questa transizione è così importante.

Ricordiamo anche che la televisione è ritenuta un diritto da tutelare, in quanto legata al diritto all’informazione. Non è naturalmente il possesso del dispositivo ad essere d’interesse del Governo, quanto la possibilità di accedere all’informazione gratuita che proprio nella televisione trova il suo massimo esponente.

Dunque, la nuova modalità di trasmissione dei canali metterebbe in difficoltà tante famiglie italiane e ciò non può passare inosservato, motivo per cui il Governo ha già intrapreso una strategia il più possibile completa per offrire un’alternativa, o meglio un aiuto.

Ecco dunque come funzionano bonus rottamazione TV e bonus TV e decoder.

Se fossi interessato o interessata ad approfondire questo genere di tematiche, ti suggeriamo il canale YouTube “Redazione The Wam” che pubblica ogni giorno un nuovo video in cui approfondisce tutto ciò che riguarda bonus, sussidi e lavoro. In questo video in particolare si parla di misure del 2022, tra bonus confermati e bonus “dimenticati”:

Bonus TV: perché è necessario?

Al netto di quanto già spiegato nell’introduzione per quanto riguarda il diritto all’informazione gratuita, proviamo a capire perché il bonus TV sia necessario e quali sono le prospettive future.

Il bonus, o meglio i bonus, sono necessari perché a breve cambierà la modalità di trasmissione dei canali televisivi a causa di una scelta comunitaria: l’idea è quella di rendere più rapida ed efficiente la comunicazione e per fare ciò si sfrutterebbe la comunicazione 5G, ma questo richiede dei passaggi tecnici.

L’Unione Europea ha quindi stabilito che una delle conseguenze, senza addentrarci in termini tecnologici probabilmente non particolarmente rilevanti, sarebbe il cambiamento della modalità di trasmissione del segnale per i canali televisivi.

Un effetto collaterale riconosciuto da tutti come sostenibile rispetto al motivo per cui si adotta questa strategia, dunque ciò comporta un disagio per i cittadini europei, tra cui ovviamente anche quelli italiani.

Chi non avrà entro il 2023, quando la transizione sarà completata, un televisore abbastanza recente o un decoder che faccia da commutatore del segnale, non potrà più avere accesso ai contenuti televisivi come ha sempre fatto. Per questo motivo, il Governo ha messo a disposizione due bonus che aiutano i cittadini nella transizione.

Bonus TV senza ISEE: ecco come funziona

Dei due bonus messi a disposizione per questo fine, il bonus rottamazione TV è sicuramente quello più consistente e, per questo, lo affrontiamo prima. Oltre ad essere più generoso, è anche molto più rilevante per i cittadini in quanto rivolto praticamente a tutti.

Il bonus rottamazione TV non richiede infatti una Dichiarazione ISEE al di sotto di una certa soglia e può essere richiesto da tutti i cittadini italiani (con residenza attuale in Italia) che portano correttamente a termine la procedura prevista, rottamando un vecchio dispositivo.

Il bonus consiste in un aiuto per l’acquisto del nuovo dispositivo, in particolare con uno sconto del 20% fino ad un massimo di 100 euro. Sconto che viene applicato direttamente dal venditore e che quindi è facilmente ottenibile se si segue la procedura, esposta nel seguente paragrafo.

Nel complesso un bonus che sarà probabilmente molto richiesto: semplice da ottenere, prevede uno sconto diretto, non necessita della Dichiarazione ISEE (o di altri requisiti specifici) e per alcuni cittadini è necessario, in caso abbiamo dispositivi troppo vecchi per supportare la nuova modalità di trasmissione.

Ricordiamo che per usufruirne è necessario essere in regola con i pagamenti del canone Rai (tranne per gli over-75 esentati).

Bonus TV senza ISEE: come ottenerlo

Il bonus rottamazione TV è già stato attivo nella seconda parte del 2021, in particolare da agosto, e non ci sono particolari novità sulla sua modalità di funzionamento. Per questo motivo spiegarne i dettagli è piuttosto semplice e chiunque fosse a conoscenza della procedura non ha bisogno di nessun’altra informazione.

Il bonus prevede uno sconto diretto del venditore del nuovo dispositivo come visto in precedenza, ma esso scatta solo se il vecchio dispositivo è stato smaltito correttamente. Per farlo ci sono due modalità alternative:

  • riportare il vecchio dispositivo direttamente al venditore che si occuperà di smaltirlo senza ulteriori costi per il consumatore finale;
  • portare il vecchio dispositivo in un’isola ecologica e farsi rilasciare un certificato che attesta il corretto smaltimento del dispositivo, da mostrare poi al venditore per ottenere lo sconto.

Ricordiamo che lo sconto non è automaticamente di 100 euro, ma del 20% sul prezzo del nuovo dispositivo fino ad un massimo di 100 euro. Banalmente, otterrà lo sconto massimo solo chi spende 500 o più euro per il nuovo dispositivo, mentre per cifre inferiori sarà il 20%.

Bonus TV e decoder: cosa cambia e come funziona?

In introduzione si è parlato di due bonus legati all’acquisto della nuova TV, motivo per cui ora ci apprestiamo ad approfondire il secondo che, come già anticipato, non è generoso quanto il primo.

Esso infatti è cambiato e l’ultima Legge di Bilancio l’ha fatto calare dai precedenti 50 euro agli attuali 30 euro, pensati per l’acquisto di un decoder che permetta di tramutare il segnale e rendere così i canali visibili anche con la nuova modalità di trasmissione.

Un cambiamento nell’importo che però non modifica la sostanza del bonus: con tale cifra si può acquistare un decoder di discreta qualità, essendo i più economici in vendita anche a cifre intorno ai 15 euro. 

Questo bonus è però disponibile solo per chi ha una Dichiarazione ISEE inferiore a 20.000 euro, dunque non è aperto a tutti come il precedente. Chi ha tale situazione reddituale e patrimoniale, si ritiene che sia più invogliato così ad acquistare un dispositivo da 30 euro piuttosto che dover cambiare il dispositivo.

I due bonus, comunque, sono cumulabili. Il MEF ha chiarito questo aspetto e ci permette quindi di dire che il bonus totale ottenibile per chi ha ISEE inferiore a 20.000 euro arriva ad un totale potenziale di 130 euro.

Bonus TV e scadenze: ecco le prospettive

In ultimo, chiariamo in breve le scadenze che ci attendono. La disposizione sul cambio di modalità di trasmissione è ormai di diversi mesi fa, ma è slittata in avanti più di una volta a causa della pandemia.

