Cassa integrazione: novità INPS per ammortizzatori sociali!

Il Governo Draghi ha introdotto nuovi ammortizzatori sociali con la nuova cassa integrazione. Ecco chi potrà richiederli subito e come cambiano gli importi.

L’approvazione e la pubblicazione del Decreto Sostegni ter è avvenuta soltanto pochi giorni fa, ovvero a partire dall’entrata in vigore del decreto-legge numero 4 del 27 gennaio 2022, ponendo le basi per l’elaborazione di nuovi aiuti economici in favore di alcune categorie di lavoratori e di datori di lavoro.

A questo proposito, il Governo italiano attualmente guidato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha deciso di orientare alcuni degli interventi che erano stati inseriti nella Legge di Bilancio 2022 in favore delle categorie di lavoratori e di datori di lavoro che sto stati più duramente colpiti dalle conseguenze legate all’emergenza epidemiologica del Coronavirus.

Per questo motivo, attraverso la circolare numero 18 pubblicata lo scorso primo febbraio 2022 da parte del’Istituto Nazionale Previdenza Sociale mira proprio a fornire tutte le indicazioni e le informazioni necessarie per poter chiarire tutti gli aspetti legati ai nuovi ammortizzatori sociali e ai nuovi trattamenti di integrazione salariale.

In questo senso, all’interno del seguente articolo, andremo ad approfondire nel dettaglio quali sono le caratteristiche dei nuovi ammortizzatori sociali e dei nuovi trattamenti previsti nei confronti di alcune categorie di lavoratori, offrendo anche una panoramica degli importi dei trattamenti, le modalità ed i termini previsti per l’erogazione.

Per tale motivazione, nei prossimi paragrafi, saranno anche forniti i dettagli in relazione al campo di applicazione della cassa integrazione, in particolare sia per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria che la cassa integrazione straordinaria.

Novità cassa integrazione: il quadro normativo 

Quando si parla della nuova cassa integrazione INPS e dunque dei relativi trattamenti predisposti nei confronti dei lavoratori e dei datori di lavoro e gli altri ammortizzatori sociali previsti per l’intero anno 2022, è importante comprendere al meglio anche l’intero quadro generale e il contesto normativo entro cui si pongono tali novità.

A questo proposito, infatti, è necessario sottolineare che le disposizioni legate all’approvazione della nuova cassa integrazione e dei vari trattamenti di integrazione non fanno soltanto riferimento alle novità che sono state inserite già in precedenza dalla legge numero 234 pubblicata in Gazzetta Ufficiale nella data del 30 dicembre 2021.

Effettivamente, la Legge di Bilancio 2022 ha costituito un primo passo da parte della squadra di Palazzo Chigi con l’obiettivo di riordinare al meglio la normativa ordinaria in relazione agli aspetti legati agli ammortizzatori sociali. In particolare, sono soprattutto i commi compresi da 191 a 257 relativi all’articolo 1 della nuova Manovra finanziaria a concentrarsi su questa tipologia di trattamenti sociali ed aiuti verso i lavoratori ed i datori di lavoro.

Successivamente, invece, l’esecutivo italiano ha deciso di elaborare il nuovo decreto-legge numero 4 pubblicato in data 27 gennaio dell’anno in corso, il quale ha preso il nome di Decreto Sostegni Ter. 

A questo proposito, l’obiettivo della squadra capitanata dal premier italiano Mario Draghi era proprio quello di riuscire ad offrire una maggiore panoramica di tutte le misure di natura urgente che sono state elaborate al fine di sostenere maggiormente non soltanto gli operatori del contesto economico, dei servizi territoriali e della salute ma anche i lavoratori nonché i datori di lavoro, i quali sono stati più duramente colpiti dalla crisi conseguente all’esplosione dei contagi da Coronavirus in Italia. 

Cassa integrazione e ammortizzatori sociali: le novità del 2022 

Dunque, come annunciato già all’interno dei precedenti paragrafi del seguente articolo, la recente Legge di Bilancio 2022 pubblicata nel Supplemento ordinario numero 49/L alla Gazzetta Ufficiale numero 310 in data relativa al 31 dicembre dello scorso anno, ha fornito una serie di indicazioni volte al riordino delle norme ordinarie predisposte per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali.

In questo contesto, si fa riferimento in maniera particolare alle modifiche e alle integrazioni che la squadra dell’esecutivo di Mario Draghi ha deciso di apportare in riferimento al testo normativo sugli ammortizzatori sociali e sulla cassa integrazione, contenuto all’interno del decreto legislativo numero 148 del 2015.

A questo proposito, all’interno della nuova circolare INPS numero 18 pubblicata lo scorso primo febbraio 2022, le novità legislative che sono state apportate con la nuova Manovra finanziaria e con il Decreto Sostegni Ter hanno predisposto una serie di cambiamenti che avranno delle conseguenze esclusivamente per quanto riguarda le richieste dei trattamenti, il cui inizio della sospensione oppure della riduzione della prestazione lavorativa si è verificata a partire dal primo gennaio del nuovo anno. 

