MEF 2022: arriva il concorso, non perdere l’occasione!

L'anno nuovo porta buone notizie, è proprio vero! Consulta l'articolo per non perdere le news sul Concorso bandito dal MEF, ci sono 300 posti di lavoro.

Se credi che il MEF non abbia niente di nuovo da offrire, ti sbagli di grosso: perché c’è in atto un concorso imperdibile! Si tratta di ben 300 posti di lavoro, i quali potrebbero garantire quelle che sono le basi per la ripresa di un sistema in piena crisi. La pandemia di coronavirus non sta rendendo facili le condizioni di rinascita. Per questo il Governo Draghi le sta tentando tutte pur di garantire un briciolo di speranza e di ambizione ai giovani. 

In un’analisi sulla situazione del mercato del lavoro giovanile corrente, scopriamo quali sono le proposte in corso, le scadenze, e tutti i dettagli che possono tornare utili a chi vuole inserirsi nella società lavorativa, anche se non si partecipa al concorso in questione. Scorri la guida, può servirti per conoscere delle informazioni fondamentali per il tuo futuro, al di là delle prove concorsuali.  

Quali sono le funzioni del MEF?

Innanzitutto è bene comprendere, cosa si intende con MEF. Si tratta del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale ha un ruolo fondamentale per il nostro Stato. L’ambito politico, economico e finanziario lo governa a piene mani, specialmente quando si tratta di risorse e investimenti pubblici. 

È questo il Ministero che per eccellenza delinea le strategie e i piani per i bilanci, coordina le imposte, gestisce la spesa pubblica e fiscale, insieme a tutto quello che concerne la patrimonialità del nostro Paese.

Ma non si tratta soltanto di funzioni di questa tipologia, perché entra in gioco anche la vigilanza. Controlla sulla base dei dettami costituzionali e legislativi, l’andamento e le attività degli enti legati alle funzioni economiche e finanziarie.

Si occupa della stipula di documenti che delineano la programmazione economica e finanziaria, con tanto di monitoraggio, ma anche previsioni e valutazioni delle politiche economiche. Studia e attua le riforme che possono generare una più efficiente gestione del sistema. Supervisiona l’andamento del debito pubblico e decide quali obiettivi di medio e lungo periodo perseguire.

Ancora, valorizza il patrimonio statale, e gestisce situazioni di crisi come quella corrente. Insomma, si ha a che fare con un Ministero che ha un ruolo fondamentale, specialmente in questo momento in un si sta vivendo un gravissimo crollo sotto più punti di vista. La pandemia di coronavirus ha rivoluzionato il modo di vivere nel mondo, perché la stessa concezione di normalità è stravolta. Cos’è normale e cosa non lo è?

Ad oggi, riuscire a uscire da questo caos umanitario non è facile, ciò che sembrerebbe essere la mossa principale per ripartire, è proprio fornire delle basi economiche adeguate. Creare posti di lavoro, e perché no, garantire un’occupazione ambiziosa a giovani che vogliono aspirare a posti di questa tipologia, a stretto contatto con la pubblica amministrazione.

La politica attuata è che se non ci sono le condizioni per la ripresa, bisogna crearle. In questo caso pubblicare dei bandi di concorso, è stata vista come una mossa valida a raggiungere parte di questi obiettivi. Se il coronavirus blocca, bisogna riprendere quella chiave che sblocchi e inneschi il sistema del meccanismo della società nella quale viviamo: progressione del benessere.

Sostanzialmente, è questo che mira a garantire il nostro Stato sociale. Un sistema che pone in essere le condizioni ottimali per vivere appieno i diritti e adempiere ai doveri di cittadino. Con questo concorso si vogliono raggiungere queste finalità, ma in cosa consta?

Bando concorso MEF

Il Concorso bandito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è un’occasione aperta a tutti i laureati. Nello specifico, chi possiede un certificato di laurea. Quindi, si tratta di un’opportunità da non lasciarsi scappare, perché in palio ci sono ben 300 posti, ma non solo.

Perché nel corso dell’anno verranno pubblicati tanti altri bandi di concorso, molti dei quali vantaggiosi e aderenti alla linea di ripresa e rinascita finora delineata. Inoltre, il fatto che si tratti di posti a tempo indeterminato, non può che contribuire a rendere la proposta allettante. Quante altre occupazioni offrono quello che può offrire un incarico del genere? 