Insomma, non si tratta di una vera e propria urgenza, dunque si è pensato di spostarla in avanti per evitare di cogliere impreparati i cittadini. Stando ai dati acquisiti, sono ancora tanti i soggetti che non hanno ad oggi possibilità di vedere i canali TV con la nuova modalità di trasmissione.

C’è però ancora tutto il 2022 e bisognerà vedere in che periodo del 2023 la novità sarà ufficiale e soprattutto irreversibile. Nel frattempo, il suggerimento è quello di usufruire dei bonus che sono ad esaurimento fondi.

Investimenti: il cobalto potrebbe essere una vera miniera

Il nuovo oro della transizione energetica è rappresentato dal cobalto, che viene estratto associato con il nichel o con il rame. Potrebbe essere una vera e propria miniera ed un asset su cui puntare per l’anno 2022: investire in cobalto potrebbe rappresentare una vera e propria opportunità di guadagno per il corrente anno. Si tratta di uno dei metalli più rari, costosi e ricercati sul mercato.

Investire in cobalto: la storia del metallo blu

Il metallo fu isolato nel 1735 dal chimico svedese Georg Brandt, anche se i composti di cobalto erano stati usati per secoli per conferire un colore blu a smalti e ceramiche. Il cobalto è stato rinvenuto nelle statuette egiziane e nelle perle di collana persiane del 3° millennio A.C. ed in Cina già durante la dinastia Tang e successivamente nelle porcellane blu della dinastia Ming (1368-1644). Il cobalto, sebbene ampiamente disperso, costituisce solo lo 0,001% della crosta terrestre. Si trova in piccole quantità nel nichel-ferronativo terrestre e meteoritico, nel Sole e nelle atmosfere stellari, nelle croste ferromanganesi profonde negli oceani, nei suoli, nelle piante nei minerali come cobaltite, linneite, skutterudite, smaltite, eterogenite ed eritrite. Il cobalto è un sottoprodotto dall’estrazione di minerali di ferro, nichel, manganese, rame, argento, zinco e arsenico, che contengono tracce di cobalto. La Repubblica Democratica del Congo (RDC), la Cina, il Canada e la Russia sono i principali produttori mondiali di cobalto estratto. Il più grande produttore di cobalto raffinato è la Cina. Il cobalto è ferromagnetico fino a 1.121 °C e può trovare applicazione dove sono necessarie proprietà magnetiche a temperature elevate.

Investire nel cobalto: quali sono gli utilizzi?

Il cobalto ha molti usi: leghe, batterie e galvanica, trattamento del cancro e altri utilizzi. Il cobalto viene utilizzato in lega come uno degli elementi di combinazione con ferro, nichel, platino, carburi di tungsteno e altri. Il cobalto viene utilizzato come catalizzatore: si tratta di una sostanza che aumenta la velocità di una reazione chimica: il cobalto viene utilizzato per accelerare la rimozione delle porzioni di zolfo dal gas naturale e dal petrolio. Il cobalto è associato al trattamento del cancro in radioterapia. Viene anche usato per rilevare alcuni tumori e metastasi. Grazie ai suoi pigmenti unici, il cobalto nel corso degli anni è stato utilizzato per decorare la ceramica e fornire al vetro il colore. Normalmente viene aggiunto al vetro per aggiungere colore. L’organismo umano ha bisogno di vitamina B12 per la produzione di globuli rossi e altri processi nel corpo. L’anemia è facilmente prevenuta dal consumo di vitamina B12, che è fornita da composti di cobalto.

Come investire in cobalto?

Una prima modalità per investire in cobalto è acquistare azioni di società che si occupano di estrazione e di raffinazione del cobalto. Vale S.A. e Wheaton Precious Metals Corporation sono le uniche società quotate alla Borsa di New York. Vale S.A., insieme alle sue controllate, produce e vende minerale di ferro e pellet di minerale di ferro da utilizzare come materie prime nella produzione di acciaio in Brasile e a livello internazionale. Wheaton Precious Metals Corp., una società mineraria, vende principalmente metalli preziosi in Canada e a livello internazionale. La società vende giacimenti di oro, argento, palladio e cobalto. Altra modalità per investire in cobalto è negoziare Futures Cobalto: Cobalt Metal (Fastmarkets) Futures è un contratto che prevede l’acquisto di una libbra di cobalto in valuta dollaro. Altra modalità per investire in cobalto è negoziare CFD, Contratti per Differenza, ovvero strumenti finanziari che replicano le performance di un asset (cobalto) e che consentono di negoziare al rialzo o al ribasso sul suo prezzo.

Investire in Cobalto: Previsioni

È importante considerare la domanda di cobalto: è difficile prevedere esattamente quanta domanda per il metallo aumenterà nei prossimi anni, ma molti esperti concordano sul fatto che la crescita sarà sostanziale. Il mercato delle batterie agli ioni di litio sarà un enorme motore di tale domanda, con la produzione di batterie in aumento a causa del previsto aumento delle auto elettriche. Le batterie agli ioni di litio sono utilizzate anche in altri dispositivi elettronici.

ISEE 2022: Inps cambia le regole. Ecco le novità!

Tutti ai nastri di partenza per poter rinnovare l’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente. Come ogni anno, anche nel 2022 l’ISEE deve essere rifatto in quanto quello precedente è scaduto il 31 dicembre 2021. L’ISEE è un indicatore che consente di poter accedere a diverse prestazioni ed agevolazioni che altrimenti non potrebbero essere erogate.

L’ISEE, fotografando la situazione reddituale e patrimoniale del secondo anno precedente l’annualità corrente, permette di ottenere un indice che verrà poi utilizzato per poter presentare le varie domande di accesso a servizi in agevolazione, contributi, borse di studio o per partecipare a bandi che richiedono l’ISEE.

Ormai l’ISEE è l’unico criterio economico utilizzato per usufruire di vantaggi fiscali, contributi economici, assegni o altri benefici monetari. 

Il 2022 è l’anno rivoluzionario dell’ISEE in quanto l’Inps con un messaggio di settembre 2021 stabilisce le nuove modalità per poter rettificare l’ISEE ordinario ed accedere all’ISEE corrente che fotografa la situazione reddituale e patrimoniale dell’anno precedente o più recente.

Questa novità è importante in quanto la crisi economica è ancora imperante e molte famiglie fanno fatica a sostenere spese impreviste anche di 1.000 euro. Gli impatti del Covid sulla capacità reddituale ha stravolto la vita di molte famiglie, quindi è utile poter sapere che si può presentare un ISEE corrente che potrebbe rilevare invece un valore più basso e quindi poter dare accesso ai vari sussidi economici. 

