Contratto di lavoro a chiamata e Naspi sono compatibili? Limiti, requisiti e condizioni

Mentre si percepisce la Naspi si può lavorare con contratto di lavoro a chiamata? Sono compatibili? Requisiti e limiti da rispettare.

Quando si perde involontariamente il lavoro si può chiedere l’indennità di disoccupazione, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge. La Naspi è un’indennità di disoccupazione rivolta, principalmente, ai lavoratori dipendenti, e, quindi, con contratto di lavoro subordinato.

Uno dei requisiti da soddisfare consiste nello stato di disoccupazione e, infatti, nel momento in cui inizia un nuovo lavoro, il diritto a ricevere l’indennità decade.

Cosa accade quando un lavoratore beneficiario della Naspi inizia un lavoro con contratto a chiamata? Il beneficio decade?

Spieghiamo cos’è e com’è disciplinato il contratto a chiamata, elenchiamo quali sono i requisiti di accesso all’indennità di disoccupazione e andiamo ad analizzare se i due sono compatibili.

Cos’è la Naspi

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) è un’indennità di disoccupazione che viene erogata ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro.

Istituita con il Decreto legislativo n. 22 del 2015, è un ammortizzatore sociale particolarmente importante per il mondo del lavoro, in quanto i lavoratori possono richiedere all’Inps l’indennità, che viene erogata in misura pari al 75% del salario medio mensile, in base alle retribuzioni lorde percepite durante gli ultimi 4 anni.

Come abbiamo detto, si tratta di un’indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente il posto di lavoro. Spetta anche agli apprendisti, ai soci lavoratori di cooperative, al personale artistico con contratto di lavoro subordinato e ai dipendenti a tempo determinato delle PA.

Per poter beneficiare della Naspi, lo stato di disoccupazione deve essere involontario e il rapporto lavorativo deve essere cessato a seguito di dimissioni (per giusta causa) o a seguito della risoluzione contrattuale. Bisogna rispettare, inoltre, il requisito retributivo: per beneficiare dell’indennità di disoccupazione bisogna aver maturato almeno 13 settimane di contributi versati durante i 4 anni precedenti.

Cosa fare per ottenere la Naspi? Se si rispettano tutti i requisiti, per beneficiare della prestazione bisogna presentare domanda telematicamente all’Inps entro 68 giorni.

Cos’è il contratto a chiamata

Il contratto di lavoro intermittente, più ampliamente conosciuto con il nome di contratto a chiamata, è una formula contrattuale che si utilizza sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.

Il tratto distintivo di questo contratto consiste nel fatto che il lavoratore opera solo su chiamata, ovvero al bisogno, quando la prestazione lavorativa viene richiesta dal datore di lavoro. A differenza delle altre tipologie contrattuali, infatti, il datore di lavoro può chiamare il lavoratore solo in base alle proprie necessità e senza sottostare, di fatto, a nessun obbligo di continuità nello svolgimento della mansione.

Il contratto di lavoro a chiamata è molto utilizzato in alcuni settori lavorativi, quando i datori di lavoro hanno bisogna dei lavoratori dipendenti solo in modo discontinuo. Si tratta di contratti frequenti soprattutto nel mondo della ristorazione oppure per le attività che ricercano lavoratori notturni, custodi oppure guardiani.

I lavoratori assunti con questa particolare formula contrattuale possono lavorare sia pochi giorni al mese che molti, in base alle richieste del datore di lavoro.

Naspi e contratto a chiamata sono compatibili?

Può capitare di ricevere una proposta di lavoro con un contratto intermittente e avere qualche dubbio su accettare o meno per non rischiare di perdere la Naspi. Il lavoro a chiamata non offre molte certezze, in quanto si viene chiamati solo per i giorni in cui è necessario al datore di lavoro per lo svolgimento di quella mansione. Bisogna sapere allora se la Naspi e il contratto a chiamata sono compatibili tra loro.

È possibile continuare a percepire la disoccupazione e accettare un contratto di lavoro a chiamata contemporaneamente? In base alla disciplina, chi sta percependo l’indennità di disoccupazione può svolgere contemporaneamente un’attività lavorativa a chiamata, senza perdere il sussidio.

Ciò è permesso, in quanto il contratto a chiamata non garantisce al cittadino un apporto economico sufficiente e sicuro tanto da potergli garantire il sostentamento, soprattutto quando la prestazione richiesta dura per brevi periodi.

Per non perdere il sussidio di disoccupazione, entro 30 giorni si deve comunicare all’Inps l’assunzione e indicare il reddito presunto annuo che si dovrebbe percepire. In questo modo, non si perde il sussidio e l’Inps rimodula l’importo spettante. Le regole sono, sostanzialmente, semplici e nel caso in cui percepisce la Naspi e, nello stesso tempo, svolge un lavoro con contratto intermittente, le due sono compatibili a condizione che vengano seguiti gli obblighi sopra indicati.

Un altro caso di compatibilità riguarda il lavoro occasionale: la Naspi è cumulabile per intero con i compensi derivanti dallo svolgimento dall’attività di lavoro occasionale.

Ricapitolando, rispettando le indicazioni sopra indicate è possibile continuare a ricevere la disoccupazione anche svolgendo contemporaneamente un lavoro con contratto a chiamata.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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