Se dovessimo scherzarci su, potremmo riprendere il film di Checco Zalone, “Quo Vado”, il quale tratta proprio questo argomento in maniera al quanto ironica e con una verve satirica tipica dell’attore. Ma al di là dell’ironia, c’è ben poco da scherzare. Perché nel quadro storico e sociale di oggi, sono molto poche le occasioni per emergere, specialmente dopo tanti sacrifici per portare avanti nel migliore dei modi il proprio percorso di studi.

Qualora si vincesse il concorso, si occuperebbe l’incarico di terza fascia economica, ma non di tipo dirigenziale. Inoltre, è bene sapere che chi volesse partecipare è ancora in tempo, perché dal 7 di gennaio 2022, vi è la possibilità di candidarsi, ma fino ad un certo punto.

La data di scadenza è il 7 febbraio 2022, esattamente un mese dalla pubblicazione del bando, alle ore 14,00.

Profili a concorso: 300 posti

Appunto, si tratta di ben 300 posti, i quali non sono per niente pochi! Ovviamente però, in relazione al ruolo da ricoprire ci sono delle caratteristiche particolari e dei dettagli che non possono passare in secondo piano. Iniziamo con il primo incarico, il profilo con il codice “CONT”, cioè quello di collaboratore amministrativo contabile che verrà indirizzato nelle varie sedi sparse nel territorio statale delle Ragionerie.

La categoria specifica nella quale rientra questo ruolo è la C, quindi si considera del personale che opera nel settore finanziario degli enti territoriali. Svolge attività amministrativa e contabile, quindi ha a che fare con atti, istruttoria, e gestione delle risorse dirette all’efficienza e all’efficacia. 

Questi lavoratori seguono le direttive dei dirigenti, non fanno di testa loro. Sono le linee dei leader che li indirizzano a porre in essere le giuste operazioni per delineare i bilanci dei servizi dei quali si occupano, anche perché la conoscenza del sistema finanziario è peculiare in relazione al loro ruolo. Un’altra materia di cui si parla poco, ma di estrema importanza è la garanzia della trasparenza delle loro attività e atti, ma anche dell’anti-corruzione. 

Il secondo profilo, che sembrerebbe simile al precedente, e lo è per certi aspetti, ma per altri si differenzia del tutto, è quello con il codice “TRIB”, cioè il collaboratore tributario. È un ruolo che verrà indirizzato presso gli uffici di segreteria delle Commissioni Tributarie, sparse nel territorio nazionale. È un vero maestro in ambito fiscale, specialmente quando si tratta di tasse e tributi dei contribuenti, di qualsiasi natura e tipologia.

Appunto, è chiaro che cura gli interessi di natura economica più concreti, in quanto si ha a che fare con la riscossione di imposte e gestione della contabilità. Possiede anche gli strumenti per analizzare ed esaminare la condizione economica generata dall’impatto fiscale. Quando si ha a che fare con la moneta, è chiaro che si tratta di un incarico per niente semplice, ma per arrivare a questo punto si posseggono certi requisiti.

È diverso dal commercialista, perché il consulente tributarista non è iscritto ad alcun albo della professione, né tanto meno deve superare un esame di Stato inerente alla materia. Qui si tratta di un professionista della contabilità, che si misura in prove difficilissime come quelle del concorso in questione, ma che alla fine riveste un incarico completamente diverso. 

Comunque è un individuo laureato in discipline giuridico economiche, ma non solo. Perché nel mondo digitale nel quale viviamo, non basta sottoscrivere carte e scartoffie, ma bisogna conoscere a avere una certa praticità dell’informatica e degli archivi digitalizzati e telematici.

Infine, ma non meno importante, figura il profilo con codice “AMM”, cioè il collaboratore amministrativo. Questo si occupa, rispetto ai precedenti, di mansioni leggermente più semplici, forse è più corretto dire maggiormente standardizzate e meccaniche, e quindi non specifiche come quelle degli altri due ruoli che in materia economica devono essere molto più ferrati.

Infatti, sono le stesse attività di cui si occupa a fare la differenza. Prescrive e redige atti, ma supervisiona anche la corrispondenza, documenti, certificati, e tutto quello che è legato all’ufficio di sua competenza. L’ambito amministrativo e statistico è più orientato su conoscenze basilari. Inoltre, deve essere un abile organizzatore, perché il lavoro di squadra è una delle responsabilità che ha.