Non si dimentichi che dal 2022, a partire da marzo, parte l’assegno unico ai figli, misura universale per tutte le famiglie con e senza ISEE. Tuttavia se c’è l’ISEE, anche quello corrente, il valore dell’assegno unico per ogni figli di età inferiore ai 21 anni potrebbe essere superiore di quello atteso in assenza di ISEE.

ISEE 2022: procedura Inps 

Dal 1 gennaio 2022 è possibile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica direttamente sul sito Inps oppure tramite CAF, per poter avere il nuovo ISEE. Quello del 2021 è scaduto il 31 dicembre 2021 e quindi non è più valido.

Al fine di poter presentare domande per l’assegno unico ai figli, oppure per avere accesso a specifici contributi del proprio comune di residenza, si deve compilare la DSU. 

L’ISEE può essere ottenuto sia attraverso la procedura pre-compilata che quella manuale. Nel primo caso, sempre accedendo al portale Inps con le credenziali SPID, oppure con la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi, il richiedente l’ISEE può seleziona la funzione di acquisizione ISEE pre-compilato. Questa modalità è piuttosto semplificata perchè l’Inps attraverso l’accesso ai dati fiscali associati ai codici fiscali dei componenti del nucleo familiare, rileva il patrimonio mobiliare e quello reddituale. 

Il richiedente l’ISEE deve però inserire il dato del patrimonio mobiliare degli altri componenti che hanno la maggiore età e solo se quanto riportato è riscontrato dall’Inps, allora l’ISEE è rilasciato e attestato.

L’altra strada invece è quella di procedere con la procedura manuale introdotta con la riforma post- 2015. La procedura è più complessa perchè si devono inserire tutti i dati, da quelli anagrafici a quelli economici. Sarà sempre l’Inps, che verificherà la veridicità dei dati prima di rilasciare l’ISEE.

ISEE 2022: cosa indicare nella DSU

La dichiarazione sostitutiva unica è un form in cui il richiedente l’ISEE deve rappresentare la situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo famigliare. Si può optare per la DSU ridotta oppure quella integrale. Tutto dipende se ricorrono le condizioni per poter usare la formula ridotta.

Attenzione però, perchè se per esempio in famiglia ci sono persone con disabilità, per le quali si potrebbero richiedere contributi economici, allora si dovrà compilare la DSU integrale.

Il primo passo è compilare la sezione anagrafica con i dati di tutti i componenti il nucleo familiare anche dei figli che non percepiscono reddito. In presenza invece di disabilità, il dichiarante deve indicare il componente o i componenti con questa condizione riportando gli estremi del verbale AUSL che attestino lo stato e la gravità della disabilità. 

Passando alle sezioni sui redditi e sul patrimonio mobiliare ed immobiliare, si deve fare riferimento ai dati del 2020. A tal fine è utile considerare la dichiarazione dei redditi del 2021 relativi ai redditi 2020, prendendo in considerazione il rigo del modello 730-4 relativo al reddito imponibile.

Relativamente al patrimonio mobiliare invece si devono considerare i valori del conto corrente (postale o bancario), conto deposito e depositi titoli detenuti al 31 dicembre 2020. Le banche sono tenute ad inviare i prospetti annuali o trimestrali, quindi è facile reperire queste informazioni dall’estratto conto al 31 dicembre 2020.

Nel caso di conti correnti cointestati, si deve indicare il valore in % in base alla co intestazione. In presenza di più rapporti bancari, vanno inseriti tutti, anche se hanno avuto un valore contabile a fine 2020 pari a zero.

In relazione al patrimonio immobiliare si deve invece riportare la valorizzazione dell’immobile di residenza di proprietà, nonchè di altre proprietà, riportando il valore ai fini IMU e, se presente un mutuo, il valore del capitale residuo al 31 dicembre 2020.

ISEE 2022: come ottenere l’ISEE corrente

Per ottenere l’ISEE corrente si deve sempre partire dall’ISEE ordinario. Quindi, una volta compilata la DSU per l’ISEE ordinario, si deve attendere che l’INPS rilasci l’ISEE attestato e verificato. Solo allora, il richiedente può far valere le informazioni per l’ISEE corrente. Come fare?

Il riferimento temporale per l’ISEE corrente non è più il biennio precedente, bensì l’anno precedente. Per rilevare i dati reddituali si potranno considerare per esempio i CUD rilasciati dal datore di lavoro o l’INPS, nonchè altre informazioni in caso di titolarità di quote societarie. Mentre il patrimonio mobiliare potrà essere acquisito mediante gli estratti conto al 31 dicembre 2021.

Rettificare l’ISEE ordinario è possibile qualora ci si rende conto che la propria condizione economica sia notevolmente variata rispetto ai dati inseriti nell’ISEE ordinario (relativi ai due antecedenti). Lo stabilisce Lo stabilisce l’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, come sostituito l’articolo 7 del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 novembre 2019, n. 128.

Così se ad esempio si è subita la perdita di lavoro, oppure una riduzione del proprio reddito, sarà conveniente apportare le modifiche all’ISEE. Così come nel caso in cui sia variato di oltre il 25% la componente patrimoniale.

L’ISEE corrente ha una validità di 6 mesi dalla data di modifica dell’ISEE originario e può essere usato per accedere a tutti i bonus. Ma a settembre 2021, l’Inps ha comunicato delle novità.

ISEE corrente2022: le novità Inps

L’ISEE corrente è una variazione dell’ISEE ordinario che si può richiedere quando ci sono state importanti variazioni sia alla componente reddituale che patrimoniale. Il decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021, consente di poter considerare redditi e patrimonio dell’anno precedente ma con delle procedure ben definite.

La prima condizione è che la variazione patrimoniale intercorrente tra i dati riportati nell’ISEE ordinario (che si riferiscono ai due anni precedenti) ed il patrimonio dell’anno prima sia superiore al 20%.

Altra condizione è la tempistica entro cui poter apportare le variazioni sia reddituali che patrimoniali. 

La variazione reddituale può essere già dichiarata tra il 1 gennaio ed il 31 marzo dell’anno in corso, prendendo a riferimento i dati dell’anno precedente. Per l’ISEE corrente 2022, si potranno ad esempio considerare i redditi imponibili ai fini Irpef indicati nel CUD del datore di lavoro relativi all’anno 2021. 

La modifica reddituale potrà essere operata in presenza di licenziamento, perdita involontaria del lavoro, presenza di cassa integrazione. Ma solo se la variazione sia superiore al 25%.

Le variazioni sulla consistenza patrimoniale, invece potranno essere considerato a partire dal 1 aprile 2022. Da questa data si potrà quindi apportare una modifica all’ISEE ordinario in relazione alla sola componente reddituale, oppure alla sola componente patrimoniale o entrambe. 

Quindi dal 2022 l’ISEE corrente riporterà sia la variazione reddituale che quella patrimoniale ma in determinati momenti dell’anno.  

Per le variazioni del patrimonio, queste devono essere rilevate per ogni componente del nucleo familiare, anche se per alcuni componenti è stata pari a zero. 

La validità dell’ISEE corrente varia in base alla tipologia di variazione. 

Per variazioni che riguardano solo la componente del reddito, l’ISEE corrente ha validità di soli sei mesi.

Le variazioni sia reddituali che patrimoniali invece allungano la validità dell’ISEE corrente fino alla fine dell’anno. 

Tra le novità del 2022, si riporta che non vanno dichiarati tra il patrimonio immobiliare, gli immobili distrutti o dichiarati inagibili a seguito di calamità naturali.

La Cina vieta i Bitcoin, ma investe tutto in NFT! Cosa sono?

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Una posizione ambigua quella della Cina che dopo aver bannato letteralmente Bitcoin e criptovalute dal Paese, vietando mining e scambi in moneta digitale, dimostra ora un avvicinamento al mondo cripto-alternativo, che è quello rappresentato dai Non-Fungible-Token (NFT). 

Ad annunciarlo è stata la Blockchain Service Network (BSN), che con un finanziamento dello Stato cinese prevede entro la fine di gennaio la creazione ultima di una infrastruttura per la distribuzione di Non-Fungible-Token (NFT). 

Normalmente gli NFT si acquistano e si creano pagando in Ethereum o altra criptovaluta digitale legata alla blockchain di riferimento, ma nel caso di questo progetto governativo, l’obiettivo è quello di permettere per solo scambi e acquisti in yuan.

Le fonti istituzionali hanno infatti confermato che tale apertura è connessa alla creazione di una infrastruttura dove si possano scambiare e creare NFT nella valuta tradizionale, ma prosegue il percorso di ostilità nei confronti delle criptovalute classiche quali i Bitcoin, ormai vietati in Cina.

Tuttavia, secondo molti analisti da questo ban cinese i BTC ne hanno tratto più benefici che altro, perché la fuga dei miners verso gli USA ha portato anche all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile per il processo di estrazione dei token, cosa che non accadeva in Cina.

Quali sono le differenze tra i “Non-Fungible-Token” ed i Bitcoin, che sono invece “Fungible-Token”? 

Prima di passare all’analisi politica della posizione cinese diciamo brevemente in cosa consiste un NFT e in cosa si discosta da una criptovaluta come i Bitcoin, perché senza capire questa differenza l’analisi è vana.

Il prezzo di mercato delle criptovalute come i Bitcoin è altamente volatile, cioè subisce continue e cospicue fluttuazioni di mercato, che sono influenzate da una molteplicità di fattori.

Spiegare le quali sarebbe complesso, ma si può fare un esempio per dare l’idea. Nel 2021 i Bitcoin superano i 50.000 dollari ad unità, ma nel 2022 il prezzo scende con un vero e proprio crollo registrato qualche giorno fa, quando la banca centrale statunitense (Fed) ha annunciato di voler aumentare i tassi di interesse. Tale crollo ha investito tutto il mondo cripto e rende bene l’idea di come il prezzo Bitcoin sia influenzato da mille spinte che provengono dai mercati finanziari mondiali.

Un NFT utilizza come i Bitcoin un protocollo blockchain per gli scambi, ed è un token digitale, ma non si tratta di valuta in senso stretto, cioè non viene scambiata e non ha valore intrinseco. Ogni moneta è un pezzo da collezione, che può essere personalizzato, e sono tutte diverse le une dalle altre; è arte-crypto in senso letterale.

Semplicemente a questi token possono essere allegati anche file digitali e possono essere personalizzati senza troppa difficoltà, questo fa sì che molti artisti abbiano creato NFT d’arte venduti a milioni di dollari.

Di qui il concetto di “Fungible Token”, i Bitcoin, per cui 1 BTC può essere scambiato con 1 BTC e sono due monete identiche, come dollari ed euro solo che fisicamente non esistono. Mentre, i “Non-Fungible-Token”, sono pezzi unici, da collezione, che vengono venduti a prezzi diversi e in genere tramite aste online, come le opere d’arte. 

Perché la Cina si apre agli NFT, ma continua il ban per i Bitcoin?

Dunque la BSN sta ampliando l’infrastruttura cinese utile alla diffusione di Non-Fungible-Token, in un progetto finanziato dallo Stato. Una posizione che stupisce se si considera il recente ban cinese a Bitcoin e criptovalute, ma che è stato spiegato dalle autorità e dalle società coinvolte nel progetto.

Il South China Morning Post ha intervistato l’amministratore delegato della Red Date Technology, He Yifan, che è la società che si occupa di supporto tecnico alla BSN nella realizzazione dell’infrastruttura, ed ha sostenuto che gli NFT non hanno i problemi legali dei Bitcoin in Cina, ma lo diventano solo quando vengono creati (minting) o scambiati attraverso criptovaluta.

La nuova BSN-Distributed Digital Certificate (BSN-DDC), cioè l’infrastruttura che gestirà gli NFT cinesi si tiene infatti ben lontana dalla criptovaluta e non utilizzerà affatto transazioni crittografiche.

Perché creare, gestire, vendere e comprare gli NFT sarà fatto in yuan, che resterà l’unica moneta permessa, con l’ostilità cinese per Bitcoin e criptovalute che non accenna a diminuire. 

Viene a questo punto da chiedersi se mai la Cina si aprirà almeno alle stablecoin, che sono criptovalute legate all’inflazione di una valuta fiat, quale può essere lo yuan, e quindi meno soggette per natura a volatilità.

Qualche dettaglio in più su questo progetto cinese di separare gli NFT dalle criptovalute e offerto dal video YouTube di Cointelegraph News, che di sotto vi proponiamo:

  

Così la Cina punta a separare i Non-Fungible-Token NFT dai Bitcoin

Quello che la Cina ha dovuto risolvere nella creazione di questa infrastruttura digitale è un problema legale.

Questo perché i Non-Fungible-Token operano su piattaforme pubbliche e decentralizzate, sostanzialmente vietate in Cina dove a tutte le piattaforme Internet viene richiesto di verificare l’identità degli utenti per essere in regola.

A questo scopo si utilizzeranno delle chain adattate e governabili dalle autorità designate.

Va detto comunque che se il ban chinese pare non estendersi agli NFT, ma solo a Bitcoin e altre criptovalute che condividono le medesime proprietà, molte società hanno scelto comunque di creare NFT chiamandoli “digital collectibles” ed evitare rischi.

In ogni caso, questo nuovo progetto supportato dallo Stato ha già attirato molti investitori in Cina e rischia di mettere in crisi nel paese il mercato degli NFT tradizionali e legati per antonomasia alle criptovalute, soprattutto Ethereum.

Obiettivo del governo cinese pare non sia solo quello di usare questi token in senso artistico, ma anche perché gli NFT offrono la possibilità di gestire innumerevoli risorse, come ad esempio i database delle targhe delle auto e quelli delle lauree o dei diplomi di scuola. Dunque obiettivo finale pare sia quello di farne uno degli strumenti di amministrazione del paese.

La svolta sostenibile dei Bitcoin grazie al ban cinese e le ripercussioni se sui mercati 

Diciamo comunque che secondo molti esperti analisti del mondo cripto il ban cinese potrebbe aver portato alcuni benefici ai Bitcoin in particolare, che sono la valuta digitale con la maggiore capitalizzazione di mercato.

Questo perché uno dei principali ostacoli che il mondo cripto ha dovuto affrontare negli ultimi anni è legato alla sostenibilità ambientale, che ha allontanato molti investitori spaventati dall’impatto soprattutto del mining. 

La creazione di un Bitcoin avviene attraverso un processo chiamato mining, cioè estrazione, ovvero ci sono una quantità enorme di computer che lavorano insieme e consumano energia elettrica, nel tentativo di risolvere calcoli complessi ed estrarre una moneta.

La Cina prima del ban era la nazione con la più alta concentrazione di attività di mining al mondo, ma è anche una nazione lontana dalla sostenibilità ambientale, dove l’energia prodotta si basa ancora quasi interamente su fonti fossili non rinnovabili.

Il ban alle criptovalute ha fatto però fuggire i miners dalla Cina, gran parte dei quali ha scelto gli USA come nuova dimora e dove buona parte dell’energia prodotta per alimentare il paese e quindi il mining viene da fonti rinnovabili.

Questa spinta verso la sostenibilità ambientale ha il potenziale di attrarre più investitori nel mercato Bitcoin facendo crescere la moneta sul mercato e quindi lievitare il suo prezzo.

Ftse Mib: correzione più dura? ENI, Saipem e Bper, che fare?

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Di seguito riportiamo l’intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.

Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib è tornato a mettre sotto pressione area 27.500 dopo aver fallito l’allungo nei giorni scorsi. Prove tecniche di una correzione più ampia?

Credo che siamo entrati in una dinamica correttiva abbastanza evidente, quindi il mio posizionamento sui mercati è ribassista, anche se non in maniera troppo violenta.

Per quanto riguarda il Ftse Mib in particolare, mi sembra che quella di venerdì sia una seduta di breakout short, con primo target in area 27.250 e obiettivo successivo in area 27.000.

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In caso di violazione anche di questa soglia psicologica non escluderei una discesa di almeno 1.000 punti più in basso. Per ora è un accenno di short, ma ritengo che ci siano i presupposti per assistere a una correzione più ampia del Ftse Mib.

Alla luce di recenti movimenti dl petrolio, quali indicazioni ci può fornire per due titoli oil come ENI e Saipem? 

I settori trainanti di questo periodo vedono anche quello petrolifero tra i protagonisti.

Il petrolio è rimasto uno dei pochi asset strategici ancora con una chiara impostazione rialzista e questo ha permesso di vedere i titoli del settore ben correlati e in ottimo stato di salute.

Nelle ultime ore intravedo una resistenza ormai vicina per il petrolio che mi fa pensare ad un suo ciclo maturo e che si dovrebbe riflettere in prese di beneficio abbastanza consistenti sui titoli del settore.

ENI avrebbe un obiettivo di esaurimento rialzista in zona 13,65 euro che faccio fatica a pensare venga raggiunto nei prossimi giorni.

Qualora il titolo dovesse raggiungere il livello dei 12,8 euro ci presenterebbe una dinamica correttiva abbastanza violenta verso area 12 euro.

Per il momento non ho un posizionamento short su ENI, ma qualora dovesse effettuare una chiusura giornaliera sotto area 12,8 euro, sicuramente proverei la variabile ribassista.

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Il grafico di Saipem è molto meno ben strutturato rispetto a quello di ENI e ciò che mi ha colpito in particolare è che tre giorni fa ha disegnato un perfetto doppio massimo relativo in zona 2,0175 euro.

Questo per me rappresenta una sorta di target price di breve per Saipem, su cui sono già entrato in posizione ribassista ai valori attuali.

Mi aspetto una decelerazione abbastanza consistente, considerando che il titolo si presenta in divergenza ribassista. Per Saipem il primo obiettivo short è a 1,875/1,87, con stop sopra 2,02/2,025 euro.      

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Banco BPM e Bper Banca offrono a suo avviso spunti interessanti sui valori attuali? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Il risiko che si è scatenato nei giorni scorsi ha sicuramente contribuito a sostenere il Ftse Mib, infarcito di titoli del settore finanziario. 

Anche su Banco BPM però inizio ad intravedere dei segnali di potenziale decelerazione.

Va detto che il titolo non ha completato il target rialzista di lungo, ma mi sembra che sia partita una dinamica di decelerazione anche sui bancari.

In particolare Banco BPM ha rotto quota 2,85 euro, supporto dinamico di breve, e teoricamente dovrebbe proiettarsi verso zona 2,7 euro, con un supporto abbastanza interessant a 2,6 euro.

Anche Banco Bpm si caratterizza per un perfetto doppio massimo, quindi la negazione dell’ipotesi ribassista appena descritta sarebbe sopportabile in termini di stop.

Questo perchè sopra 2,93 euro valuterei l’ipotesi correttiva come errata, chiudendo la posizione short.

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Situazione tecnica un po’ differente quella di Bper Banca che è cresciuta bene negli ultimi giorni.

Non ho ancora un segnale short sul titolo, quindi in questo caso mi limito a indicare dei target grafici molto chiari ed evidenti per chi volesse continuare a operare.

Per i rialzisti abbiamo un target in zona 2,065 euro, mentre per i ribassisti vedo un’area di supporto a 1,85 euro prima e poi a 1,7 euro.

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STM si lascia alle spalle un’altra settimana molto volatile. Cosa può dirci di questo titolo?

