Fondo pensione va dichiarato nell’ISEE 2022?

Il fondo pensione si deve dichiarare nell'ISEE 2022? Quando inserire la rendita integrativa nella DSU? Dove inserire i fondi nell'ISEE? Deducibilità imposte.

Rischio di perdere il vantaggio dell’ISEE basso se indico i fondi pensioni? Quando non è necessario inserire il fondo pensione nella Dichiarazione sostitutiva unica (DSU). 

Quando con la previdenza complementare si ottiene un vantaggio significativo sulle tasse da versare? Se la rendita pensione è maturata prima del 2007 non c’è l’obbligo d’inserire la quota nella dichiarazione ISEE?

Un quesito molto importante, specie considerato che la presenza del fondo pensione nell’indicatore ISEE potrebbe far lievitare la dichiarazione, con non poche conseguenze. 

Parlare dei fondi pensione significa far riferimento a una vasta gamma di possibilità, specie considerando che esiste una vasta scelta di fondi pensione, come ad esempio: fondo pensione negoziale, aperti, di tipo assicurativo o preesistenti. 

Un panorama di possibilità aperto a tutti i lavoratori, per cui possono richiedere l’adesione a un fondo pensione sia i lavoratori appartenenti al comparto pubblico che privato, ma anche liberi professionisti, autonomi e occasionali. Ecco, perché, appare molto importante capire se e quando vanno inseriti nella della Dichiarazione sostitutiva unica (DSU). 

In particolare, risponderemo alla domanda di Antonio che si chiede: “Quale importo del fondo pensione va riportato nell’ISEE?”. 

Fondo pensione va dichiarato nell’ISEE 2022?

Il legislatore ha inserito l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) come strumento per individuare la condizione economica delle famiglie.  Per poter sviluppare l’ISEE è necessario procedere con il calcolo della Dichiarazione sostitutiva unica, comunemente individuata nella sigla DSU.

Un passaggio quasi obbligato per il fondo pensione, se sussistono le condizioni. Vanno considerati due aspetti, il primo si riferisce alle imposte deducibili. L’altro punto riguarda la parte oggetto di dichiarazione, meglio spiegata nel paragrafo successivo. 

Un vincolo che come sottolineato dall’INPS si accende nel momento in cui si attiva la quiescenza per la pensione o, ancora, per essere più precisi quando il pensionato si accinge a incassare la rendita collegata al fondo pensione.

D’altra parte, la presenza di somme distribuite dal fondo pensione alla voce forma di capitale non incide in questo contesto. 

Il discorso è molto ampio, in linea generale il fondo pensione garantisce l’accesso a una quota accantonata nel corso degli anni dal lavoratore, uno strumento necessario per assicurarsi una pensione almeno dignitosa. In altre parole, si tratta di un vantaggio prodotto dallo stesso lavoratore ancor prima di eseguire i conteggi che portano a orientarsi su una formula previdenziale

In merito a quest’ultimo punto, appare particolarmente importante sapere come uscire prima dal lavoro, vantaggi e condizioni evidenziali nell’articolo realizzato dalla collega Sharon Zaffino disponibile qui. 

Nello stesso tempo, non si può non tener conto dello strumento voluto dal Governo italiano per fotografare lo stato patrimoniale dei cittadini. L’ISEE, infatti, serve ai cittadini per accedere alle varie forme sociali, innescate dall’Esecutivo come sostegno al reddito. 

Per le famiglie avere un reddito annuo basso prodotto dall’indicatore ISEE, significa aver la possibilità di ottenere senza difficoltà tutti i benefici economici, nonché le agevolazioni previste per l’anno in corso.

Ecco, perché, rientrare in limiti reddituale permette di abbracciare non poche facilitazioni. Gli utenti nella dichiarazione riportano i redditi del nucleo familiare, l’eventuale presenza di rendite prodotte dal fondo pensione, i beni mobili e immobili, la giacenza media di conto corrente bancari e postali oltre che a quella dei titoli, investimenti e così via.  