Dunque, occorre evidenziare che tali modifiche non riguardano quindi in alcun modo quelle richieste che sono state compilate e trasmesse da parte dei lavoratori italiani o dai loro lavori di lavoro durante i periodi plurimensili che fanno riferimento agli anni 2021-2022.

Chi sono i fortunati che possono accedere all’integrazione salariale

Sulla base delle disposizioni contenute all’interno della nuova Legge di Bilancio è stata di fatto ulteriormente ampliata la platea di cittadini che sono intesi come possibili destinatati delle integrazioni salariali, i quali finora erano stati esclusi dalla possibilità di accedere ad un nuovo trattamento e ammortizzatore economico.

Effettivamente, con la pubblicazione dell’articolo 1 e in particolare dei commi 191 e 192, la squadra dell’esecutivo ha apportato un’importante modifica per quanto riguarda gli articoli 1 e 2 del decreto legislativo numero 148 dell’anno 2015.

In questo contesto, è stato stabilito che potranno accedere ai trattamenti di integrazione salariale, ovvero la cassa integrazione ordinaria ma anche la cassa integrazione straordinaria, così come anche alle tutele economiche che rimandano ai Fondi di solidarietà bilaterale e a quelli di integrazione salariale anche altre categorie di lavoratori. In particolare, sono stati aggiunti all’elenco di possibili beneficiari dei nuovi ammortizzatori sociali anche i lavoratori a domicilio nonché i lavoratori che sono stati assunti in forma di apprendistato.

In questo senso, come ricordato anche dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, all’interno del primo paragrafo della recente circolare numero 18 del primo febbraio, potranno accedere ai trattamenti di integrazione salariale tutti quei lavoratori che sono stati coinvolti dalla riduzione oppure dalla cessazione della propria prestazione lavorativa a partire dal periodo del primo gennaio in poi, tutti i lavoratori che risultano avere un contratto anche di apprendistato di qualsiasi categoria. 

Al fine di comprendere al meglio quali sono le categorie dei lavoratori che potranno effettivamente accedere alla nuova cassa integrazione INPS nel 2022, sarà necessario consultare il secondo paragrafo legato alla circolare INPS del primo febbraio, in cui sono stati indicati tutti i dettagli e tutte le categorie inserite all’interno della nuova Legge di Bilancio 2022.

Cassa integrazione INPS 2022: quali sono nuovi importi 

Dunque, una volta compresi chi saranno effettivamente i cittadini che potranno accedere alla nuova cassa integrazione salariale, sia che si tratti di quella guadagni che quella straordinaria, è importante anche capire di quali importi si tratta e come saranno erogati tali importi da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.

A questo proposito, l’Istituto INPS riconosce che, nei casi in cui avviene una cessazione oppure una riduzione dell’orario lavorativo di un cittadino che rientra nella categoria di potenziali beneficiari della cassa integrazione, egli avrà diritto a ricorrere ai trattamenti di integrazione salariale.

In questo senso, viene previsto un unico massimale, il quale risulta essere molto più elevato rispetto a quello predisposto per l’anno precedente che corrispondeva all’importo di 1.199,72 euro. Si tratta di un importi che sarà poi rivalutato sulla base delle rilevazioni e delle statistiche fornite da parte dell’ISTAT di anno in anno.

In questo contesto, occorre anche evidenziare che l’importo che sarà percepito dai cittadini in riferimento alla cassa integrazione oppure agli altri ammortizzatori sociali sarà elaborato da parte dell’Istituto INPS senza prendere in considerazione la retribuzione che veniva effettivamente percepita da parte del lavoratore ogni mese.

Quando e come avvengono i pagamenti della cassa integrazione INPS nel 2022

Una volta chiarite anche le indicazioni che saranno rispettate da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nel momento in cui sarà necessario definire gli importi spettanti a ciascuno dei lavoratori aventi diritto ad accedere ai trattamenti di integrazione salariale e dunque anche alla cassa integrazione, ora occorre anche riprendere il quadro generale di riferimento per quando riguarda non soltanto le modalità che saranno predisposte al fine di erogare il sostegno economico.

Infatti, è importante anche conoscere al meglio quali sono i termini previsti per quanto riguarda il rimborso delle prestazioni erogate nei confronti dei lavoratori.

Effettivamente, l’articolo 1, al comma 196 relativo alla recente Manovra economica approvata per l’anno in corso da parte della squadra dell’esecutivo capitanata da Mario Draghi pone al centro dell’attenzione anche dei nuovi termini decadenziali che dovranno essere necessariamente rispettati da parte dell’Istituto al fine di provvedere al pagamento dei trattamenti economici che dovranno avvenire attraverso la modalità del pagamento diretto.

Nello specifico, è stato previsto che nei casi in cui si tratti di una richiesta legata al pagamento diretto della prestazione economico, è il datore di lavoro che dovrà provvedere alla trasmissione dell’intera documentazione e di tutti i dati che sono ritenuti necessari ai fini di provvedere al pagamento dell’ammortizzatore sociale.

A questo proposito, il datore di lavoro in questione avrà tempo fino alla fine del secondo mese, dunque entro sessanta giorni, a partire dalla data in cui è stato collocata l’integrazione salariale. 

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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