STM vive una settimana volatile perchè è un perfetto clone del Nasdaq e il minimo segnato nei giorni scorsi in area 42 euro è molto significativo.

Intendo dire con questo che l’eventuale apertura di posizioni short la subordinerei alla violazione di area 42 euro, sotto cui STM potrebbe accelerare verso area 39 euro.

Allo stato attuale non comprerei STM perchè vedo il Nasdaq abbastanza debole-volatile.      

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Telecom snobba il Ftse Mib. Rumor offerta alternativa a KKR

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La settimana si è chiusa in bellezza per Telecom Italia che dopo due sessioni consecutive in calo ha trovato la forza per rimbalzare.

Telecom Italia in direzione opposta al Ftse Mib

Il titolo, dopo aver ceduto ieri tre quarti di punto, oggi ha terminato gli scambi a 0,4513 euro, con un rialzo dello 0,69% e oltre 76 milioni di azioni transitate sul mercato, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 233 milioni.

A tenere sempre alta l’attenzione su Telecom Italia contribuiscono le indiscrezioni che appaiono quasi quotidianamente sulla stampa.

Telecom: CVC sempre interessata al dossier

Il Corriere della Sera riporta che CVC avrebbe ripreso a lavorare sul dossier TIM e avrebbe preso contatti con il Governo per studiare una soluzione che, secondo quanto indicato dall’articolo, possa mettere d’accordo CDP, Vivendi, KKR e gli altri stakeholder.

La proposta sarebbe alternativa a quella di KKR, ma non troppo dissimile e passerebbe dal delisting di TIM e dallo scorporo della rete.

Telecom: focus su intervista al CEO di Santagata

Il Sole 24 ore riporta invece un’intervista al CEO di Telsey, Eugenio Santagata, ex CEO di CY4Gate, che spiega la forte opportunità di crescita dell’azienda, attiva nei servizi di cybersecurity e controllata al 100% da TIM.

Telsey ha realizzato una crescita in volumi del 45% e un miglioramento della redditività nel 2021 ed è pronta a crescere anche inorganicamente nel 2022 (guardando a società di diritto italiano) e ha un piano di assunzioni che mira a raddoppiare i 250 dipendenti attuali.

Il mercato, stimato in circa 2 miliardi di euro, è visto crescere a due cifre e Telsey intende crescere almeno in linea con il mercato.

Telsey è una delle poche società italiane all’interno del perimetro di sicurezza cibernetica.

Telecom Italia sotto la lente di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ricordano che nelle indicazioni sulle digital factories presentate da TIM nel primo semestre del 2021, gli obiettivi su Telsey nella cybersecurity vedevano un target di ricavi superiore ai 200 milioni di euro al 2024, con un obiettivo di EBITDA margin al 25%-30%.

Nessuna modifica intanto ala view di Equita SIM su Telecom Italia, coperto con una raccomandazione “hold” e un prezzo obiettivo a 0,32 euro.  

Bonus da 517 euro a chi sta in casa! Novità per le casalinghe/i

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Finalmente chi si occupa della casa può ottenere il bonus casalinghe! Non una novità qualsiasi, ma una misura utilizzabile sia dalle donne, quanto dagli uomini impiegati h24 nella cura e organizzazione della casa. Al di là dell’aspetto comune rivolto alle casalinghe/i, parliamo della possibilità di poter ricevere una formazione per rafforzare le proprie competenze e arricchire le conoscenze digitali.

Diversamente a quanto ci si può immaginare, si tratta di un’iniziativa particolarmente innovativa, per questo motivo i diversi enti pubblici, privati e associazioni dispongono di un periodo di tempo limitato per presentare i corsi formazione per agganciarsi ai finanziamenti di Stato.

Infatti, tale richieste devono essere inoltrate entro il 31 marzo 2022. Il Governo italiano ha messo in campo una dote finanziaria del valore di 3 milioni di euro per garantire il sovvenzionamento del Fondo casalinghe 2022, abbracciando in pieno le disposizioni presenti nel decreto Legge n. 104/2020. 

Una breve guida al nuovo bonus casalinghe/i 2022. Ti spiegheremo, come funziona questo nuovo incentivo, ma soprattutto per quanto tempo. 

Bonus da 517€ a chi sta in casa! Novità per le casalinghe/i

Un nuovo bonus casalinghe/i per rafforzare le proprie competenze digitali. Ecco, perché i nuovi corsi di formazioni saranno rivolti a valorizzare le conoscenze necessarie per un adeguato uso delle credenziali di accesso ai servizi online. Non a caso saranno indirizzati all’uso dei portali online INPS e INAIL attraverso l’utilizzo delle credenziali di accesso, ovvero tramite lo SPID. Oltre, a rafforzare le conoscenze sui canali di comunicazione, come ad esempio email e chat. 

Il Governo Draghi punta a rafforzare il canale della digitalizzazione, partendo dalle basi, consolidando i concetti attraverso diversi iniziative, volte a rendere maggiormente fruibile l’uso digitale. Al fine di permettere alle casalinghe/i di acquisire le competenze necessarie per un futuro inserimento nel campo lavorativo, oltre a potenziare l’attività necessaria nella cura del lavoro domestico.

Bonus casalinghe 2022: al via i nuovi corsi per rafforzare la digitalizzazione

I vari enti pubblici, privati e associazioni possono presentare l’istanza per l’accesso al fondo entro e non oltre il 31 marzo 202. La programmazione dei corsi formazione viene supportata con finanziamenti di Stato. Né consegue, che entro tale termine di scadenza gli enti interessati dovranno apprestarsi a esibire i progetti di formazione. Dopo tale data scatta l’inammissibilità delle richieste per sforamento dei termini così come previsto dalla normativa. Nell’avviso ufficializzato dal Ministero per le Pari Opportunità sono contenute tutti criteri e le condizioni per il rilascio del finanziamento. 

D’altra parte, è stata inserita nel 2020, ma solamente negli ultimi mesi sono stati tracciati dei traguardi raggiungibili che permetteranno di rendere operativa la misura. 

