Quanto guadagna un infermiere nel settore privato, pubblico o da libero professionista

Quanto guadagna un infermiere? La risposta è variabile in base al settore, se privato o pubblico e in base all’esperienza.

L’infermiere è una delle figure professionali più ricercate degli ultimi anni. È naturale, per chi sta pensando di intraprendere questa carriera, chiedersi quanto guadagna un infermiere e se vi siano delle differenze di stipendio tra l’Italia e gli altri paesi europei.

Come è immaginabile, non esiste una risposta univoca. Questo soprattutto perché lo stipendio di un infermiere può essere soggetto a delle variazioni che dipendono dal settore in cui opera e dalla posizione che ricopre.

C’è, dunque, una differenza tra lo stipendio di un infermiere che lavora nel settore pubblico e quello di chi lavora nel settore privato.

Ancora, un infermiere può operare anche come libero professionista. Anche in quel caso, la retribuzione dipenderà da altri fattori.

Quanto guadagna un infermiere in Italia

Prima di scoprire quanto guadagna un infermiere nel settore pubblico o privato, una breve panoramica sulle retribuzioni in Italia messe a confronto con quelle di altri paesi europei.

In linea di massima, si può dire che un infermiere in Italia guadagni meno rispetto ad altri paesi dell’UE come, ad esempio, la Germania o il Belgio nei quali gli infermieri possono arrivare a guadagnare rispettivamente 41.000 euro all’anno e 50.000 euro all’anno.

Il paese che maggiormente premia gli infermieri, invece, è il Lussemburgo dove questi ultimi possono arrivare a percepire fino a 83.000 euro all’anno.

Nel nostro Paese lo stipendio di questo professionista è regolato dal CCNL (Contratto Nazionale del Lavoro) che, nel biennio 2016-2018, ha subito delle modifiche aumentando così anche le retribuzioni degli infermieri e garantendo anche il pagamento degli arretrati per gli anni 2016 e 2017.

Tuttavia, alcuni sostengono che tale aumento non sia ancora sufficiente. In effetti, si tratta di un incremento di circa 90 euro lordi al mese.

Quanto guadagna un infermiere nel settore pubblico e nel settore privato

Come già accennato, lo stipendio medio di un infermiere può variare in base ad alcuni fattori.

In primis, vi è una lieve differenza tra un infermiere che lavora nel settore pubblico e uno che lavora nel settore privato.

La differenza non è tanto da ricercare nell’entità dello stipendio, bensì nella retribuzione iniziale alla quale può aspirare l’infermiere che ha appena intrapreso la carriera.

In media, lo stipendio lordo annuo di un infermiere è pari 26.400 euro (vale a dire 2.200 euro lordi al mese). La retribuzione può partire da circa 1.150 euro netti al mese e può raggiungere anche i 2.300 euro netti mensili.

Da questo punto di vista, la differenza tra lo stipendio di un infermiere che lavora nel pubblico e uno che lavora nel privato non è abissale. Chi comincia a lavorare nel settore privato, però, tende a percepire inizialmente uno stipendio leggermente più basso rispetto a chi opera nel pubblico.

Quanto incidono gli anni di esperienza sullo stipendio dell’infermiere

All’inizio della carriera un infermiere con meno di 3 anni di esperienza può arrivare a guadagnare in media 1.360 euro netti.

Come abbiamo visto, l’ammontare dello stipendio può variare se si lavora nel pubblico o nel privato.

Ma se, come abbiamo visto, l’infermiere che opera nel settore pubblico tende a percepire uno stipendio più alto all’inizio della carriera, per coloro che lavorano nel privato e che accumulano anni di esperienza nel settore ci sono maggiori possibilità di veder crescere la retribuzione negli anni.

Per questo motivo, lo stipendio di un infermiere può variare in base agli anni di esperienza e raggiungere, dopo anni di carriera, anche i 3.000 euro.

Ad avere un forte impatto sull’entità della retribuzione, oltre all’esperienza, sono anche le mansioni. Per esempio, gli infermieri che arrivano a ricoprire ruoli organizzativi possono arrivare a percepire circa 2.500 euro netti mensili.

Quanto guadagna un infermiere che lavora come libero professionista

Negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero di medici e di infermieri che scelgono di intraprendere la strada del lavoro autonomo.

Così come sta accadendo in molti altri settori, anche alcuni di questi professionisti scelgono di aprire la partita IVA e, dunque, di lavorare in proprio.

Una delle ragioni alla radice di questa tendenza è forse da ricercare proprio nello stipendio medio dell’infermiere che lavora come dipendente e che per alcuni, come abbiamo visto, non è ritenuto sufficiente se rapportato alle responsabilità legate alla professione o alle ore di lavoro.

Un infermiere con partita IVA, infatti, può invece arrivare a guadagnare anche 50.000 euro al mese a fronte di meno ore di lavoro.

Tuttavia, prima di prendere la scelta di aprire la partita IVA e cominciare a lavorare come libero professionista, è sempre bene riflettere sui “contro” di tale scelta, come l’ulteriore responsabilità di trovare nuovi clienti.

In ogni caso, al giorno d’oggi sembrano essere diversi gli studi medici, le strutture private, le case di cura e così via a richiedere infermieri con partita IVA.

Leggi anche: Busta paga fino a 160.000€ all’anno: ecco quanto guadagna un medico di base

 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
795FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate