Pensioni INPS, ecco l’aumento per reversibilità, invalidità e vecchiaia

In arrivo tutti gli aumenti per la pensione di reversibilità, invalidità e vecchiaia. Ma occhio alle condizioni e alle limitazioni.

Si prevede un nuovo aumento per le pensioni INPS relative alla reversibilità, all’invalidità e alla vecchiaia, ma solo da un punto di vista fiscale.

Il Governo Meloni sta valutando, nella sua prossima riforma del Fisco, di rivedere la maggior parte delle detrazioni, riconosciute sia ai cittadini italiani portatori di reddito da lavoro, sia a quelli portatori di reddito da pensione.

Se l’indirizzo di Governo dovesse venire rispettato, a fine anno tali pensioni potrebbero avere un importante aumento sul piano delle detrazioni.

Pensioni INPS, ecco l’aumento per reversibilità, invalidità e vecchiaia

Ad oggi il sistema delle detrazioni prevede una riduzione per tutti i redditi fino a 100mila euro, per poi azzerarsi andando verso i 240mila euro. È intenzione del governo Meloni l’allargamento della riduzione per le fasce alte dei redditi, e a sua volta l’allargamento delle detrazioni per le fasce basse.

Con la revisione delle detrazioni per pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità, il Governo sta valutando nuovi percentuali differenti in base alle diverse fasce di reddito di appartenenza. Si stima infatti l’applicazione di ben tre percentuali di detrazione:

  • 4% per redditi fino a 15mila euro;

  • 3% per redditi tra 15mila e 50mila euro;

  • 2% per redditi tra 50mila e 100mila euro.

Per tutti quelli che invece si ritrovano con un’entrata annua lorda superiore a 100mila euro, non spetterà più alcuna detrazione fiscale.

È una soluzione che il Governo sta valutando a seguito del potenziale taglio delle pensioni che si parla nel recentissimo DEF (Documento di Economia e Finanza), così da garantire comunque un adeguamento delle pensioni a seguito dell’ondata inflazionistica che s’è abbattuta in Italia negli ultimi mesi.

Pensioni INPS, quali spese potranno essere detratte

Essendo detrazioni, l’aumento riguarderà solo un adeguamento del reddito netto della pensione, più ricco perché alleggerito dalla tassazione prevista per i trattamenti INPS.

Va precisato che a contribuire all’aumento per queste pensioni il Governo ha preso in considerazione anche l’introduzione di nuove detrazioni, che potrebbero riguardare (a titolo d’esempio):

  • spese per l’assistenza di un anziano,

  • spese per il trasporto,

  • spese per l’acquisto di ausili necessari, come i girelli per supporto per i movimenti, occhiali, ecc.

In pratica spese sanitarie, se non assistenziali. La distinzione tra le due tipologie di spese può essere decisiva, perché nel caso di pensione da invalidità la numerosità delle detrazioni potrebbe essere maggiore, proprio per supportare chi si trova a vivere in condizioni di maggiori difficoltà. Da qui la necessità di conseguenti aumenti delle prestazioni, rispetto magari alle pensioni di vecchiaia.

Da ricordarsi comunque che, in caso di applicazione delle percentuali sopracitate, ci saranno comunque dei limiti di spesa accessibili, oltre le quali non si potrà beneficiare della detrazione.

Leggi anche: Doppia pensione INPS: a chi spetta e quali sono i requisiti

Pensioni INPS, a quanto ammonta l’aumento

L’aumento delle Pensioni INPS, tramite questo allargamento delle detrazioni, andrà a colpire maggiormente le pensioni che rientrano tra i 900 e i 4.000 euro al mese. Si parlerebbe in media di qualche centinaio di euro in più, anche se questo dipenderà sempre dal reddito e dalle spese detraibili.

A titolo d’esempio, prendendo il caso di un pensionato con un reddito annuo di 12mila euro (circa 1.000 euro al mese), la detrazione spettante sarebbe del 4% sul proprio reddito. In pratica potrebbe arrivare a detrarre spese fino a 480 euro, quasi una mezza quattordicesima a fine anno.

Nel caso di una pensione annua di 20mila euro (circa 1.500 euro al mese), considerando la detrazione del 3% per redditi tra 15mila e 50mila euro, si avrebbe un extra di 600 euro a fine anno, poco più di un terzo di quattordicesima.

Va detto però che nella nuova disposizione fiscale non si potranno detrarre le spese mediche o quelle relative agli interessi passivi sui mutui, due tipologie di spese che, purtroppo, incidono molto anche per chi è pensionato.

Leggi anche: Come vedere gli importi della pensione INPS in anticipo

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