Secondo quanto si legge da Informazione Fiscale, nel bando sono contenuti le particolarità dei progetti relativi ai corsi di formazione. In ogni caso, i corsi verranno eseguiti in modalità telematica, questo per garantire l’acquisizione immediata di diverse conoscenze, tra cui: 

  • eseguire una ricerca utilizzando diversi motori di ricerca. Individuare la presenza di fake news, procede con l’archiviazione d’informazioni su piattaforme cloud; 
  • produrre dei contenuti digitali, comprendere le norme di copyright
  • approfondire l’uso dei diversi mezzi di comunicazione digitale, come ad esempio email, social e chat;
  • approfondire la procedura d‘installare e quella riferita alla disinstallare dei diversi programmi utilizzabili dal pc. Controllare la presenza della connessione internet. Imparare a risolvere i primi problemi connessi all’uso del pc;
  • approfondire la procedura di protezione dei propri dispositivi, acquisire la giusta competenza per trattare i propri dati, nonché quelli connessi alla propria privacy;
  • approfondire l’uso di diversi servizi disponibili in rete a disposizione dei cittadini. Le prime conoscenze nell’uso delle credenziali SPID, necessarie per accedere a diversi servizi pubblici come INPS, INAIL o Agenzia delle Entrate sino all’importanza nell’utilizzo dei mezzi tracciabili di pagamento;
  • un maggiore approfondimento nella gestione di diversi strumenti digitali, al fine perfezionare il budget domestico attraverso l’acquisizione di una maggiore organizzazione e gestione delle entrate e uscite. 

Il corso di formazione durerà un periodo temporale di 12 mesi, nei quali è richiesta la partecipazione in diversi orari suddivisi nell’arco della giornata, attraverso la gestione di registrazione dei corsi. È ammessa la presenza del tutor. 

Si consiglia la visione del video YouTube di Mondo pensione sui bonus in arrivo nel 2022!

 

Bonus casalinghe/i 2022: nuovi incentivi, ma non per tutti 

Il bonus casalinghe/i è stato introdotto dal decreto Legge n. 104/2020, attraverso qui il Governo italiano ha messo in campo una dote finanziaria del valore di 3 milioni di euro a copertura del Fondo per la formazione individuale. 

Questo fa ben comprendere, che non viene erogato direttamente un contributo del valore presumibile pari a circa 517 euro agli ammessi al beneficio. Ma, il fine della misura punta a rendere operativo i corsi di formazione a favore delle casalinghe/i. 

Nello specifico, riportiamo integralmente le disposizioni presenti nell’articolo 22 che spiega lo scopo dell’istituzione del Fondo, quale:

Promozione di attività di formazione, per di coloro che svolgono attività nell’ambito domestico, iscritte e iscritti all’assicurazione obbligatoria di cui all’articolo 7 della Legge n. 493 del 3 dicembre 1999”.

In altre parole, possono accedere ai corsi le casalinghe/i che risultino in regola con la polizza assicurativa INAIL prossima alla scadenza, fissata per la data del 31 gennaio 2022. 

Inoltre, sempre secondo quanto riportato nell’articolo 22, il fine della creazione del Fondo è rivolto a garantire “l’acquisizione di competenze digitali, funzionali all’inserimento lavorativo e alla valorizzazione delle attività di cura.”

Sono in possesso dei requisiti e condizioni previste dalla normativa le casalinghe/i possono accedere alla formazione dei corsi individuali sul mondo digitale, con l’obbiettivo di assimilare le competenze basilari per la ricerca di un’attività lavorativa e, nello stesso tempo, potenziare l’attività nella cura del lavoro domestico.

Mancano ancora le direttive sulle modalità di accesso ai corsi di formazione per le casalinghe/i. 

Bonus casalinghe 2022 e INAIL 

Per poter partecipare al bonus casalinghe/i 2022 è necessario essere in regola con il pagamento dell’assicurazione contro gli infortuni domestici. Si tratta, di un’assicurazione messa a regime dall’INAIL per garantire un sostegno economico laddove dovesse verificarsi un incidente di natura domestico, come ad esempio l’uso di coltelli, ma anche di diversi accessori idonei alla pulizia della casa possono ledere colui che li maneggia procurando anche delle lesioni serie. 

Per questo motivo, le casalinghe/i possono ricevere un contributo economico del valore di 517 euro, corrisposto dall’INAIL come premio assicurativo sulla quota versata annualmente del valore di 24 euro. 

È importante comprendere che questa misura non è accessibile a tutti, ma è subordinata dalla presenza dello svolgimento della cura del lavoro domestico a tempo pieno. Inoltre, come tutte le misure prevede dei criteri e delle condizioni disposte dalla normativa. 

Infine, l’INAIL garantisce l’esonero dell’assicurazione domestica a tutti coloro che possiedono un reddito annuo non più alto del valore di 4.648 euro annui. In presenza di un nucleo familiare numeroso, il limite reddituale non deve risultare più alto di 9.296 euro annui. 

Ultim’ora: proteste in Kazakistan, la Russia interviene!

Le autorità in Kazakistan hanno dichiarato che 164 persone hanno perso la vita nei tumulti che hanno scosso il paese nelle ultime settimane, tra cui tre bambini. Il ministero della salute ha detto che 103 delle morti sono avvenute in Almaty, la città più grande del paese e il centro della violenza delle scorse giornate. 

Dopo gli episodi di violenza peggiori avvenuti nella storia trentennale del Kazakistan indipendente, la situazione si è calmata sia in Almaty che in altre città la scorsa domenica. Le autorità hanno detto che hanno riacquisito il controllo sul paese e che tutto sarebbe tornata alla normalità nei giorni successivi.   

Tuttavia, il viceministro della difesa, Sultan Gamaletdinov, ha detto sempre domenica che una “operazione antiterroristica” era ancora attiva e sarebbe continuata “finché i terroristi saranno completamente eliminati e l’ordine costituzionale sarà reinstaurato nella repubblica del Kazakistan”.  

Il numero di persone detenute al momento dalla polizia continua a salire, con la polizia che ha dichiarato di avere effettuato al momento quasi 8000 arresti. L’ufficio del presidente ha detto che le forze dell’ordine hanno riconquistato il controllo degli edifici amministrativi con truppe russe che sorvegliano le strutture chiave. 

Ma perché sono iniziate le proteste in Kazakistan? 

Le proteste sono iniziate quando il governo ha rimosso i massimali di prezzo dal gas di petrolio liquefatto (GPL). Molti cittadini kazaki avevano acquistato macchine a GPL proprio perché era più economico di altri carburanti. Il governo ha però dichiarato che i massimali di prezzo stavano portando a delle carenze di GPL e non si potevano più aumentare le forniture.  

La decisione di rimuovere il tetto massimo di prezzo ha fatto dunque raddoppiare i prezzi del carburante e nonostante il paese abbia una delle riserve di petrolio più grandi al mondo, la ricchezza derivatane non ha mai raggiunto i suoi cittadini che guadagnano in media meno di 2500 dollari all’anno. 

I manifestanti sembrano avere anche altri risentimenti. Alcuni hanno infatti urlato il nome di Nazarbayev cercando di far distruggere una sua statua in bronzo.  

