Dove conviene lasciare il TFR? Tassazione, agevolazioni e opzioni disponibili

Dove conviene lasciare il TFR? Ecco un'analisi dettagliata delle opzioni disponibili per i lavoratori dipendenti del settore privato.

Il TFR rappresenta una somma di denaro che viene accumulata durante l’intero periodo lavorativo di un dipendente e viene erogata al termine del rapporto di lavoro.

I lavoratori del settore privato in Italia hanno la possibilità di decidere come gestire il proprio TFR, con opzioni che includono l’adesione a una forma pensionistica complementare o il lasciarlo in azienda. La scelta da compiere è importante, poiché influenzerà le future pensioni e il reddito al momento della pensione. Esaminiamo da vicino le soluzioni disponibili e le discriminanti principali in fatto di tassazione e agevolazioni fiscali.

Destinazione del TFR in via definitiva a una forma pensionistica complementare

Se un lavoratore decide di destinare in via definitiva il proprio TFR a una forma pensionistica complementare, come un fondo pensione, deve compilare il modello TFR2 e aderire a tale forma di previdenza.

Questa scelta è irrevocabile e comporta il trasferimento del TFR accumulato al fondo pensione prescelto. Sebbene questa opzione possa comportare un beneficio pensionistico potenzialmente più elevato in futuro, è importante valutare attentamente i rendimenti e i costi associati a ciascuna forma pensionistica complementare disponibile.

Lasciare il TFR in azienda senza aderire a una forma di previdenza complementare

Un’altra scelta possibile per i lavoratori dipendenti è quella di lasciare il TFR presso l’azienda senza aderire a nessuna forma di previdenza complementare. Questa opzione consente al lavoratore di mantenere il proprio TFR all’interno dell’azienda, con la possibilità di modificarla in qualsiasi momento.

In caso di mancata scelta esplicita da parte del lavoratore, il TFR viene automaticamente destinato al fondo pensione previsto dal contratto collettivo di lavoro o, se non ne è previsto uno, al fondo pensione residuale stabilito dalla normativa. Bisogna, quindi, necessariamente indicare la propria preferenza.

Mantenimento del TFR con il nuovo datore di lavoro

Nel caso in cui un lavoratore abbia scelto di lasciare il TFR in azienda nel suo precedente rapporto di lavoro e successivamente inizi un nuovo rapporto di lavoro con un diverso datore, il nuovo datore di lavoro manterrà la scelta precedente del lavoratore riguardo al TFR. Tuttavia, il lavoratore ha la possibilità di rivedere la scelta in qualsiasi momento e di destinare il TFR futuro a una forma pensionistica complementare.

Variazione del rapporto di lavoro e scelta di una nuova forma pensionistica complementare

Se una variazione del rapporto di lavoro comporta la perdita dei requisiti di partecipazione al fondo pensione scelto precedentemente e il lavoratore non ha riscattato completamente la sua posizione individuale maturata, il lavoratore deve indicare al nuovo datore di lavoro a quale forma di previdenza complementare desidera conferire le quote di TFR futuro.

In questo caso, il lavoratore ha sei mesi dalla data di assunzione per manifestare la sua volontà.

Tassazione del TFR: Aliquote IRPEF e agevolazioni dei fondi pensione

Ora entriamo più nel merito del dove conviene lasciare il proprio TFR, se in azienda o fondo pensione, in base alla tassazione. Infatti, la scelta della destinazione del TFR comporta anche implicazioni fiscali significative.

Pertanto, esaminiamo attentamente le aliquote IRPEF applicate al TFR lasciato in azienda e le agevolazioni fiscali associate ai fondi pensione.

  • Tassazione del TFR lasciato in azienda

Se il lavoratore decide di lasciare il TFR in azienda e successivamente lo riscuote, la tassazione avviene come reddito da lavoro dipendente. Le aliquote IRPEF che si applicano al TFR riscosso variano da un minimo del 23% fino a un massimo del 43%. Queste aliquote dipendono dal reddito complessivo del lavoratore e dalla fascia di appartenenza.

  • Agevolazioni fiscali dei fondi pensione

Se il lavoratore decide di destinare il TFR a una forma pensionistica complementare, i rendimenti accumulati all’interno del fondo pensione beneficiano di una tassazione agevolata. I contributi versati al fondo pensione sono deducibili dal reddito complessivo del lavoratore, riducendo così l’imponibile fiscale. Inoltre, i rendimenti generati all’interno del fondo pensione sono esenti da imposta sui redditi (IRPEF) fino al momento del riscatto.

È importante tenere presente che la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione può variare a seconda del regime fiscale in vigore e delle normative specifiche. Diventa, a questo punto, basilare imparare a capire la relazione tra calcolo, tassazione e pagamento del TFR.

La tassazione del TFR è indubbiamente un aspetto fondamentale da considerare nella scelta della destinazione. Mentre il TFR lasciato in azienda è soggetto a tassazione come reddito da lavoro dipendente, i fondi pensione offrono agevolazioni fiscali, inclusa la deducibilità dei contributi e l’esenzione dai rendimenti generati all’interno del fondo.

Valutare attentamente l’impatto fiscale delle diverse opzioni e tutte le altre caratteristiche può contribuire a prendere una decisione informata e ottimizzare la gestione del proprio TFR.

Robert Sanasi
Robert Sanasi
Copywriter. Classe 1981. Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione all'Università di Lecce per poi trasferirmi all'estero e lavorare nelle grandi aziende del digitale. Ho vissuto in Irlanda, Francia, Polonia e Slovacchia. La mia passione per la scrittura mi ha portato a scrivere e pubblicare romanzi di narrativa in Italia e Inghilterra e a specializzarmi nel Content e Copywriting in italiano e inglese. Amo la letteratura, il cinema, la musica rock e il calcio. Tornato a casa in Salento in pianta stabile, lavoro da remoto.
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