Lavora con un team di impiegati che come lui, o di livello leggermente superiore o inferiore. Tutti operano in favore delle attività finora esplicate. Di cosa necessita a livello di competenze? A volte basta semplicemente il diploma, oppure scegliere un percorso specialistico, come quello di qualifica professionale di tipo triennale o biennale.

Questi sono i profili protagonisti del concorso bandito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma nello specifico, quali sono i requisiti per gli aspiranti concorsisti? Ecco gli altri dettagli mancanti della guida che ti permetteranno di avere le idee chiare su come affrontare un’opportunità di questo livello.

Quali sono i requisiti per partecipare?

Come abbiamo già detto, si tratta di tre ruoli differenti, ma per i quali il comun denominatore è lo stesso: possibilità ambiziose di ottenere un posto di lavoro stabile e sicuro! Quindi, la principale caratteristica che di certo non può mancare ad un concorsista è la determinazione, ma anche la competitività.

È bene sapere che si tratta di un concorso che offre molto, e di conseguenza saranno tanti coloro che vorranno parteciparvi. Appunto, in lizza ci sono laureati triennali, di corsi magistrali, oppure facenti parte del vecchio ordinamento. Insomma, più si è, più la tensione aumenta! 

La partecipazione ha un costo, ma è alquanto irrisorio. Versare la quota però è fondamentale, perché potrebbe inficiare la domanda e la candidatura. Infatti, spesso capita a molti di perdersi un concorso, pur pensando di aver fatto tutto correttamente. Succede che si inseriscono le credenziali e i dati necessari, ma alla fine manca il pagamento.

In questo caso sono soltanto 10,00 euro da ricoprire per completare la propria candidatura, ed è possibile farlo in maniera alquanto semplice, grazie al portale Step-One 2019. È proprio questa la piattaforma che permette di conoscere i concorsi in voga, le modalità di inoltro delle domande, e anche dei pagamenti. Tutto è a portata di clic, bisogna soltanto avere chiare le idee di base, i titoli, e sostenere le proprie aspirazioni.

Infine, sembra scontato, ma senza SPID e PEC non si va da nessuna parte. Bisogna avere le password e il nominativo di entrambi, altrimenti non c’è alcuna identità digitale che possa validare la domanda di partecipazione al concorso in questione, ma non solo, anche a tutti gli altri! Se non sai come fare lo SPID segui il tutorial di Oxfam Italia, è pratico e super veloce!

In conclusione, quali sono le disposizioni più importanti da perseguire e le fasi che spettano ai concorsisti?

Concorso MEF 2022: fasi e disposizioni

Conoscere in partenza quello che spetta, soprattutto quando ci sono prove così importanti, significa prepararsi in maniere adeguata alle sfide che decidiamo di affrontare. Essere pronti, non vuol dire passare a priori un concorso, ma mettercela tutta è già una grande soddisfazione personale. Il concorso si articola in due fasi.

La prima è una prova scritta. Questa non sarà uguale per tutti, ma specializzata al profilo che si intende perseguire. È strutturata in 40 quesiti ai quali bisogna rispondere entro un tempo limite, appunto 60 minuti. Ogni batteria di quiz è suddivisa in base agli argomenti del bando, cioè materie economiche e giuridiche.

Le prime 25 domande sono quelle fatte riferendosi ai ruoli sopra delineati, quindi specifiche per il profilo intrapreso, ma poi subentrano altri 8 quiz di natura completamente differente che accomunano tutti i concorsisti. Si tratta di domande logiche e deduttive, quelle che a volte sono le più temute, perché in molti casi strutturate in modo da far cadere in errore il candidato.

A queste si aggiungono i quesiti di ragionamento critico e verbale, un vero tarlo considerando tutto il resto. Sono domande che se prese singolarmente, risultano facili, ma in successione sono un vero problema, perché alle dimenticanze subentra la stanchezza mentale.

Infine, ci sono i 7 quiz chiamati “situazionali”, che sono una vera novità nei concorsi. Si tratta di domande che si riferiscono ad un contesto ben specifico, appunto a situazioni che possono accadere a lavoro nel concreto, e nelle quali si valutano competenze come le skills, il problem solving, l’intelligenza emotiva, e la capacità di socializzazione che è di estrema importanza.

La seconda fase è la valutazione dei titoli, i quali sommati tutti insieme generano un punteggio che permette di scalare la graduatoria e di avere più possibilità di vincita.

Insomma, il MEF ha tirato in ballo un’ottima occasione, adesso che è tutto chiaro, perché non provarci? 

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