Perché i protestanti non vogliono Nazarbayev al governo in Kazakistan 

Per quasi tre decenni dopo la sua indipendenza, il paese è stato guidato da Nursultan Nazarbayev, un ex membro del Politburo del partito comunista con forti legami con Vladimir Putin.  

Come presidente, Nazarbayev si era focalizzato sulla riforma economica mentre continuava a respingere mosse per introdurre maggiore democrazia nel sistema kazako.  

Dopo essersi ritirato dalla carica di presidente, Nazarbayev ha comunque continuato ad avere una posizione forte all’interno del governo come direttore del Consiglio di Sicurezza del Kazakistan. Sembra anche che il politico stia preparando sua figlia Dariga come futura leader, secondo alcuni osservatori intervistati dalla BBC

 L’Europa condanna il Kazakistan    

Domenica è arrivata anche una condanna su come il governo kazako ha gestito la crisi, mentre la Francia ha rivelato che i ministri degli esteri europei si sarebbero riuniti questa settimana.

“[Discuteranno] misure che l’Europa potrebbe mettere in atto per far passare un messaggio: non potete schiacciare la gente, i manifestanti, per essersi ribellati contro il costo della vita,” ha detto Clèment Beaune, il ministro francese per gli affari europei a CNEWS

Il segretario di stato degli Stati Uniti, nel frattempo, ha criticato l’ordine di “sparare a vista” che il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha detto di aver dato. “Questo è qualcosa che rifiuto del tutto. L’ordine di sparare a vista, nella misura in cui esiste, è sbagliato e dovrebbe essere revocato,” ha detto Anthony Blinken alla ABC. “Siamo molto preoccupati per lo stato di emergenza che è stato dichiarato [in Kazakistan].” 

Venerdì, Tokayev ha infatti dato l’ordine di sparare per uccidere senza avvertimento e ha detto che Almaty è stata attaccata da un gruppo di 20 mila “banditi e terroristi”.  

Cosa è successo durante le proteste 

Mercoledì scorso, gli scontri violenti sono iniziati, gruppi di persone hanno occupato l’aeroporto e assalito gli edifici governativi. Persone che si trovavano a manifestare hanno riportato di aver visto gruppi organizzati violenti prendere il controllo delle proteste. 

Tokayev ha anche licenziato due responsabili della sicurezza domenica, intensificando una pulizia generale nelle agenzie di sicurezza nazionale. I funzionari rimasti senza lavoro, Marat Osipov e Daulet Ergozhin, erano i secondi dell’ex capo dell’intelligence Karim Massimov, primo ministro per due volte e adesso sotto arresto per sospetto tradimento. 

Erzhan Kazykhan, un consigliere del presidente, ha pubblicato un video in inglese lo scorso sabato, accusando alcuni partiti nell’occidente di aver mal interpretato gli eventi.

“Purtroppo, le manifestazioni pacifiche in Almaty e altre regioni sono state sabotate da attentatori e gruppi terroristici sia locali che esterni che parlavano lingue straniere.” 

Le autorità non hanno ancora condiviso alcuna prova dell’effettivo coinvolgimento di “terroristi” di forze straniere. Domenica la televisione locale ha però mostrato la video confessione di un uomo coperto di lividi che ha dichiarato di essere stato pagato per venire dal vicino Kirghizistan e prendere parte nelle proteste. 

Tuttavia, molti spettatori dal Kirghizistan hanno velocemente identificato l’uomo come un famoso musicista jazz che si trovava spesso in tour in Kazakistan e hanno espresso dei dubbi che possa essere effettivamente un rivoltoso.  

Disaccordi interni prima dell’intervento della Russia 

I report di possibili lotte interne alle élite kazake che stanno guidando le rivolte sembrano più plausibili secondo la BBC.  

Alcune fonti hanno sottolineato il recente disaccordo creatosi fra l’attuale presidente Tokayev e le figure vicine invece al suo predecessore, Nursultan Nazarbayev, che ha guidato il paese dall’indipendenza nel 1991 fino al 2019 e ha scelto personalmente Tokayev come suo successore. 

Nazarbayev detiene ancora il titolo onorifico di leader della nazione e la capitale era stata rinominata Nur-Sultan in suo onore alle sue dimissioni nel 2019. Tokayev lo ha rimosso però da ogni incarico di potere proprio in questi giorni di tumulto.  

Molti manifestanti hanno urlato, “Vecchio, vattene!” riferendosi a Nazarbayev, mentre nella città di Taldykorgan, una sua statua è stata abbattuta. La rabbia sembra scaturire dall’enorme ricchezza che lui e la sua famiglia hanno e la sua influenza sulla scena politica del paese.  

Il segretario dell’ufficio stampa di Nazarbayev ha dichiarato che l’ex presidente si trova ancora nel paese e sostiene Tokayev, anche se Nazarbayev non ha parlato né è comparso in pubblico dall’inizio delle proteste.   

L’ex primo ministro Akezhan Kazhegeldin ha dichiarato che Tokayev doveva togliere ogni dubbio riguardo a chi era effettivamente al comando. Kazhegeldin ha infatti detto alla stampa:  

“Penso che molte persone sui social media, stiano ancora criticando e spargendo la voce che il presidente è solo un burattino di Nazarbayev, che Nazarbayev è in realtà dietro a tutto e lo sta manipolando.” 

L’intervento della Russia in Kazakistan  

La situazione diventa ancora più complessa se si considera che Tokayev a richiesto mercoledì scorso di stringere un’alleanza militare con la Russia, la Collective Security Treaty Organization (CSTO), per poter ricevere truppe nel suo paese.  

L’accordo è stato preso nel giro di poche ore e 2500 truppe, prevalentemente russe, sono state messe in campo. Le truppe hanno poi annunciato il loro ritiro dopo il raffreddarsi delle proteste questa settimana.  

Il presidente del Kazakistan ha affermato che le recenti dimostrazioni violente che hanno scosso il paese sono state “un tentato colpo di stato” da parte di “combattenti armati”, aggiungendo che le sue forze non aprirebbero mai il fuoco su dei manifestanti pacifici.  

Secondo il presidente, infatti, le proteste sono state portate avanti da “terroristi” organizzati tra cui “Islamisti”, “criminali”, “sobillatori” e “delinquenti”.        

“Gruppi di combattenti armati che stavano aspettando per il momento giusto per entrare in azione. Il loro obiettivo è ormai chiaro… equivale ad un tentato golpe,” ha detto il presidente Kassym-Jomart Tokayev.