Perché si partecipa a un fondo pensione? Rappresenta un valido piano di accumulo. Basti pensare che, il più delle volte anticipa la fase del pensionamento. Oltre tutto, si ottiene un notevole risparmio sul pagamento delle tasse. 

Quando e se inserire il fondo pensione nell’indicatore ISEE? 

In particolare risponderemo alla domanda di Antonio: 

“Ho un piano pensionistico in scadenza il 2032. Allo stato dei fatti le condizioni poste in esser all’atto della sottoscrizione del piano pensionistico mi consentono di prelevare il 30% sull’importo complessivo regolarmente versato, a cui segue una tassazione.

A questo punto, mi preme sapere se il fondo pensione va dichiarato nell’ISEE, ma soprattutto qual è l’importo. Mi spiego meglio del fondo pensione devo inserire nella dichiarazione l’importo totale o parziale riferito alla rendita vitalizia? In attesa di una sua risposta, cordialmente la saluto”. 

Dalle linee guida presentate dall’INPS sugli elementi basilari per la compilazione della DSU, sono presenti indicazioni ben dettagliate in merito alla questione dei fondi pensioni. Come evidenziato anche dal Ministero del lavoro, i fondi pensioni vanno riportati nella dichiarazione ISEE, nel momento in cui l’intestatario si trova nella posizione di pensionamento, oppure, quando sceglie il pagamento della rendita distribuita dal fondo pensione. 

Seguendo la guida per le direttive sulla compilazione per la DSU, nel riquadro al punto 6.1 specifico per l’indicazione del quadro reddituale, vengono riportate in chiaro le indicazioni riferite alla previdenza complementare. In particolar modo il riferimento cade sulle rendite maturate ed erogate dal 1° gennaio 2007. 

Nell’ipotesi in cui, il contribuente riceve una rendita deve procedere indicando nel reddito, il residuo del capitale al netto dell’anticipazione, quindi riportare l’importo riferito al reddito seguendo le disposizioni previste nelle annotazioni del CUD 2021 con il codice AX. 

Nel medesimo riquadro, si precisa che non vanno inserite nella dichiarazione le prestazioni rilasciate sotto la struttura di forma di capitale.

In sostanza, i momenti legati ai fondi pensioni sono due, il primo passaggio è il cumulo delle risorse che confluiscono nel fondo pensione integrativo. Il secondo passaggio è quello del pagamento della pensione integrativa.

Nella prima parte vengono attivi i benefici fiscali, di conseguenza la fase di cumulo gode della deducibilità delle imposte entro il limite di 5.165 euro, per cui non comporta alcun onere sotto il profilo della dichiarazione. 

Le alternative non sono tante, tutto ruota sulla tipologia dei fondi, evidenziati da Propensione.it, quali: 

  • se il pagamento della pensione integrativa viene rilasciata seguendo la struttura della forma di capitale nella misura al 50%, oppure, nella percentuale al 100%. Queste sono le caratteristiche che portano all’esclusione dalla dichiarazione sostitutiva unica (DSU);
  • se il pagamento della pensione integrativa viene rilasciato seguendo la struttura della rendita vitalizia. Vanno indicati nella dichiarazione DSU. Nello specifico, la rendita vitalizia va riportata secondo le indicazioni per la compilazione della DSU al punto 6.1. Sempre, per le rendite riferite alla previdenza complementare va riportato l’ammontare riferito al reddito maturato dal 1° gennaio 2007. 

È importante considerare che il valore della pensione integrativa è subordinato dalla presenza di diversi elementi, tra cui l’importo accantonato, il periodo temporale dei versamenti contributivi, gli investimenti e i rendimenti prodotti dall’orientamento del mercato finanziario.

Nell’ipotesi in cui, il contribuente si trovi nella condizione di dover dichiarare la rendita della pensione integrativa, l’inserimento di nuovi elementi potrebbe modificare il valore dell’indicatore ISEE, apportando una modifica sul quadro delle agevolazioni e contributi economici. Non si esclude la perdita dei benefici spettanti. 

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
788FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate